Capitolo 28

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Tell Me The Truth

Mancavano ancora due settimane alle vacanze Natalizie, la neve aveva riempito completamente il paesaggio e tutto ora era splendidamente bianco. Draco ogni tanto si rintanava da solo nella Stanza Delle Necessità per poter terminare in santa pace le sue pozioni, voleva cercare in tutti i modi di non pensare a quello che la madre gli aveva detto sul mangiamorte che stava cercando di vendicarsi sui traditori dei mangiamorte tra cui a quanto pare lui stesso. Era stato un codardo durante la guerra, si sentiva terribilmente incolpa per tutte le morti che erano state causate, aveva colpito tre o quattro Mangiamorte durante la battaglia cercando di non farsi vedere dai suoi compagni e ci era riuscito almeno fino a quando non si era trovato inginocchio a pregare uno di loro di non ucciderlo vendo salvato da qualcuno che non aveva visto e ricevendo poi un pugno da quell'idiota di Weasley. Se solo avesse avuto il coraggio di ribellarsi alla sua famiglia e al Signore Oscuro adesso non avrebbe più gli incubi a tormentarlo. Era così preso dai suoi pensieri che con aveva sentito la porta aprirsi.
«Un galeone per i tuoi pensieri» disse Hermione divertita mentre poggiava la sua borsa sulla comoda poltrona da poco apparsa nella Stanza.
«Li fai valere così poco i miei pensieri?» chiese ironico mentre tagliuzzava delicatamente alcune delle erbe curative per il dittamo.
«Avanti dimmi cosa ti cruccia» continuò lei avvicinandosi a lui per poi sedersi sul tavolo accanto a quello dove lui stava lavorando.
«Non sono bei pensieri Granger» disse ad un tratto senza però guardarla negli occhi.
«Un motivo in più per raccontarmeli. Stai sudando, arrotolati le maniche almeno così soffrirai un po' meno il caldo.» rispose lei accarezzandogli la fronte.
«No sto bene» disse velocemente schiarendosi la gola.
«Fammi vedere il braccio, ora!» il suo sguardo non ammetteva repliche ma il ragazzo testardo com'era non voleva mostrarglielo così spazientita l'afferrò e alzò la manica reprimendo un urlo.
«Cos'è successo?» il Marchio Nero era ancora più scuro, gonfio e sembrava che qualcuno avesse tracciato il contorno con un pugnale, evidentemente aveva perso molto sangue.
«Ho parlato con mia madre, un Mangiamorte cerca vendetta e questo è quello che sta facendo per ottenerla.»poi si scostò da lei lentamente e si abbassò la manica.
«Perché non me lo hai detto? Il libro che parlava del Marchio non diceva niente su possibili vendette, io...»
«Non sempre i libri dicono tutto. E poi non volevo farti preoccupare Granger!»
«Mi tieni nascoste troppe cose Malfoy! Prima le cicatrici alla schiena e ora questo! Se tieni a me almeno un po' raccontami ciò che ti è successo e ciò che ti fa star male, io sono qui per te perché sei...sei una delle persone più importanti della mia vita adesso.» ammetterlo ad alta voce era stato più difficile di quanto immaginasse, lo sguardo del ragazzo si addolcì e dopo aver dato un ultimo sguardo alla pozione la portò sul grande divano in pelle  dove si sedettero e cominciarono a parlare.

Pansy Parkinson era seduta su una delle pietre intorno al Lago Nero e da sola osservava compiaciuta il panorama che grazie al tramonto era ancora più bello. Hogwarts per lei era sempre stato un rifugio dalla sua famiglia, sua madre era morta poco dopo la guerra di Vaiolo di Drago che sfortunatamente era troppo grave per essere curato nonostante la sua giovane età e d'allora suo padre invece era chiuso ad Azkaban come il padre di Draco. Suo padre era sempre stato un uomo dai lineamenti severi ma con un grande cuore, amava la vita e sua madre più di ogni altra cosa e quando lei se ne andò portò con se' una parte troppo importante di lui, non stavano insieme quando la madre morì, lei era triste e lui circondato da dissennatori, una bella fine insomma.
«Scusa Parkinson giusto?» la voce di un ragazzo la fece voltare verso destra.
«Si che posso fare per te?» chiese con un tono di voce molto basso, era stata interrotta mentre formulava i suoi pensieri e questo la infastidiva.
«Sono Moreau di Corvonero, devo darti questo quaderno, c'è il tuo nome sopra.» la ragazza sorrise e ringraziò amabilmente il giovane corvonero che aveva davanti.
«Senti so che hai da poco rotto con Nott ma ti andrebbe di prendere una burrobirra con me ad Hogsmade?» chiese Moreau leggermente in imbarazzo mentre la ragazza ampliava il suo grande sorriso.
«Si certo...allora ci vediamo ad Hogsmade»
Sorrisero entrambi e si separarono con un cenno della mano come solo saluto.

Dramione||la leggenda di IcaroWhere stories live. Discover now