Capitolo 26

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December Is In The Air

Novembre era giunto ormai al termine dando spazio al freddo dicembre e questo per Draco Malfoy era terribile perché adesso tutti avrebbero iniziato ad aspettare con ansia e trepidazione il Natale.
Una stupida festa babbana, con delle stupide leggende babbane e degli stupidi ornamenti all'interno delle case.
Odiava il Natale, non perché fosse una brutta festa ma per quello che era successo durante i suoi Natali.
Non aveva mai ricevuto regali a parte quelli di Blaise, Daphne e Pansy che gli venivano dati di nascosto, per il resto nessuno gli aveva mai fatto un regalo da fargli scartare la mattina di Natale facendolo sorridere almeno un po', non era mai successo ed era più che convinto che neanche in futuro avrebbe provato una gioia del genere.
Quel pomeriggio incontrò in un angolo nascosto del terzo piano la sua Grifondoro che lo guardava felice con un enorme sorriso a trentadue denti.
«Perché sei così felice?» le chiese baciandole dolcemente il collo.
«Perché tra ventiquattro giorni è Natale! Io amo il Natale, diventa tutto più magico di quanto già non sia!» la ragazza lo disse tutto con aria sognate e il biondo sbuffò sonoramente sulla sua spalla prima di staccarsi da lei e guardarla negli occhi.
«Io detesto il Natale» disse secco guardando l'espressione scioccata che si dipinse sul viso di Hermione.
«Non puoi! Quest'anno ti farò cambiare idea!» esclamò convinta mentre il biondo alzava gli occhi al cielo divertito.
«Si certo, basta che ne sei convinta tu.» disse brusco prima che lei gli lasciasse un bacio sulla guancia e si allontanasse da lui per la lezione di Pozioni.
Quando stava per uscire dall'angolo buio Draco bloccò di scatto portandosi una mano sul Marchio Nero che come al solito aveva cominciato a far male con una prepotenza inaudita, non riusciva a credere alla storia della "cicatrizzazione" della quale gli aveva parlato la Granger così aveva deciso di scrivere a sua madre per ottenere maggiori informazioni ma quello che venne a sapere non gli piacque per niente.
Un Mangiamorte incaricato l'anno prima da Voldemort cercava, tramite il Marchio, di vendicarsi su chi non aveva mantenuto la fedeltà all'Oscuro Signore, a quel punto Draco fu realmente terrorizzato, se il Marchio non si fosse cicatrizzato in tempo sarebbe morto prima dell'anno nuovo.
Corse nella Stanza Delle Necessità dopo aver avvisato Blaise e iniziò a lavorare sulle sue pozioni cercando di migliorare l'essenza di Dittamo per poterla utilizzare sul Marchio.

Nell'aula pozioni gli alunni erano tutti al proprio tavolo quando Hermione alzò lo sguardo notando l'assenza del suo quasi ragazzo che poco prima aveva visto nel corridoio.
«Dove si trova il Signor Malfoy?» chiese Lumacorno scrutando i visi impassibili dei Serpeverde.
«In infermeria, stava poco bene.» rispose prontamente Blaise tenendo però lo sguardo fisso su Hermione che preoccupata lo scrutava.
«Oh bene allora iniziamo! Chi sa dirmi qualcosa riguardo la pozione Sputafiamma?» nessuno alzò la mano così la classe e Lumacorno fissarono Hermione sbigottiti, Harry le rifilò una gomitata ripetendole la domanda mentre lei sussultando cominciò a rispondere.
«È una pozione di livello avanzato, serve per poter emettere fuoco dalla bocca. Gli ingredienti sono: menta, lavanda, polvere di corno di Drago, semi di fuoco e ramoscelli di Valeriana. Bisogna stare attenti però, se durante la preparazione ci si scorda della menta si potrebbero avere gravi ustioni al palato e alla gola.» Lumacorno sospirò sollevato prima di dare a Grifondoro venti punti per l'eccezionale preparazione della ragazza.
«Hermione va tutto bene?» le chiese Ron una volta usciti dall'aula mentre la giovane Grifona annuiva leggermente.
«Si Ronald, ero solo distratta.»
«Tu non sei mai distratta, tu sei Hermione!»
La riccia guardò torvamente Ron che si ritrasse nelle spalle senza sapere cosa dire o cosa fare, ad un tratto le venne un'illuminazione e dato che fortunatamente non avrebbe avuto nulla da fare quel pomeriggio andò velocemente nella Stanza Delle Necessità e dopo svariati tentativi riuscì ad entrare.

Daphne e Blaise erano una delle coppie più amate tra i Serpeverde lei era la perfetta regina di ghiaccio e lui il re delle feste, una coppia strana ma funzionavano davvero bene.
La porta della stanza di Blaise si aprì con un forte tonfo per poi richiudersi velocemente mentre due ragazzi si spogliavano a vicenda visibilmente felici dalla situazione che si stava creando, il moro le afferrò i glutei e la sollevò in modo che la ragazza potesse allacciare le gambe alla sua vita mentre passionalmente continuavano a baciarsi.
«Potreste non scopare davanti a me?» la voce della Greengrass minore arrivò alla voce dei due amanti che si staccarono di botto e la guardarono in cagnesco.
«Che vuoi!?» chiese Blaise aggressivo mentre la giovane bionda rideva fastidiosamente.
«Ero qui per Theo ma lui non c'è e in più voglio sapere chi è la nuova conquista di Draco.»
«Non sono affari tuoi Astoria!» esclamò Daphne arrabbiata, sia per l'interruzione che per il comportamento della sorella.
«Non era geloso quando ha visto me e Theo in Sala Grande mentre ci baciavamo il che vuol dire che ha un'altra da scoparsi, ditemi il suo nome e voi non verrete messi in mezzo. Voglio vendetta perciò chi è?»
«Io.» la porta si era nuovamente aperta rivelando la figura di Pansy Parkinson che la guardava torva.
«Io e Draco abbiamo ripreso la nostra 'relazione intima' qualche problema?»
«No assolutamente no, ora devo andare.»
I tre ragazzi sospirarono di sollievo senza sapere quale danno collaterale stava per nascere a Hogwarts.
Quella sera a cena tutta la scuola parlava di Pansy Parkinson e di Draco Malfoy e Harry Potter voleva soltanto vedere la testa del biondo appesa a un palo.

«Perché non eri a Pozioni?» chiese Hermione brusca andandogli incontro esattamente come quando durante il terzo anno l'aveva schiaffeggiato.
«Avevo da fare.» disse secco continuando il suo lavoro sul Dittamo.
«Non devi saltare le lezioni Draco!» disse guardandolo male mentre cercava di capire cosa stesse facendo.
«Salazar Granger si un po' meno rigida.»rispose ancor più brusco di prima.
«Rigida!? Scusa se seguo le regole scolastiche cosa alquanto normale non credi!?»
«Granger per favore, passi la maggior parte del tempo come una che ha un palo infilato su per il culo. Non venire a farmi la predica perché non sono in vena.» la ragazza rimase offesa dalle parole del biondo e senza degnarlo di uno sguardo si avviò alla porta.
«Non volevo disturbarti Malfoy  ma sta tranquillo non succederà più, non avrai più niente a che fare con me e il "mio palo"» senza aspettare risposta uscì andando a cena. Draco si sentì un idiota, era arrabbiato per motivi suoi e se l'era presa con lei che cercava solo di essere apprensiva, senza pensarci iniziò a seguirla e quando a pochi passi da lei la vide fermarsi all'angolo del muro per ascoltare una conversazione si sentì morire.
«Quindi Malfoy e la Parkinson ancora fanno sesso insieme?»
«L'ho sentito anche io, a quanto pare l'altra sera la Parkinson è andata da lui e si sono dati da fare.»
«Stronza!»
«Tu non te lo faresti uno come Malfoy!?» le voci delle ragazze del gruppetto di Corvonero che stava lì seduto a spettegolare di ciò che succedeva a scuola erano state più che alte e arrivarono a orecchie sbagliate.
Hermione si voltò lentamente a guardare Draco con gli occhi pieni di lacrime e si avvicinò a lui sapendo che nessuno l'avrebbe vista e un forte schiaffo gli tirò in viso senza preavviso.
«È per questo che mi hai trattata male poco fa ed è anche per questo che l'altro giorno mi hai rifiutata. Tu sei stufo e hai solo giocato con me! Lasciami!» esclamò infine quando il ragazzo le afferrò il braccio per non permetterle di andare via e con fretta portò la ragazza all'interno di un'aula momentaneamente vuota.
«Granger non dire sciocchezze. Non so cosa sia successo a questa scuola, ma non sono stato a letto con Pansy, l'ultima volta che siamo stati insieme è stata la sera in cui dovevamo fare quella stupida ricerca sulle leggende babbane.» la ragazza scosse la testa incredula, aveva sentito tutte quelle voci su di lui, non aveva mai avuto una ragazza fissa, e lei non era la sua ragazza anzi non sapeva nemmeno cosa fossero loro due.
«Io so che non hai mai avuto una relazione fissa, come so anche che non sono niente per te a parte un tentativo, ma andare a letto con un'altra non è una bella cosa.» gli disse piccata guardandolo torva.
«Ma vuoi un disegno Granger? Non sono stato a letto con la Parkinson.» si stava arrabbiando era evidentemente ma ad Hermione non importava, voleva la verità, gli credeva ma non voleva farlo, aveva paura di soffrire e non voleva soffrire.
«Draco che cosa siamo noi?» chiese d'un tratto guardandolo negli occhi mentre lui confuso le restituiva lo sguardo.
«Non lo so.» rispose secco lasciandole il braccio
«Come posso avere fiducia in te se non sai neanche che tipo di relazione abbiamo?» parlò in un sussurro scuotendo leggermente la testa.
«Il fatto che quello che c'è tra noi non abbia un'etichetta non vuol dire che non ti sia fedele. Sono solo voci di corridoio Granger, ma sta a te scegliere se credere a delle stupide ragazzine o a me.» sperava con tutto se stesso che Hermione credesse a lui e non a quelle ragazze pettegole, sperava che almeno lei non l'abbandonasse perché la sola idea di staccarsi da lei gli provocava una stretta dolorosa al petto.
«Io ti credo...» disse dopo qualche minuto di riflessione ma prima che il ragazzo gioisse lo fermò.
«Possiamo portare quello che c'è tra noi ad un piano più serio? Non so magari...fidanzarci?» Draco rimase per qualche secondo immobile a guardare la ragazza prima di sorriderle lasciandola per qualche secondo interdetta, non l'aveva mai visto sorridere in quel modo così sincero e questo la destabilizzava.
«Assolutamente si Granger, questo però mi da diritto a far vivere le pene dell'inferno a qualunque essere maschile che ti si avvicina.» disse avvicinandosi a lei e poggiandole le mani sulla vita. La ragazza rise a quelle parole scuotendo la tesa e si lasciò abbracciare da lui.
«La prossima volta che litighiamo potresti essere un po' meno aggressiva?»
«Aggressiva? Oh per lo schiaffo...bhe te lo sei meritato.»
La campana suonò e i due ragazzi dovettero separarsi anche se di malavoglia.

Dramione||la leggenda di IcaroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora