Capitolo 32

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Please Remember Me.

Quando Draco si svegliò la guardò, e la trovò magnifica, si sentì così tremendamente stupido per non essersene accorto prima. Più la guardava e più si rendeva conto di essere follemente innamorato di lei, così decise di ritrarla, prese il suo quaderno nero degli appunti e una matita e iniziò a disegnarla esattamente come la vedeva, perfetta.
Dopo una ventina di minuti la ragazza aprí gli occhi e vide il ragazzo intento a scrivere qualcosa lì accanto a lei.
«Che stai facendo?» chiese guardandolo mentre l'osservava e tornava a scrivere.
«Non muoverti, non ho finito.» disse lento accarezzandole con il dorso della mano la gota leggermente rossa per via di uno dei due seni scoperto.
«Ma non capisco, perché non posso muovermi?» chiese mormorando osservandolo con la coda dell'occhio. Non ottenne risposta, così spazientita dopo altri dieci minuti in quella posizione si alzò a sedere poggiò il mento sulla spalla del ragazzo e rimase scioccata quando vide il suo bellissimo ritratto.
«Draco...è bellissimo.» sussurrò quasi senza fiato prendendo tra le mani il quaderno e osservandolo attentamente.
«Tu sei bellissima.» rispose baciandole il collo dolcemente mentre lei guardava gli altri disegni.
«Non sapevo che sapessi disegnare, ma questa sono di nuovo io...»
«Sei una splendida modella da ritrarre sai.»
Hermione arrossì e lo baciò dolcemente, un attimo dopo, erano nuovamente tra le lenzuola ad esplorarsi a vicenda, i baci e le carezze si facevano sempre più passionali e intense. Fecero l'amore di nuovo con passione e foga mentre in loro la consapevolezza del loro amore cresceva sempre di più e in modo più prepotente che mai.
Scesero nel grande salone e festeggiarono contenti con i bambini e i Signori Granger cantando e mangiando felici più che mai.
Verso tarda serata Hermione convinse Draco a suonare al pianoforte, rimasero tutti ammaliati quando l'ascoltarono e Monica addirittura pianse applaudendo vivacemente.

Era la mattina seguente a quel magnifico Natale e Draco e Hermione erano più felici che mai. Uscirono quella mattina e si recarono in un piccolo parco lì vicino, non c'era quasi nessuno dato che erano le cinque del mattino ma tra tre ore i due ragazzi sarebbero dovuti tornare a Hogwarts, avevano da poco salutato i Signori Granger e volevano passare un po'di tempo da soli, avevano camminato lungo il parco mano nella mano e si erano scambiati baci furtivi per tutta la passeggiata. Si erano fermati davanti a un negozio che aveva aperto da poco nel quale Hermione aveva provato tre abiti diversi per Capodanno ma non ne prese neanche uno perché non si sentiva a suo agio con il colore rosso anche se Draco insisteva con il dirle che le donava particolarmente. Tornarono poi al parco per potersi rilassare ancora un po' ma un uomo incappucciato uscì da un cespuglio accanto a loro e li aggredì, i due ragazzi iniziarono a duellare velocemente.
«Bene, vedo che il regalino al braccio non è servito a molto. Stupeficium!» Draco si parò davanti ad Hermione e fu schiantato contro un albero dove sbatté violentemente la spalla.
«Avada Kedavra!» urlò poi mancando di poco la piccola Grifona.
«Stupeficium!» urlò Hermione mancandolo per un soffio ma l'uomo sorrise malignamente
«occultatum memorias.»
«Hermione!» provò a pararsi davanti a lei ma sfortunatamente il mangiamorte la colpì con un incantesimo dal quale fuoriuscirono fili argentati che s'incastrarono tra di loro per poi sbattere violentemente contro il suo petto e le fece perdere i sensi.
Draco era stato ferito ad una spalla ma quando vide la sua ragazza a terra lanciò un incarceramus e l'uomo fu legato da diverse funi, poi anonimamente avvisò il Ministero e dopo aver preso Hermione tra le braccia si materializzò fuori da Hogsmade per camminare verso il castello e portarla in infermeria. Il Mangiamorte fu arrestato e la notizia prontamente data a tutta l'Inghilterra, era Mustang Doholov uno dei nipoti di un noto Mangiamorte morto nella guerra che voleva vendetta e per ottenerla usava il Marchio Nero.
In infermeria Draco le sfilò la collana e la richiuse nel cofanetto per riporla al sicuro, anche se la Chips aveva detto che si sarebbe ripresa si sentiva male solo al pensiero di quello che poteva succederle.
Dopo un paio d'ore tornarono al castello anche gli altri ragazzi che appena seppero di Hermione corsero a trovarla.
«La Signorina Granger e il Signor Malfoy resteranno in infermeria per qualche giorno, devono riprendersi.» disse l'infermiera accompagnando i tre grifondoro al letto dell'amica.
«Che ci fai qui Malfoy!?» chiese Ron guardandolo seduto sul lettino accanto a quello di Hermione.
«Sono ferito Weasley.» disse indicandogli la spalla.
«Come ti sei ferito?»
«Non sono affari tuoi.»
Un leggero movimento li distrasse, la riccia aveva aperto gli occhi.
«Che è successo? La guerra è finita? Ron?» tutti la guardarono basiti mentre la Chips le chiedeva l'ultima cosa che ricordasse.
«La guerra poi il vuoto, Malferret che hai da fissare in quel modo!?» chiese acida rivolta verso di lui che ebbe un forte dolore all'altezza del petto.
«Niente» rispose sdraiandosi nel lettino e voltandole le spalle.
«Ron stai bene?» chiese apprensiva la ragazza accarezzando il volto sorridente del rosso che in questa amnesia vide una speranza di poter tornare con la sua ragazza.
«Hermione è dicembre, la guerra è finita da un po' e tu e Ronald non state più insieme.» disse Harry accarezzandole il capo mentre lei lo guardava confusa.
«Harry!» esclamò arrabbiato il rosso che gli afferrò il braccio e lo portò in disparte.
«È la mia possibilità per tornare con Hermione!»
«No! Lei è innamorata di un altro e tu non puoi farle questo!»
«Posso renderla felice! Fammi provare»
Madama Chips entrò nell'infermeria e guardò tutti i ragazzi.
«Signorina Granger lei è stata colpita da una maledizione la occultatum memorias. Chiunque lo abbia lanciata ha fatto si che i suoi ricordi venissero chiusi all'interno di uno importante che per lei ha significato tanto. I suoi ricordi torneranno solo se riuscirà a capire come sbloccarli.» disse la donna andando poi a visitare Malfoy che era al suo capezzale da solo, i suoi amici erano ancora tutti via per le vacanze e questo le fece pena.
Ronald si avvicinò a lei e la baciò mentre il biondo sussultava leggermente.
«Ma non ci eravamo lasciati?» chiese la riccia osservandolo stranita.
«Possiamo riprovarci no?» chiese il rosso accarezzandole il volto e baciandola ancora. Ma Hermione percepì qualcosa di diverso in quei baci, lei cercava un odore e un sapore particolare che era certa non appartenesse a Ron, ma allora chi era?
«Non lo so...se ci eravamo lasciati c'era un motivo no!?.» disse poi allontanando il rosso e portandosi una mano alla testa.
«Vorrei riposare.» continuò e i tre amici annuirono per poi lasciarla sola.
Portò una mano alla testa e si sforzò di ricordare qualcosa ma un rumore forte la fece distrarre.
Blaise Zabini da poco tornato ad Hogwarts, era appena entrato in infermeria e osservava sconcertato il suo amico che lo guardava disperato.
«Dra che succede!?» chiese quando la Chips si era allontanata, il biondo gli fece segno di chiudere la tenda e così fece, poi senza riuscire a controllarsi fece scivolare sul suo pallido viso una lacrima.
«occultatum memorias non ricorda niente, non ricorda me, non ricorda la nostra prima volta, niente. E questa cosa fa male qui» disse indicandosi il petto e lasciandosi abbracciare dall'amico che non sapendo cosa dire rimase semplicemente lì al suo fianco.
Alle due e dieci del mattino Draco si alzò in piedi e ai avvicinò al letto della riccia, le accarezzò delicatamente una guancia e restò fermo a guardarla.
«Ricordati di me Granger, perfavore, non lasciarmi solo.» disse restando poi sveglio per tutta la notte ad osservarla, verso le tre e quaranta prese un quaderno e una matita e lentamente disegnò il viso addormentato della ragazza, l'aveva fatto anche la mattina di Natale quando l'aveva vista nuda illuminata da qualche raggio di sole che sfuggiva alle tende, ne era uscito un ritratto di lei a mezzo busto con i capelli sparsi sul cuscino, una mano sulla pancia e l'atra vicino alle labbra schiuse, uno dei due seni era coperto dal lenzuolo mentre l'altro era lì in bella vista per lui. Finì il ritratto e la guardò soddisfatto, non era bello come l'originale ma era comunque bellissimo, la ragazza l'aveva ritratta con gli occhi chiusi, i capelli come al solito ingestibili e la bocca schiusa.
Verso le sette e trenta lui era di nuovo nel suo letto ed Hermione si era svegliata confusa, aveva fatto un sogno e tutto ciò che ricordava era che in quel sogno veniva nominata una frase di Romeo e Giulietta. Poco dopo colazione i suoi tre amici entrarono in infermeria e l'abbracciarono caldamente.
«Prendetemi dei libri dalla biblioteca sull' occultatum memorias. » continuò prima di lasciarli andare in biblioteca.
Era da un po' che sentiva gli occhi di Malfoy puntati addosso.
«Che vuoi Malfoy?» chiese spazientita voltandosi verso di lui mentre il biondo ghignava.
«Stavo pensando che vorrei fumarmi una sigaretta.» disse Draco tirandone una fuori dal pacchetto e accendendola con la bacchetta per poi soffiare del fumo in direzione della riccia.
«È vietato fumare in questa scuola»
L'odore che sentì Hermione la fece tossire però era tutto fuorché fastidioso poi delle immagini confuse giunsero alla sua mente e le fece quasi male tanto che dovette reggersela per non deconcentrarsi.

La giovane ragazza arrivò al secondo piano trovò poco dopo Malfoy intento a fumare una sigaretta, sbuffò ed alzò gli occhi al cielo parandosi davanti a lui.
«È vietato fumare quante volte devo dirtelo?» lui ghignò, fece un tirò e soffiò il fumo sul suo viso facendola tossire.
«Sai Granger un po' di tempo fa mentre stavo leggendo un libro è sbucata fuori una frase davvero interessante "Una sigaretta è il prototipo perfetto di un perfetto piacere. È squisita e lascia insoddisfatti. Che cosa si può volere di più?" Penso che abbia ragione, perché privarsi di un piacere tanto perfetto?» le chiese continuando a fumare notando la faccia stupita della ragazza.
«Che hai da guardare in quel modo Granger?»
«Oscar Wilde...la frase che hai citato» disse leggermente sorridendogli contenta.
«Lo so chi è l'autore Granger, mica sono un idiota.»
«No, Oscar Wilde è un babbano, hai letto un libro babbano!»
«Ti stupirà Granger ma ne ho letti molti di libri babbani.»
«Malfoy tu leggi Oscar Wilde?» chiese preoccupata la ragazza guardandolo negli occhi.

Dramione||la leggenda di IcaroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora