Capitolo 34

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You're My Sin...

Durante il pomeriggio molte ragazze cercavano di vestirsi in modo carino per la cena del nuovo anno che si sarebbe tenuta quella sera in Sala Grande. Ginny si era infilata nella stanza di Hermione e insieme stavano cercando qualche bel vestito, dopo quasi tre ore d'indecisione Ginny optò per un bellissimo abito nero, con una cinta lucida sulla vita, era a campana lungo fino al ginocchio e dei tacchi neri.
«Secondo me l'abito rosa ti dona» disse Ginny guardando l'amica che non sembrava per niente convinta, un ticchettio alla finestra le distrasse entrambe dall'abito rosa di chiffon.
Un gufo reale con un enorme pacco volava faticosamente lì fuori, lo fece entrare e prese la scatola ringraziandolo con dei piccoli biscottini.
«Cos'è?» chiese Ginny eccitata per l'arrivo del pacco.
La riccia aprì il pacco e al suo interno c'era uno splendido abito rosso, lungo fino a terra con la scollatura avanti a V mentre dietro lo scollo era incrociato ma la schiena comunque restava scoperta, la gonna non era stretta ma le permetteva di muoversi liberamente e attaccato alla scatola c'era un bigliettino.
«Indossalo stasera, i babbani pensano che il rosso porti fortuna. DLM.»
«Indossalo! Vai! Ti presto io le scarpe» esclamò Ginny mentre le passava un paio di scarpe nere leggermente rialzate.
«Che diceva il bigliettino?»
«Niente.»
Mise l'abito e dovette ammettere che lo adorava, anche se credeva che il rosso non fosse propriamente il suo colore. Harry entrò nella stanza e guardò le due ragazze a bocca aperta e tranquillo si sedette sul letto.
«Siete meravigliose!» esclamò poco dopo guardando la sua migliore amica che cercava di sistemarsi alla meglio i suoi capelli.
«Anche tu Harry!» rispose lei buttando via una forcina che ormai si era deformata.
«Hai per caso una pozione per il dolore, queste scarpe stasera mi uccideranno»
«Nella borsa a perline» rispose lasciando perdere l'acconciatura e continuando ad ammirare l'abito.
La rossa andò a cercare nell'immensa borsa della Grifondoro e tirò fuori un cofanetto, non l'aveva mai visto prima, probabilmente un regalo dei genitori della ragazza.
«Herm cos'è?» chiese guardandola e avvicinandosi a lei che la guardava confusa.
Hermione aprì la scatola e vide il cammeo che aveva visto nel ritratto di Malfoy, lo prese in mano e d'istinto lo girò.
«Sei il mio peccato D.M.» la confusione nella sua testa peggiorò.
Perché Malfoy era nei suoi ricordi? Perché l'aveva ritratta seminuda? Perché credeva di potersi fidare di lui?
«Hermione vuoi che te la metta?» disse Harry alzandosi e avvicinandosi all'amica che annuiva.
L'amico le infilò la collana e quando Hermione la toccò vide la donna trasformarsi in un serpente.

