Capitolo 16

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A week to Halloween.

Ginevra Weasley era da tutti considerata una bella ragazza ma Harry non era geloso, o almeno non lo dava a vedere.
La guardava nel suo letto nuda e addormentata, quella mattina avevano saltato le prime tre ore per poter stare insieme e il ragazzo ci aveva preso gusto.
Doveva stare solo attento a Ronald che non sapeva quanto profonda fosse la relazione tra i due ragazzi.
Un mugolio lo distolse dai suoi pensieri e quando abbassò nuovamente lo sguardo vide gli occhi azzurri della ragazza aperti e vigili.
«Buongiorno principessa» disse stampandole un bacio sulla fronte mentre lei sorrideva spensierata.
«Buongiorno a te mio bel principe» disse prima di baciarlo lentamente. Prontamente quel bacio si fece più intenso e passionale e i due ragazzi si trovarono a fare l'amore di nuovo tra sospiri e gemiti di puro piacere. Era così presi l'uno dall'altro che non si resero conto della serratura appena scattata.
«Harry non hai ide...Ginny!» Ron Weasley fece il suo ingresso in camera trovandosi davanti uno spettacolo che non si sarebbe mai immaginato. Sua sorella era a cavalcioni sul suo migliore amico e tutto ciò che poteva vedere era la schiena di Ginny coperta solo dai suoi capelli rossi. La ragazza sobbalzò e afferrando il lenzuolo si coprì velocemente il seno.
«Ron! Che ci fai qui!?» chiese Harry infilandosi i pantaloni da sotto la coperta e guardando il ragazzo che sul volto aveva un'espressione improponibile.
«Ho un'ora buco adesso ma non cambiare discorso! Cosa stavate facendo!?» chiese paonazzo afferrando il bambino che è sopravvissuto dalle spalle.
«Ron non devo sempre spiegarti tutto!» esclamò Ginny che si era appena messa i suoi pantaloni e la felpa di Harry e si era avvicinata al diretto interessato.
«Si che devi! Sei mia sorella minore! Non puoi fare queste cose.» continuò lui sempre più adirato.
«Solo perché tu non hai il coraggio di farti avanti con una donna non vuol dire che io debba essere vergine per sempre! Io lo amo e lui mi ama, perciò non c'è niente di male se facciamo l'amore insieme!» iniziò a parlare con le lacrime agli occhi per via della rabbia.
«Tu non hai idea di che cosa voglia dire essere sicuri di star facendo l'amore con la persona giusta! Non ne hai idea! Non hai nessun diritto per impedirmi di farlo!» continuò con le guance che iniziarono a tingersi di rosso.
«Ron ascolta, sono il tuo migliore amico e amo tua sorella, non le farei mai del male...credimi quello che stavamo facendo era amar...» non riuscì a finire dato che un pugno gli arrivò dritto sul labbro.
«Tu per me sei morto! E tu Ginny esci da qui!» esclamò afferrandole un braccio e trascinandola in Sala Comune.
«Ehi che succede!» esclamò Hermione vedendo Ginny in lacrime e Ron che la strattonava.
«Ho beccato lei e Harry a letto insieme! Ah e io che mi sono fidato di lui!» esclamò guardando torvo la sorella.
«Ronald, non c'è un' età per fare l'amore con il proprio ragazzo. Loro si amano ed è questo quello che conta, sono scelte personali tu non puoi metterti in mezzo.» disse la riccia abbracciando la ragazza.
«Cosa!? Hermione ma cosa dici!? È troppo piccola, non sa quello che sta facendo e molto presto se ne pentirà.» affermò sicuro continuando a guardare sua sorella con le braccia incrociate al petto.
«Ronald loro si amano ed è questo che conta. Non puoi pentirti se ti doni a qualcuno che ha già il tuo cuore.»
«Seguendo questo tuo ragionamento saresti dovuta venire a letto con me quest'estate visto che decantavi tanto di amarmi.»
«Ron!» esclamò contrariato Harry ancora fermo sui gradini del dormitorio.
«Harry tranquillo... non mi sono mai donata a te e sono contenta di non averlo fatto semplicemente perché mon ti amavo davvero e me ne sono accorta in un secondo momento.» rispose la riccia tranquilla continuando a consolare Ginny.
«Io non devo giustificarmi con te Ron!» esclamò la rossa lanciandogli uno sguardo di fuoco prima di andarsene in camera sua.
«Bene!» esclamò Ron uscendo dalla Sala Comune senza degnare di parola i due ragazzi ancora lì.

