Capitolo 25

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Maybe I Drank Too Much.

Provò a muoversi leggermente ma non ci riuscì, il dolore alla testa era forte, sentiva il suo braccio sinistro intorpidito come se sopra ci fosse qualcosa, aprì solo un occhio trovando il viso di Hermione a pochi centimetri dal proprio.
Si sentiva confuso e dolorante, provò a muoversi ma riuscì solo a svegliare la ragazza che aprì gli occhi e lo guardò sorridendo.
«Come stai?» chiese gentile accarezzandogli il petto.
«Che cosa è successo?»domandò mettendosi a sedere.
«Sei venuto da me ubriaco fradicio» il biondo ringhiò leggermente strofinandosi gli occhi mentre la ragazza gli raccontava quello che aveva confessato sui suoi genitori.
«Ho fatto altro oltre che raccontarti i fatti miei?»
«Non penso tu voglia saperlo...» rispose Hermione reprimendo una risata.
Alcune cose successe la sera prima gli tornarono in mente facendogli sgranare gli occhi impercettibilmente.

«Oh ciao Granger ci sei anche tu, che ne dici se resti insieme a me e alla mia amica - si guardò intorno confuso per poi posare di nuovo lo sguardo su di lei - non so dove sia andata però...» Hermione rise di gusto e allargò le sue coperte facendogli segno di sdraiarsi lì accanto a lei, quando lo vide stare scomodo lo aiutò a togliersi la cinta, la cravatta e aprire i primi quattro bottoni della camicia.
«Non posso, io frequento la Granger, se mi scopre mi fa il culo, è piccola ma aggressiva» disse cercando di fermare la ragazza accanto a lui che ridendo di gusto disse:
«Non pensavo fossi così divertente.»
«Mi piace come ridi»
La ragazza arrossì...

«Così sono piccola e aggressiva eh!?» chiese ridendo mentre il ragazzo si avvicinava sogghignando.
«Ero ubriaco, non dicevo niente di vero ma si sei aggressiva» la ragazza gli tirò un piccolo schiaffo sulla spalla e imbronciata lo guardò incrociando le braccia sotto il petto.
«Non sono aggressiva!» esclamò mentre il ragazzo scoppiava a ridere di gusto.
«Sai Granger delle volte sei terribilmente divertente.»
La ragazza fece una smorfia poco delicata prima di tirargli un cuscino in pieno viso.
«Inizia a correre Granger, perché se ti prendo ti uccido.» senza aspettare oltre la ragazza uscì dal letto e iniziò a correre per tutta la stanza mentre lui la rincorreva ridendo.
L'afferrò per la vita e la spinse leggermente verso il letto in modo da farcela cadere sopra e dopo averle bloccato le gambe iniziò a farle il solletico vedendola ridere sempre più forte e diventando sempre più rossa, fu in quel momento che si sentì bussare alla porta bloccando i due ragazzi che si guardarono negli occhi preoccuparti.
«Hermione sono Ginny vieni a fare colazione?» la voce da fuori la porta la richiamò così scattarono in piedi e mentre Draco si rinfilava la cravatta e la cintura la riccia afferrava la sua divisa dall'armadio rispondendo all'amica.
«Si Gin, dammi cinque minuti.» dopo aver ottenuto una risposta affermativa dalla rossa fuori la porta Hermione salutò Draco con un veloce bacio sulla bocca mentre lui usciva dalla sua finestra a cavallo della sua Firebolt.
Uscì velocemente dalla sua stanza con un ampio sorriso in volto, la mattina non poteva cominciare meglio.

Vincent Tiger era uno degli scagnozzi più utili di Draco Malfoy o almeno era in quel modo che la scuola lo vedeva. Durante quell'estate dopo aver visto Greggory Goyle morire in quel dannato fuoco decise di cambiare, era dimagrito molto non aveva di certo il fisico di Blaise o di Draco ma non poteva lamentarsi troppo, aveva perso la bellezza di dodici chili così iniziò a sentirsi meglio e provò a fare la sua mossa con la ragazza della quale era innamorato da quasi cinque anni.
«Ciao Millicent, sono Vincent, ti andrebbe di prendere una burrobirra insieme questo weekend?» le chiese quando la vide quella mattina davanti il passaggio della loro Sala Comune, la ragazza lo squadrò dall'alto al basso e scoppiò in una risatina acuta.
«Si perché no...» il ragazzo sgranò gli occhi e rise con lei prima di annuire e andarsene via.
Incontrò nel corridoio al piano superiore i suoi amici Blaise e Draco e iniziò a parlare con loro.
«Ho un appuntamento con la Bulstrode sabato.» disse sfregandosi le mani e guadagnandosi delle pacche amichevoli sulle spalle.
«Ci hai messo cinque anni ma ce l'hai fatta!» esclamò Draco iniziando ad avviarsi verso l'aula di Trasfigurazione seguito dai due ragazzi.
«Si ma ora la conquisterò come si deve, così sarà mia per sempre!» continuò lui sempre più convinto mentre Blaise alle sue spalle rideva di gusto.

Quel pomeriggio il Trio Dei Miracoli camminava tranquillo lungo i giardini di Hogwarts diretti alla capanna di Hagrid dato che era parecchio tempo che non si facevano una passeggiata lì vicino.
«Hagrid!» esclamò Hermione guardandolo con un ampio sorriso mentre lui caldamente li invitava ad entrare offrendogli un'enorme tazza di Tea.
«Ragazzi, ci venite più qui, cosa successo?» chiese guardandoli tutti e tre lasciando a Thor un pezzo di carne fresca.
«Scusaci Hagrid ma le lezioni e i compiti si stanno facendo sempre più intensi e non riusciamo quasi più a respirare, sai i M.A.G.O e il Quidditch...» disse Ron cercando di non mangiare tutti i biscotti che Hagrid gli aveva messo davanti.
Il Mezzo-Gigante stava osservando attentamente Hermione e quando lei alzò lo sguardo su di lui sorrise.
«Ron e Hermione ci siete tornati insieme?» chiese sfregandosi le mani mentre il ragazzo arrossiva furiosamente abbassando lo sguardo.
«No Hagrid, io e Ronald siamo solo amici» disse la Grifondoro sorridendogli gentile e accarezzandogli il braccio.
«Eppure nei tuoi occhi ci è qualcosa di diverso.  Piace un ragazzo alla nostra Hermione!» esclamò battendo contento le mani mentre Ron sgranava gli occhi e improvvisamente smetteva di mangiare, Harry rideva e Hermione arrossiva.
«No Hagrid ti sbagli...»
«Non sbaglio, conosce i tuoi occhi, ti piace! Chi è?»
La ragazza non rispose ma al suono della campana che segnava le sei di sera si alzò dalla sedia preoccupata e iniziò a balbettare qualcosa d'incomprensibile.
«Oh Godric! È tardissimo...io devo...scusate...ci vediamo a cena.» e senza aspettare la risposta degli altri si alzò in piedi e cominciò a correre verso la Stanza Delle Necessità.

Quando arrivò lì, dieci minuti più tardi, trovò il ragazzo ad aspettarla accasciato su se stesso e la ragazza capì che si trattava dell'ennesima fitta al braccio. Riuscì a far apparire la Stanza Delle Necessità e vi entrò velocemente sorreggendo il ragazzo, gli curò con delicatezza il Marchio Nero e lo osservò per un po'.
«Sta diventando rosso, lentamente è vero ma sta cicatrizzando...»
Era stata una fitta molto più forte e dolorosa delle precedenti, quasi insopportabile e se avesse continuato a crescere il ragazzo non sarebbe riuscito a resistere. Respirava affannosamente e la ragazza si preoccupò terribilmente.
«Stai bene?» chiese guardandolo annuire leggermente, lui le accarezzò la guancia prima di lasciarsi a peso morto sul divano sul quale erano seduti mentre lei lentamente gli si sdraiava accanto poggiando la testa sulla sua spalla.
Nella testa della ragazza tornarono le frasi dette da Astoria il giorno prima e si sentì terribilmente a disagio.
Si alzò a sedere e si voltò a guardare il ragazzo ancora steso sul divano che la guardava confuso, cercò il suo audace coraggio da Grifondoro che sembrava essere svanito in quel momento e iniziò a togliersi il golfino grigio con lo stemma della sua casa sul petto, poi passò a sfilarsi la cravatta e quando fece uscire i primi quattro bottoni dalle asole della camicia il biondo si alzò a sedere si scatto e le bloccò le mani.
«Granger che stai facendo?» chiese inclinando la testa per poter incontrare il suo sguardo che però non trovò.
«Io pensavo che...fosse arrivato il momento...» sussurrò debolmente sentendosi in imbarazzo e rifiutata dal ragazzo che l'aveva fermata senza degnarle il minimo sguardo e che ora le stava alzando il viso per guardarla meglio.
«Mezzosangue non è il momento né la situazione giusta. Non sei pronta e io non voglio che tu ti senta obbligata a fare qualcosa che non vuoi.» il suo tono era stranamente dolce.
«Chi te lo dice che non io sia pronta o che non voglia!?»
«Fidati di me Granger, quando sarà il momento io lo capirò.»
Si separarono poco dopo per la cena salutandosi con un dolce bacio a fior di labbra.

Madre,
scrivo per avvisarvi del fatto che non ho nessuna intenzione di pagare la scarcerazione di Lucius Abraxas Malfoy. So quanto voi abbiate sofferto in questa vita a causa sua e quanto male abbia fatto a me, per questo ritengo che sia più opportuno farlo marcire in una buia cella di Azkaban. Ho bisogno di un favore, il Marchio Nero sta bruciando intensamente se riuscite a scoprire qualcosa fatemelo sapere.
Sapete che provo affetto per voi.
                 Draco.

Dramione||la leggenda di IcaroWhere stories live. Discover now