Capitolo 41

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Spring...

Febbraio passò velocemente, di tutto quel normalissimo mese però il giorno peggiore fu quello di San Valentino quando Ron con un incantesimo l'aveva rinchiusa nella sua stanza senza permetterle di uscire. Aveva urlato e sbraitato per quasi sei ore prima di poter finalmente uscire e incontrarsi con il suo ragazzo.
Ora i due ragazzi non si parlavano più e Harry e Ginny avevano passato la maggior parte del tempo a rimproverarlo per le sue azioni.
Marzo si stava rivelando frettoloso tanto quanto febbraio e i M.A.G.O. si stavano avvicinando, ovviamente Hermione era nel panico più totale.
Passava la maggior parte della giornata in biblioteca a organizzare il suo piano di studi, aveva bisogno di ripetere tutto il programma o almeno così credeva...
Per tutta la prima settimana di marzo passò il suo tempo tra la biblioteca e la Stanza Delle Necessità, non poteva di certo mancare agli incontri con Draco, non ci sarebbe riuscita, ma il tempo che passava con il ragazzo diminuiva ogni giorno di più sia per lo studio che per i suoi allenamenti di Quidditch.

Alle dieci di domenica mattina Pansy Parkinson aveva ricevuto un messaggio da parte di Yves che la invitava nella Stanza Delle Necessità per poter passare un po' di tempo da soli, accettò molto volentieri salendo di corsa fino al settimo piano.
Arrivò davanti all'arazzo di Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll e trovò il ragazzo ad aspettarla con in mano una rosa rossa. In poco tempo fece apparire una splendida stanza lasciando la ragazza a bocca aperta.
«Pensavo che la stanza apparisse solo a chi ne ha davvero bisogno.» disse in un sussurro ammirando il tavolo imbandito per la colazione e un grande letto in fondo alla stanza.
«Noi ne abbiamo davvero bisogno.» la ragazza sorrise e si accomodò al tavolo mangiando e parlando con il ragazzo che aveva davanti sentendosi più felice che mai.
Dopo tre ore si sdraiarono entrambi sul letto a baldacchino dalle coperte verdi di seta, iniziarono a baciarsi lentamente, si sfioravano e si cercavano come se fosse quasi un bisogno vitale.
«Sei sicura?» chiese Yves accarezzandole un fianco e staccandosi da lei per poterla guardare negli occhi.
«Sono sicura» rispose Pansy commossa, era la prima volta  che un ragazzo, oltre Draco, le chiedeva se davvero volesse lasciarsi andare alla passione che si stava innalzando nella stanza.
Le baciò il collo sciogliendo il vestitino rosa che aveva indossato quella mattina, scese seguendo il profilo della spalla sfilando lentamente le spalline mentre la bruna si inarcava sotto di lui.
Lo lasciò condurre, cosa molto rara per lei, ma voleva sentirsi sua, e lo voleva davvero.
Sbottonò la camicia bianca di Yves lasciando un casto bacio sul suo collo mentre le mani del ragazzo si facevano strada verso il suo reggiseno per poterlo aprire con un gesto abile e veloce. Poco dopo si ritrovarono velocemente nudi e dopo aver preso le dovute precauzioni entrò in lei.
«Yves!» gemette quando il ragazzo con un abile gesto si spinse contro di lei.
La stanza ormai era piena della loro passione, del loro amore e dei loro gemiti, era tutto perfetto.
Arrivarono insieme all'apice stringendosi l'uno all'altra contenti più che mai di quanto appena successo.

Tra due settimane ci sarebbero state le vacanze di Pasqua e Draco aveva deciso di tornare a casa da sua madre dato che non la vedeva da parecchio tempo, stava studiando parecchio in quei giorni doveva assolutamente prendere dei voti alti ai M.A.G.O. ne andava del suo futuro, e poi non voleva vedere Hermione delusa.
Sorrise a quel pensiero, lui un Malfoy, si era innamorato e non di una ragazza qualunque. Si era innamorato della ragazza più intelligente, testarda, insopportabile, logorroica, sensibile, Mezzosangue e Grifondoro che avesse mai conosciuto.
Quel pomeriggio si sarebbe disputata la partita Grifondoro-Tassorosso e al ritorno dalle vacanze di Pasqua gli sarebbe toccata la finale. Quella mattina la preside McGrannit aveva convocato lui e il Co-Capitano della squadra Blaise nel suo ufficio. Appena entrarono però videro anche il Trio Dei Miracoli che stava immobile in un angolo della stanza.
«Bene, ho appena concluso il discorso con voi tre quindi parlerò con il Signor Malfoy e il Signor Zabini. Vi starete chiedendo perché io vi abbia convocato qui, la risposta è semplice, dovrete trovare un altro cercatore.» disse la preside brusca mentre Blaise e Draco scattavano in piedi indignati, Ronald scoppiò a ridere, Hermione spalancò la bocca e Harry fece una faccia strana quasi impossibile da descrivere.
«Cosa!? Perché!» esclamò il moro arrabbiato come non mai.
«Verranno molte persone dal Ministero e non posso permettere al Signor Malfoy di giocare la finale. Metterei in cattiva luce la scuola.» parlò con calma mentre il quadro di Silente alle sue spalle aggrottava le sopracciglia confuso.
«È la finale! Sono anni che aspetto di poterla giocare, non farò niente di male» disse Draco velocemente cercando di convincerla in qualche modo. La rabbia però era evidente nel suo tono di voce.
«Assolutamente no. Non posso permettere a un Mang... - si bloccò rendendosi conto delle parole che stavano per uscirle dalla bocca e poi riprese - a un ragazzo che ha fatto delle scelte sbagliate di innalzarsi tanto. Darei un pessimo esempio.» Hermione osservò Draco, sembrava impassibile come sempre ma  sapeva  benissimo che in realtà fosse davvero deluso e arrabbiato, ci teneva davvero a quella finale e ora non avrebbe potuto partecipare.
«È ingiusto!» esclamò la riccia facendo voltare tutti verso di lei.
«Come Signorina Granger?» chiese indignata la McGrannit guardandola con il suo solito cipiglio severo.
La Grifona prese coraggio e si avvicinò a Draco afferrandogli il braccio sotto lo sguardo euforico di Blaise e Harry, quello sconvolto di Ron e della McGrannit e quello fiero di Silente.
«Voi non sapete quanto Draco tenga a questa finale, non avete idea di quanto fosse felice all'idea di poterla giocare. Non per il Quidditch in se' ma per rendere fiera una persona, che sono sicura sarà comunque orgogliosa di te come lo sono io. - aggiunse rivolgendosi a lui - Non credo che giocare questa partita renda Draco elevato al di sopra degli altri studenti, penso che potremmo far capire agli altri che un aiuto qui ad Hogwarts verrà sempre dato a chi chiede. Voi...tutti voi, eccetto Blaise, non sapete cosa si nasconde dietro questo meraviglioso ragazzo, io ho imparato a conoscerlo e me ne sono follemente ed inevitabilmente innamorata. Dategli una possibilità professoressa!» Hermione, ormai con le guance arrossate, parlò con tale foga da lasciare tutti senza parole, tutti eccetto...
«Ho sempre saputo che voi due sareste finiti insieme. L'odio e l'amore sono separati da una linea troppo sottile. Minerva, è ingiusto che tu non permetta a questo giovane ragazzo di partecipare alla finale...» Silente stava parlando dal suo quadro con il suo solito tono etereo.
«Ma Albus...»
«No Minerva. Draco merita di partecipare, infondo è solo un ragazzo che ha dovuto affrontare cose orribili per salvare la sua famiglia, si è vero lui credeva in quello che faceva ma alla fine si è reso conto che quello che suo padre gli aveva sempre insegnato erano una marea di sciocchezze.» nella stanza calò il silenzio, gli occhi della preside si spostarono dal quadro a Draco ad una velocità assurda. Poi li vide, la Signorina Granger e il Signor Malfoy stretti l'uno all'altra, le fronti che combaciavano e gli occhi chiusi. Non si stavano baciando, non l'avrebbero mai fatto davanti a lei, ma riconobbe l'amore in quei gesti, l'amore che aveva provato anche lei anni prima, quell'amore che ti consuma lentamente, quello di cui non puoi fare a meno.
«Lascerò che il Signor Malfoy giochi.» il sorriso che spuntò sul viso del ragazzo le fece sciogliere il cuore. Il biondo si staccò dalla ragazza per girarsi verso Blaise e abbracciarlo felice.
Aveva avuto una paura tremenda in quel momento, ma per fortuna c'era Hermione.
«Ma professoressa è un Mangiamorte » esclamò Ronald indignato e triste per la scena alla quale aveva assistito.
«Weasley sta zitto!» esclamò Blaise guardando torvo il ragazzo dai capelli rossi.
«Fa male la verità Zabini!?»
«Tra qualche secondo ti arriva un pugno in faccia pezzente, poi vediamo cosa fa più male.»
«Adesso basta! Ho cambiato idea e permetterò al Signor Malfoy di giocare la finale. La mia decisione è questa ora andate via. Signor Potter, Signor Weasley mi aspetto che vinciate la partita di questo pomeriggio.»
I due Grifoni annuirono e tutti e cinque uscirono dall'ufficio della preside.

Dramione||la leggenda di IcaroKde žijí příběhy. Začni objevovat