«Problemi in paradiso!» esclamò Pansy a pranzo dopo essersi avvicinata ai suoi amici e al suo ragazzo.
«Cosa?» chiese Daphne lanciando uno sguardo al tavolo Grifondoro dove vide la Weasley, Potter e la Granger seduti vicini e l'altro Weasley dal lato opposto della sala.
«A quanto pare la donnola ha beccato Potter e la Weasley a letto insieme e la Granger ha preso le loro difese. C'è stata una litigata nel mezzo della Sala Comune, insomma hanno fatto un bello spettacolino.»
«Quindi San Potty e la Piattola hanno fatto sesso! Salazar e io che pensavo che sarebbero rimasti illibati fino al matrimonio!» esclamò Blaise afferrando una fetta di torta e mangiandola con gusto.
Draco dal canto suo aveva alzato lo sguardo puntandolo al tavolo opposto trovandosi a fissare due iridi dorate che lo fissavano con curiosità, non ci fece caso e prontamente distolse lo sguardo per tornare alla conversazione dei suoi amici.
«Non mi aspettavo San Potty così pratico» disse Theo facendo ridere gli altri.
«Salazar immagina che orrore la faccia di Potter durante l'orgasmo!?»
«Blaise ti prego non farmici pensare!» esclamò schifato il biondo prima di alzarsi e dirigersi al portone seguito dalle risate degli altri.
«Bene, bene San Potty e la Piattola! Vi siete dati da fare stamattina eh!?» esclamò Pansy vedendo i ragazzi uscire dalla grande porta.
«Taci Parkinson!» esclamò Ginny con le guance arrossate.
«Oh sta tranquilla Piattola non vogliamo prenderti in giro, volevamo solo sapere com'è stato poter entrare nelle mutande di Potter!»esclamò Draco scatenando l'ilarità tra tutti i suoi amici.
«Di sicuro meglio che entrare nelle tue Malferret!»rispose la riccia guardandolo furente
«Non ne sarei così sicura se fossi in te Mezzosangue sono sicuro che ti piacerebbe provare vero?» i Serpeverde ulularono dietro di lui mentre le guance della giovane Grifona si tingevano di rosso.
«Piuttosto che venire a letto con te mi faccio suora!» rispose acida la riccia serrando i pugni lungo i fianchi.
«Sta tranquilla Mazzosangue, l'eventualità che io venga a letto con te è inesistente. Anche perché cerco di meglio.» rispose sogghignando e mettendo le mani nella tasca dei pantaloni mentre la squadrava disgustato dall'alto al basso.
Hermione si sentì terribilmente a disagio ma cercò di non darlo a vedere.
«Se il tuo meglio sono delle ragazzine facili che molto probabilmente hanno la sifilide bhe mi dispiace per te!»
«No Granger, con meglio intendo ragazze con un bel corpo, sai formose e soprattutto Purosangue.» fece cenno agli altri e insieme se ne andarono lasciando i Grifondoro da soli nel corridoio.
«Hermione non dargli retta.» disse Ginny accarezzandole il braccio.
Hermione guardò la sua amica e sorrise leggermente.
«Sta tranquilla Gin...poco m'importa di quello che pensa quel lurido idiota.» e riprese a camminare verso l'ultima lezione della giornata.

Alle 18 in punto Hermione fece uscire dalla Sala Comune tutti i ragazzi lasciandola completamente vuota e si affacciò fuori dal ritratto.
Malfoy era lì visibilmente contrariato da ciò che stava succedendo.
«Entra.» disse secca lasciandogli libero il passaggio, quando il ragazzo mise piede dentro la Sala Grifondoro storse disgustato il naso, troppo rosso-oro per i suoi gusti.
«Il professor Twilyn mi ha fatto trovare questi due scatoloni, uno è per la tua Sala Comune l'altro per la mia. Prima iniziamo e prima finiamo. Sbrigati» così dicendo aprì la grande scatola e tirò fuori diversi festoni a forma di pipistrelli e fantasmi.
Senza parlare tra di loro li attaccarono in tutta la Sala Comune fino a quando non rimase una sola cosa dentro la scatola che fece sorridere la Grifondoro.
«Non ci credo!» esclamò contenta tirando fuori due coltelli, un pennarello nero, due cucchiai, una ciotola e per finire una zucca.
Draco la guardò interrogativo e lei capì immediatamente il perché di quell'espressione.
«Non hai mai fatto la zucca di Halloween?» chiese ironica guardandolo scuotere la testa.
«No e non ho intenzione di farlo.» rispose piccato sedendosi sul divano.
Hermione non replicò ed infilò il coltello sulla parte superiore della zucca per poterla aprire, ma la cosa fallì miseramente dato che era troppo dura per lei. Draco rise guardando i tentativi della ragazza nel cercare di muovere il coltello sulla cima della zucca così dopo aver sbuffato sonoramente si alzò e l'aiutò.
Affondò il coltello nella zucca e con movimenti decisi riuscì a fare un buco abbastanza grande per poter inserire una mano, Hermione nel frattempo prese i due cucchiai e quando il ragazzo finì iniziò a svuotare la zucca mentre lui la guardava disgustato.
«Mi aiuti o no!?» chiese spazientita lei.
«Non ho nessuna intenzione di mettere mano lì dentro Granger.» la ragazza alzò gli occhi al cielo e sbuffò sonoramente continuando a pulire l'interno della zucca.
Dopo quasi venti minuti Hermione era esausta ma continuava il suo lavoro imperterrita mentre Draco scrutava curioso la stanza.
Finì d'intagliarla e ci mise una candela profumata all'interno e osservò il suo lavoro soddisfatta.
Senza molte parole insieme scesero nei sotterranei per addobbare adeguatamente la Sala Comune dei Serpeverde.
Arrivati lì Draco in meno di due minuti aveva già fatto sgomberare il tutto beccandosi un'occhiata torva dalla Grifona quando minacciò un ragazzino del secondo anno.
Dopo un'ora Hermione si ritrovò nuovamente con le mani occupate a svuotare la zucca.
«Malfoy!?» disse lei guardandolo dal lato opposto della stanza
«Cosa!?» rispose stizzito e innervosito.
«Posso farti una domanda seria?» chiese facendo una pausa da quel faticoso lavoro.
«Cosa vuoi sapere ancora Mezzosangue!?»
«Come ti sei fatto i tagli sulla schiena? Insomma quelli sul busto penso siano dovuti al Sectumsempra dello scorso anno di Harry...ma la schiena...» il biondo alzò la mano per zittirla.
«Non sono affari tuoi.» rispose snervato dalla domanda.
«So che non sono affari miei ma...» nuovamente fu interrotta dal ragazzo.
«Ascolta Granger, tu e queste tue domande mi avete stancato. Non ho intenzione di risponderti perciò non chiedermelo più intesi!?»
«perché non vuoi dirmi cosa ti è successo? È...è stato tuo padre?» il biondo allora sbuffò e alzò la testa verso il soffitto.
«Granger basta! Non ho intenzione di rispondere a questa domanda, anzi sai cosa dovresti andartene» disse adirato tirando fuori la bacchetta. Con un rapido movimento del polso la zucca era perfettamente intagliata con all'interno una candela argento.
Poi senza troppe cerimonie afferrò la ragazza per il braccio e la trascinò via sbattendola letteralmente fuori dalla Sala Comune.

Dramione||la leggenda di IcaroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora