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"Sembri ... bagnato," commentò Minho vedendo Jisung entrare dalla porta principale.

"Grazie per avermelo detto, non me ne ero accorto." Jisung disse sarcasticamente a Minho insieme ad uno sguardo.

Dato che fuori pioveva e non aveva niente per coprirsi, nemmeno la giacca aveva un cappuccio o altro, era rimasto bloccato con la pioggia mentre tornava a casa.

"Prego." Minho rispose, un po' consapevole ora di aver dichiarato l'ovvio.

Senza preoccuparsi di rispondere, Jisung iniziò a togliersi i vestiti bagnati che stavano cominciando ad attaccarsi alla sua pelle dandogli quella sensazione pruriginosa che odiava così tanto.

L'unica cosa che desiderava veramente in quell'istante era farsi una doccia eccessivamente calda e dormire fino all'ora di cena.
E a quanto pare stava di nuovo, chiedendo troppo.

Mentre camminava nel soggiorno per prendere un cambio asciutto di vestiti, notò immediatamente il divano sfatto.
Non c'era il rivestimento del tessuto ruvido e mancavano anche i cuscini.

"Perché il divano è..." era un po' senza parole mentre gesticolava verso l'oggetto, Minho lo guardava dall'altra stanza.

"Così?" Finì per dire, non trovando parole migliori.

"O non dirmelo che non voglio nemmeno sentire cos'ho fatto io stavolta." Borbottò soprattutto a se stesso.

In questo modo il biondo lasciò la stanza lasciando dietro di sé un Minho confuso che guardava il ragazzo entrare nel bagno e chiudere la porta.

Il corvino era leggermente senza parole, cosa significava anche quello che l'altro aveva detto?
Questa era una prova sufficiente per dimostrare a Chan e Felix che il minore non meritava alcuna gentilezza.

Stava per dirglielo e se n'era andato.

"Incredibile." Minho mormorò ancora una volta.
Usava molto quella parola da quando Jisung era entrato nella sua vita.
Era solo che a volte quello che faceva non aveva alcun senso per lui.

Per dieci minuti Minho fu lasciato a giocherellare con le dita in attesa che l'altro finisse la doccia o qualunque cosa stesse facendo lì dentro.

Dieci minuti, solo per vedere il biondo uscire dal bagno, gettare delle coperte sul tappeto vicino al divano e sdraiandovici sopra.

"Che cosa stai facendo? Hai completamente perso la testa?" Chiese incredulo Minho.

"Potresti gentilmente andartene e spegnere la luce?" Jisung parlò di schiena.

"No, non posso."

"E adesso? Che c'è? Dimmi, che voglio davvero dormire." Il biondo non voleva davvero sopportare Minho in quel momento.

"Ho dovuto portare la trapunta del divano in lavanderia", iniziò il più grande.

"Beh, ho notato." Ancora una volta, Jisung era sarcastico.

"Perché uno dei miei gatti ci ha fatto pipì." Spiegò cercando di non preoccuparsi troppo del tono beffardo di Jisung.

"Perché mi stai dicendo questo? Stai cercando di infastidirmi tenendomi sveglio o cosa?" Adesso il biondo stava davvero perdendo la pazienza.

"Dal momento che lo ha fatto il mio gatto, potresti dormire sul letto in più nella mia stanza. Per il momento, ovviamente." Spiegò Minho lentamente e con fatica.

Jisung si voltò, ancora disteso sul pavimento a guardare il corvino. C'era qualcosa che non tornava, lo stava stava sicuramente dicendo per ridere o per scherzare.

"Non ti credo." Ed era vero, non riusciva davvero a credere a ciò che Minho gli aveva appena detto.

"Puoi essere serio per una volta, te lo sto dicendo. Vai a dormire nella mia stanza." Il corvino ora sembrava serio, ma anche allora Jisung non ci credeva.

"A cosa stai giocando esattamente Minho? A nessuno è permesso entrare nella tua stanza, soprattutto a me." Jisung indicò se stesso ora seduto, si stava davvero arrabbiando con Minho.
Si sentiva preso in giro senza motivo.

"Sono serio, ora alzati." Minho disse mentre la sua voce era priva di qualsiasi sarcasmo.

"No." Jisung rispose con un tono serio, con le braccia incrociate sul petto.

Maledendo mentalmente Chan, Minho si diresse verso Jisung con lunghi passi, afferrandolo per un braccio e sollevandolo da solo. Non lo teneva stretto per costringerlo o fargli male, era solo il modo più veloce per sollevarlo, davvero.

Sorprendentemente, anche se riusciva a capire che il biondo si stava opponendo, era ancora leggero e molto facile da trascinare.

Per ulteriore precauzione, tenne stretto il braccio dell'altro finché entrambi non raggiunsero la sua stanza, Minho chiuse la porta per ogni evenienza.
Sapeva che Jisung sarebbe probabilmente andato via se no.

"Ho cambiato le lenzuola prima, ora vai a dormire e non toccare nient'altro." Detto questo, il corvino gli liberò il braccio e lasciò la stanza mentre chiuse la porta dietro di sé.

Ancora parzialmente incredulo a ciò che il maggiore aveva detto, stava aspettando che Minho tornasse e gli dicesse che era uno scherzo, ma dopo pochi minuti una piccola parte di lui iniziò a credere che fosse veramente serio.

Decise di fare qualche passo verso il "suo" letto, toccando attentamente le lenzuola.
Un po' spaventato dal fatto che quel bastardo avrebbe potuto entrare in qualsiasi momento e rimproverarlo per qualcosa, di nuovo.

Il tessuto sembrava molto morbido insieme alla coperta, ma la cosa più bizzarra era il motivo.
Mentre le lenzuola erano di un rosa pastello, la coperta aveva stampe di piccoli gatti dappertutto.

Non che Jisung volesse giudicare Minho per questo, ma per qualcuno che sembrava scontroso e stronzo la maggior parte del tempo, non se l'aspettava. Affatto.

Il fatto era che la maggior parte delle cose nella stanza erano rosa pastello, di ciò se ne rese conto guardandosi intorno.
È stata davvero una svolta inaspettata.

Alla fine decise di spostare comunque le coperte e di entrare nel letto completamente rosa.

Nel momento in cui si distese, gli sembrò di morire e rinascere.
Per una volta, la sua schiena non stava invocando aiuto e i suoi piedi non sporgevano dal bordo.

Dire che Jisung era confuso era sicuramente un eufemismo, ma l'unica cosa che riuscì a fare fu addormentarsi.

s t r a n o; 𝕄𝕚𝕟𝕤𝕦𝕟𝕘Where stories live. Discover now