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A volte Minho non riusciva a capire se stesso, beh in realtà quasi sempre, per come riusciva a trovarsi bloccato in situazioni così scomode.
Non era da lui pensare agli affari degli altri, non gliene poteva importare di meno della maggior parte delle persone, tranne per alcune che avrebbe potuto contare sul palmo di una mano, quindi questa era una sorpresa anche per lui.

E per tutte le volte in cui era stato messo in una strana situazione, questa probabilmente le aveva battute tutte, infatti stava guidando in macchina con Seungmin alle nove del mattino con il fine di aiutare il ragazzo dai capelli castano chiaro e il suo migliore amico.
Han Jisung per l'esattezza.
E se ciò non fosse abbastanza grave da solo per peggiorarlo, lui avrebbe aiutato i due con le valigie del biondo.

In tutta onestà, aveva visto l'inganno quando Hyunjin aveva chiamato all'ultimo minuto dicendo che aveva una cosa davvero importante da fare e proponendo Minho come sostituto.
Era limpido e chiaro, che Hyunjin stesse facendo qualcosa che al bruno non piaceva per niente.

Quindi quando vide la mano di Seungmin scivolare dietro il vaso di una pianta e recuperare abilmente la chiave di riserva, non trovò un commento adatto sul perché non poteva semplicemente suonare lo stupido campanello.

Per quanto riguarda Jisung non è che non avesse impostato una sveglia, o sette, era più come se il suo cervello lo separasse da qualunque suono provenisse dal mondo esterno mentre dormiva.
D'altra parte sua madre era quasi sempre fuori casa prima delle sette a causa dei suoi turni di lavoro, fortunatamente per il ragazzo che dormiva ancora.
Per questo motivo, e per l'abitudine di Jisung, era da un po' che Seungmin sapeva dove si trovava la chiave di riserva e come svegliare il ragazzo lui stesso.

Sfortunatamente per il ragazzo dai capelli castano chiaro, era riuscito a trovare qualcuno ancora più difficile da svegliare, il suo stesso ragazzo, che dormiva davvero come fosse morto.

Non lo sorprese che Jisung fosse ancora nel suo letto profondamente addormentato, era davvero comune per lui vedere i suoi lineamenti pacifici e il suo viso gonfio dal sonno a differenza di qualcun altro.
Qualcuno che aveva ingenuamente seguito Seungmin in una stanza sconosciuta. Beh, in realtà anche una casa sconosciuta.

"Sembra quasi umano quando dorme, vero?" Minho commentò dalla soglia della porta, le braccia incrociate e il tono fredda.

"Cosa? Minho- lui è umano." L'altro sveglio nella stanza commentò mentre andava verso la finestra per aprire leggermente le tende.
Sapeva bene che a sorprendere il suo migliore amico con una luce accecante, non sarebbe finita troppo bene.

"Sembra qualcosa che solo un amico di Satana potrebbe dire." Disse Minho ancora immobile dalla porta come se avesse paura di fare un ulteriore passo nella stanza.

"Non sono Satana, sono più un angelo caduto." Una voce assonnata si fece sentire da qualche parte sotto le lenzuola.

"Oh merda- ed è già sveglio." Minho commentò ancora una volta, roteando gli occhi questa volta.

"Sono offeso, fammi le tue scuse o esci dalla mia stanza e portati dietro la tua negatività." Il biondo borbottò per metà addormentato per metà offeso.

Minho non sembrò impressionato da quel grumo di lenzuola sul letto, più probabilmente cercava di bruciare Jisung con il suo sguardo.

"Beh, scusa se hai sentito il mio commento negativo, non accadrà di nuovo." Replicò sarcasticamente.

"Perché lo dirai alle mie spalle?" Jisung si chiedeva, con il ragazzo in piedi a pochi metri dal suo letto.

"Esatto, forse sei meno stupido di quanto pensassi."

"Vattene." Il tono della voce usato da Jisung lasciava poco spazio all'immaginazione.
Era seccato. Molto seccato.
Sapendo di voler iniziare a dire qualcosa di serio a Seungmin ancora nella stanza, Minho alzò entrambe le mani in segno di resa e iniziò a portare una delle due valigie al piano di sotto per il puro scopo di lasciare la stanza.

Probabilmente poco meno di un'ora dopo, tutti e tre stavano tornando a casa, mentre Jisung rimase in silenzio per gran parte del viaggio.

In realtà era ancora un po' arrabbiato per quello che era successo prima, ma non voleva sembrare infantile e dirlo ad alta voce, quindi se lo tenne per sé.
Era un po' stupido quello che Minho gli aveva detto nella sua stanza, ma non gli piaceva lo stesso.
Quindi si limitò a tenerselo per se stesso, non in vena di conversazioni.

"Quindi c'è un letto in più nella tua stanza." Seungmin si rivolse direttamente a Minho, sperando in silenzio che il più grande accettasse e basta per una volta.

"In nessun mondo o dimensione starò in camera con lui." Minho disse con maturità, un sopracciglio abbassato sul viso, come se ciò che Seungmin aveva detto fosse un insulto.

"Posso dormire sul divano, va bene." Jisung aveva un piccolo sorriso sulle labbra come se volesse far sapere al suo amico che non era un grosso problema. In realtà, però, Seungmin era piuttosto scocciato.

Non era giusto che Minho si comportasse così e cacciasse il biondo fuori dalla stanza lasciandolo dormire sul divano.
Tuttavia, qualcuno avrebbe potuto finire in prigione per omicidio se gliel'avesse fatto notare.

Era il miglior amico di Hyunjin dopo tutto, non poteva semplicemente ucciderlo, giusto?

Percependo l'atmosfera rigida tra loro il biondo li lasciò per andare a sistemare i bagagli vicino al divano situato nel soggiorno, lasciando gli altri due a guardargli alle spalle.

Lo stesso Jisung non aveva voglia di iniziare una discussione con Minho, quindi divano fu.
Non pensava che fosse un grosso problema alloggiare insieme al più grande, ma credeva anche che ci fossero altri motivi oltre a un capriccio.
A parte questo, Minho era stato molto chiaro sul fatto di non amare Jisung, quindi a lui andava bene non forzare il ragazzo.

Sicuramente Jisung era un po' deluso perché anche se non conosceva davvero il corvino, aveva sempre pensato che Minho fosse davvero okay, soprattutto perché anche se era più grande di loro non gli dispiaceva uscire insieme, a quanto pare con chiunque tranne che con lui.

Voleva solo non pensarci troppo e provarci un po' di più.
Dopotutto c'era probabilmente un malinteso dietro i comportamenti del grande e quindi Jisung era determinato a farsi almeno tollerare da Minho.

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