«So che sei una Grifondoro ma sappi che quella serpe sono io.» di nuovo la voce di Malfoy, dolce, profonda e bellissima, sapeva farle sciogliere il cuore ogni volta che l'ascoltava, perché lui? Cosa era successo in quei mesi? Cosa aveva dimenticato di così importante?
«Hermione scendiamo è ora di cena» disse Ginny prendendo il braccio del suo ragazzo e scendendo con lui le scale in pietra ed incontrarono Ronald che le offrì gentilmente il braccio.
Arrivarono nel corridoio del quinto piano tutti e quattro insieme, lì incontrarono il gruppo da poco riunitosi dei Serpeverde. Hermione poteva sentire gli occhi di Draco fissi su di lei che prontamente ricambiò lo sguardo ma questa volta non vi era disgusto, ma bensì c'era curiosità e dolcezza nei suoi occhi.
Lasciò Ronald e si avvicinò al biondo che la guardava ammaliato.
«Ti dona l'abito.» disse Draco sorridendole leggermente.
«Me lo hai regalato tu...grazie...anche questa.» sussurrò la ragazza indicandosi il collo e guardandolo negli occhi.
«Hai dimenticato cose importanti Granger...»le disse accarezzandole la guancia, a quel tocco Hermione percepì brividi lungo la colonna vertebrale, era una sensazione magnifica ma quella magia appena creata fu rotta da Ronald che arrivò imbufalito e spinse lontano Draco.
«Non toccarla Mangiamorte!» esclamò arrabbiato mettendo una mano sulla vita della ragazza.
«Ron! Non dire mai più una cosa del genere.» rispose Hermione rivolta al rosso che ora la guardava confuso.
«Bisogna chiamare le cose con il proprio nome.» disse schifato Ron mentre continuava a fissare il biondo che adesso si reggeva il braccio sinistro per via di una fitta.
Hermione se ne rese conto e si staccò dal rosso infilando la mano in una delle tasche del pantalone del Serpeverde tirando fuori un'ampolla viola, la stappò e sollevò le maniche della giacca e della camicia  per poi spalmare lungo il braccio il contenuto della fiala.
«Hermione ma cosa...?» domandò Ginevra guardandola.
«Non lo so» rispose lei ansimando velocemente mentre tutti la osservavano basiti.
Stava cercando di pensare a quello che era da poco successo ma era confusa più che mai.
«Perché so tutte queste cose? Perché mi fido di te? Perché ti sogno? Cosa è successo in questi mesi Draco!?»
Tutti i ragazzi la guardavano con un misto di preoccupazione e paura nei volti ma il biondo addolcì lo sguardo e le accarezzò il viso rigato da qualche lacrima traditrice.
«Devi sforzarti di ricordare, solo così potrai avere le tue risposte.» si allontanò da lei con il resto dei Serpeverde e entrarono in Sala Grande per la grande cena.

Mancavano tre minuti esatti alla mezzanotte, Ron, Harry, Ginny ed Hermione erano in giardino vicini ad aspettare i fuochi d'artificio per la mezzanotte.
Draco, Blaise, Daphne, Pansy e Yves invece erano lì accanto a loro.
Poco dopo cominciarono il conto alla rovescia ma Hermione osservava decisa il profilo altezzoso di Draco che la guardava con la coda dell'occhio.
Mancavano meno di quindici secondi al nuovo anno e lentamente Hermione portò lo sguardo verso il cielo stellato sorridendo leggermente.
Poi accadde. Una mano la prese e la trascinò dietro un albero. Un sussurrò lento arrivò alle sue orecchie mentre teneva stretta tra le dita la collana regalatagli a Natale.
«Hermione tu sei il mio peccato.» la voce di Draco la colpì dritta come uno schiaffo.
Spalancò gli occhi cominciando a respirare affannosamente.
Il loro bacio.
La Stanza Delle Necessità.
La relazione.
La pozione Anti-Oblivion.
L'Australia.
I suoi genitori.
La collana.
Draco e lei che facevano l'amore.
Il ritratto.
Ansimò ancora e sempre più pesantemente, guardò in tutte le direzioni che in quel momento erano libere per poi fissare negli occhi Draco e sorridergli in modo intensamente
«Ricordo tutto.»
«Come...?»
«Non lo so»
«Buon Anno!» esclamarono tutti i ragazzi lì intorno felici più che mai.
Draco la prese per la vita e l'attirò a se' baciandola avidamente, Hermione fece salire le mani fino alla sua nuca e lo spinse di più verso di lei, mentre i fuochi d'artificio esplodevano nel cielo stellato, si staccarono e si guardarono negli occhi sussurrandosi a vicenda «Buon anno»

Ronald si guardò intorno cercando Hermione per augurarle un felice anno ma non la trovava da nessuna parte, confuso guardò Harry e Ginny che in quel momento si stavano baciando avidamente così decise di lasciarli in pace. Continuò a guardarsi intorno e ad un tratto la vide spuntare da dietro un albero, le andò incontro e le sorrise felice. Provò ad avvicinarsi e a baciarla ma Hermione lo fermò sorridendo.
«Ricordo tutto Ron.» disse abbracciandolo e facendolo bloccare sul posto.
«Hermione possiamo...» iniziò lui ma fu interrotto subito dalla ragazza.
«Non posso stare con te, sono innamorata di un altro, scusa.» aggiunse cercando di essere dolce.
«Va bene, se sei felice mi sta bene.»
Tornarono dagli altri e felici festeggiarono il nuovo anno.

Dramione||la leggenda di IcaroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora