Capitolo 16 - Il cuore di una donna

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Ginevra odiava la sua vita. La odiava tantissimo! Odiava dover seguire Merlino ogni due secondi e portargli il caffè tutte le mattine. Davvero, se era tornata per quello allora poteva benissimo tornare dov'era, almeno nel Paradiso si faceva qualcosa di diverso ogni giorno! L'unica cosa che le dava conforto era la vista di Artù alla sera, quando tornava dal lavoro.
Una sera Artù le aveva raccontò di questa idea geniale che aveva avuto assieme a Parsifal e Galvano sull'aprire un bar e lei non era del tutto convinta.
"Chiuderete dopo una settimana, per essere gentili!" aveva commentato la ragazza.
"Per quale motivo? Sappiamo cosa stiamo facendo e a cosa stiamo andando in contro!" aveva ribattuto il marito.
"No non lo sapete!" ormai era qualche giorno che i due litigavano ogni sera, e la cosa aveva di gran lungo stancato entrambi. Volevano solo passare qualche ora tranquilli insieme prima di mettersi a dormire, e per separarsi di nuovo la mattina seguente.
Avete notato? Semplice, monotona e noiosa: così Gwne considerava la sua vita in questo momento.
"Tu sei cresciuto in un castello con dei servitori ai tuoi piedi Artù, non sai cosa vuol dire lavorare, non l'hai mai fatto e Bob è stato quasi costretto a darti un lavoro a chiamata, visto che è stato Merlino a supplicarlo!"
"Merlino l'ha supplicato?" chiese il re cambiando totalmente tono ed espressione, facendo tuttavia arrabbiare ancora di più sua moglie.
"Si... Merlino!" ormai Gwen stava urlando. "Sembra quasi che ti importi più di lui di chiunque altro in questo periodo!"
"Ma che diavolo ti prende? Non ti ho mai vista così! Sta succedendo qualcosa al lavoro?"
"No, non succede niente!"
"E allora cos'hai?"
"Esattamente quello che ho appena detto: non succede niente! La mia vita qui è noiosa, non succede niente. Ho un lavoro dove le uniche cose che faccio sono fare fotocopie, fare caffè e seguire Merlino come un cagnolino, sono bloccata qui dentro per fare da babysitter a Gaius che si caga sotto solo al pensiero di andare a visitare la città e l'unica cosa che sono contenta di fare è andare e sperare di incontrare Morgana, io..."
"Ou ou ou... come speri di incontrare Morgana? L'hai vista da qualche parte?"
"Santo cielo no! Ma... vorrei parlare con lei, un'ultima volta."
"Ma perché ti viene in mente una cosa del genere? E' Morgana! Il nostro nemico più grande, ha cercato di ucciderci tutti... e in parte ci è riuscita!"
"Lei non mi avrebbe mai fatto del male!"
"Io non ne sarei così sicuro!"
"Cosa ne sai di cosa succedeva nella sua stanza quando io ero ancora una serva? Che ne sai di cosa ci raccontavamo? Lei era la mia migliore amica, e non è riuscita a sopportare il fatto che io e te fossimo sposati, per questo è diventata quello che è adesso! È colpa mia!" la regina stava di nuovo urlando.
"Non darti colpe che non hai!" Artù, invece, aveva un tono tranquillo e sicuro, e faceva incavolare Gwen ancora di più.
"Io mi prendo solo le mie responsabilità! E continuo a volerle bene anche se ora è una strega!" continuò a urlare Gwen.
"Ma sei impazzita?" e così entrambi iniziarono a urlarsi addosso, per la sesta volta in quella settimana. Entrambi erano cocciuti e volevano sempre aver ragione.
"Stanno litigando di nuovo?" chiese Lancillotto che dormiva in un sacco a pelo assieme a Parsifal e Galvano nel salotto.
"A quanto pare si! Come tutte le sere..." disse Galvano che invece dormiva sul divano. Parsifal grugnì nel sonno profondo, non si accorgeva di nulla, pensava solo a dormire sotto la sua coperta di lana sul pavimento: i sacchi a pelo scarseggiavano e il secondo era occupato da Elian che dormiva ai piedi del letto di Merlino, mentre Gaius dormiva nel suo laboratorio .
"Perché lui riesce sempre a dormire così bene nonostante le urla di quei due?" chiese Galvano.
"Lo invidio anch'io non preoccuparti..." passarono alcuni secondi di silenzio e le urla cessarono improvvisamente. "Ma come hanno già smesso? E ora come faremo a sapere chi ha ragione e chi ha torto?"
"Ma allora non sono l'unico che segue parola per parola!" commentò Galvano avvicinando lo sguardo al suo amico. "Anche tu poi commenti se hanno preso la decisione giusta?"
"Si... e anche tu tieni i punti su chi vince la discussione?"
"Anche tu sei quattro a due per Ginevra?"
"Puoi scommetterci amico!" ed entrambi scoppiarono in una risata, ma un ulteriore grugnito di Parsifal li fece sobbalzare e capirino che era l'ora di riprovare a prendere sonno.

Merlin: una guida nel mondo moderno || MerthurOnde histórias criam vida. Descubra agora