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Era passata l'ora di pranzo da quando Minho aveva parcheggiato la sua auto.

Il corvino era finito per aspettare venti minuti in macchina e altri quindici minuti con Jisung nel negozio solo per dirgli ripetutamente di sbrigarsi a prendere 'uno stupido anello', ma questo finiva per mettere pressione al biondo, e rendere più difficile la sua scelta.

Il più grande sospirò spegnendo il motore dell'auto, felice che l'altro fosse finalmente tornato.

"Non ti porterò mai più qui, giusto per fartelo sapere." Disse al minore prima di sistemare ciò che aveva comprato sui sedili posteriori, dirigendosi rapidamente verso casa senza esitare.

Quando arrivarono, Minho scese per primo persino chiudendo la porta dell'appartamento dietro di sé, praticamente costringendo Jisung a cercare le sue chiavi poiché aveva percepito che Minho non era il tipo da disturbare per tornare ad aprirgli la porta.

Quando alla fine estrasse la chiave dalla tasca della giacca, aprì rapidamente la porta solo trovarsi sommerso dalle grida felici di tutti quanti.

Con sua grande sorpresa c'erano Jeongin, Hyunjin e Seungmin.
L'ultimo con in mano una torta e le candele già accese, pronte per essere soffiate.

A ciò seguì un grande imbarazzo quando i suoi amici più cari iniziarono a cantargli "buon compleanno" in modo che potesse effettivamente soffiare sulle candele, ovviamente assicurandosi di pensare prima al suo desiderio.

Diede un bacio sulle guance di Seungmin e Hyunjin, i quali rimasero perfettamente impassibili al gesto, per poi dare un forte abbraccio a Jeongin.

"Grazie mille ragazzi." Disse Jisung a tutti loro, con un grande sorriso sul volto, uno che non aveva mostrato molto negli ultimi giorni. In tutto questo Minho stava dietro, per qualche motivo sentendosi orgoglioso del fatto che fosse stato anche merito suo riuscire a sorprendere Jisung.
Aveva accettato al suo compito sotto molta pressione, anche se al momento era tutto piacevole. Dopotutto Minho amava molto i compleanni.
Non importava che fosse il suo o quello di qualcun altro, gli piacevano semplicemente senza un motivo particolare.

"Jeongin non dovresti essere a scuola?" Sentì Jisung chiedere mentre il ragazzo stava abbracciando il più giovane di tutti.

"Era troppo importante per mancare." Borbottò mentre era quasi schiacciato dall'abbraccio del festeggiato.

Dopo qualche altro momento, Jisung interruppe l'abbraccio con il sollievo di Jeongin che fece un respiro profondo, anche se si sforzava di nasconderlo, gli piaceva davvero essere al centro dell'amore e dell'attenzione.
Fondamentalmente era il fratello minore di tutti che gli rendeva impossibile il fatto di non farsi travolgere dall'affetto.

"Possiamo mangiare la torta adesso?" Battendo le mani, Jisung chiese direttamente a Seungmin che la stava ancora tenendo in mano, un po' preoccupato di consegnarla al biondo.
Per aver compiuto diciotto anni, era ancora un bambino dentro, questo era certo.

"Dovremmo pranzare prima." Hyunjin rispose mentre trascinava il festeggiato al tavolo, che accettò di iniziare a mangiare solo quando la torta fu posta davanti a lui.
Minho si ritrovò seduto davanti al ragazzo, o addirittura davanti alla torta con la statuina di Pororo in cima.
Era davvero stanco per essere stato in giro tutta la mattina, quindi essere seduto nella sua cucina per mangiare era davvero bello.
Anche se non poteva fare a meno di sentirsi fuori posto.

Non è che lo fosse in realtà, perché dopotutto quella era casa sua, ma con tutta l'attenzione deviata su Jisung lo era sicuramente.

Apparentemente Jeongin aveva molto da recuperare per rimanere aggiornato, in quanto era curioso sul perché il biondo vivesse lì.
Nel mentre Minho non riusciva ad essere infastidito come normalmente sarebbe dalle domande poste dal più giovane, dato che al momento aveva troppa fame.

Dall'altra parte, tutto sommato, durante tutto il pranzo Jisung non poteva evitare che la calda sensazione di felicità si diffondesse dentro di lui.

Non riusciva a credere che si fossero tutti fatti in quattro per organizzare una festa a sorpresa. Persino Minho aveva accettato di collaborare, poiché era quello che lo aveva portato fuori dal loro appartamento.

Non riusciva a immaginare cosa gli avessero fatto o detto Hyunjin e Seungmin per farlo collaborare con loro, ma non voleva saperlo.
Accettò lo sforzo per qualunque cosa fosse, felice solo di sapere che, forse, il corvino non lo odiava tanto quanto faceva vedere (ma non era questo il punto).

Dopo aver pranzato e mangiato la torta, ci fu la parte preferita della festa di Jisung e Jeongin: il momento dei regali, durante il quale il festeggiato non poteva fare a meno di ringraziare e sorridere.

In un certo senso aveva la sensazione di cosa potesse esserci dentro quella scatola rettangolare poiché aveva ripetutamente insistito sul voler comprare una certa cosa per mesi: il contenuto della scatola si rivelò essere una macchina fotografica istantanea;

Ciò che lo aveva meravigliato però era il fatto che il biglietto contenesse il nome di tutte le persone presenti al momento, facendolo pensare a come si fossero organizzati.
C'era anche il nome di Minho, ma probabilmente lo avevano incluso per cortesia; Jisung dubitava che il più grande avrebbe effettivamente speso i suoi soldi per lui.

E anche trascorreva la maggior parte del tempo in silenzio a mangiare il suo cibo, il biondo apprezzava in realtà che stesse partecipando anche se solo fisicamente; non avrebbe mai pensato di vederlo lì per lui.
Dopotutto quella era casa sua, si sarebbe aspettato di guardarlo correre a chiudersi a chiave in camera sua.

Pensandoci un po' si sentì in colpa per un secondo, sapendo che i suoi amici avevano diviso un prezzo così alto solo tra di loro, dopo tutto per Jisung non era così indispensabile ricevere un regalo di compleanno.

Però era felice.
Anche se il suo compleanno non era iniziato nel migliore dei modi, era comunque contento di essere uscito con Minho quella mattina. (anche se un po' seccato dai modi dell'altro per la maggior parte del tempo)

Si sentiva molto felice sapendo di essere circondato da persone che si prendevano veramente cura di lui quando la sua famiglia sembrava incapace di adempiere a tale compito.

s t r a n o; 𝕄𝕚𝕟𝕤𝕦𝕟𝕘Where stories live. Discover now