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"Minho è già andato via?" Chiese Seungmin vedendo Jisung scendere le scale, con il telefono in mano, tutto vestito.

"Sì."

"Allora vai lo stesso dal dottore oggi?" Chiese Seungmin, alzandosi per prendere le scarpe del biondo per lui.

"Sì, assolutamente. Non lo terrò un altro giorno in più." Jisung annuì immediatamente, lanciando un'occhiata non molto dolce al suo polso bendato.
Erano passati quattordici giorni, 'di già' avrebbe voluto aggiungere, ma in realtà Jisung poteva riferisi a loro solo come infiniti. Era stata una tortura, per dirla in parole semplici.

"Ma Minho sembrava molto deciso a venire con te." Il castano sembrava sinceramente confuso, guardando Jisung dal basso, mentre cercava di aiutare l'amico a indossare le scarpe.

"Oh, non ricordarmelo. Ho dovuto nascondergli il telefono due volte perché voleva riprogrammare la visita." Jisung sbuffò, ovviamente l'altro lo trovò divertente.

"Voi due siete insopportabili." Concluse Seungmin, riuscendo a infilare entrambe le scarpe.

"Cosa! Perché? Voglio solo riavere il mio braccio." Jisung sembrava incredulo, guardando il castano che stava ridacchiando da solo.

"E lui voleva solo accompagnarti, il problema?" Replicò.

"Il problema è che ho chiuso con i bracci che penzolano dal mio collo, e poi è costantemente ghiacciato."

"Credo che il sangue abbia smesso di scorrere lì da giorni." Jisung aggiunse, colpendo tristemente la pelle fredda, con la mano sinistra.

"Oh, ma Minho sembrava fare un buon lavoro, mantenendoti la mano calda." Seungmin stava trattenendo con tutte le sue forze le risate; era davvero così divertente?

"Che maleducato Seungmin, anche tu mi hai tenuto per mano." Jisung sbuffò, sottolineando i fatti realmente accaduti.

"Beh, piagnucolavi senza sosta. Sono il tuo migliore amico, cosa avrei dovuto fare?"

"Tenermi la mano, come ha fatto Minho." Era ovviamente una domanda retorica, ma nessuno aveva bisogno di sottolineare la risposta più di lui.

"Ma Minho non è il tuo migliore amico." Seungmin ha aggiunto, probabilmente si stava divertendo troppo con l'argomento.

"Nemmeno tu lo sarai più, se non mi aiuti a legare i lacci delle scarpe proprio ora." Il biondo fece una smorfia alzando gli occhi al cielo; a Minho importava troppo di lui ultimamente.

"Chi ti porta?" Chiese l'altro incuriosito, poiché sapeva per certo che Hyunjin non lo avrebbe fatto.

"Con mio grande conforto e disagio allo stesso tempo, Minho ha chiamato Chan stamattina davanti a me, in vivavoce, dicendogli che oggi avrebbe dovuto accompagnarmi lì e aspettarmi." Il fatto che avesse dato un contesto su come si era svolta la conversazione, era abbastanza chiaro che il risultato non fosse stato piacevole per lui.

"Non sarà imbarazzante?" Anche Seungmin sembrava concordare.

"Questo è esattamente quello che ho detto a Minho, non perché Chan è imbarazzante o altro, è solo che mi porta dal dottore dopo avermi visto due volte in tutta la sua vita."

"Dovrei essere una brava persona e venire con te?" Propose Seungmin, Jisung scoppiò immediatamente in un sorriso.
Era grato al cielo per avere Kim Seungmin nella sua vita, era un vero amico che gli copriva le spalle in ogni situazione.

"Voglio dire, porta già un suo amico, immagino che un altro non sarà un problema." Il biondo alzò le spalle, sapendo che almeno poteva avere la mano di Seungmin da stringere nel caso in cui le cose dovessero andare male.

"Dipende, quale amico?" Chiese il castano, anche se sapeva già che Seungmin non lo avrebbe abbandonato in ogni caso.

"Changbin." Disse ricordando il discorso che aveva avuto con Minho e Chan in precedenza.

"Okay affare fatto, scusa ma dovevo esserne sicuro. Tu e Felix insieme siete troppo anche per me." Seungmin lanciò uno sguardo innocente al biondo, seppur fosse la verità.

"Hyunjin non vuole venire?"

"No, ha le prove più tardi, quindi è a posto." L'altro assicurò.

"Ah, ecco perché Minho malediva Hyunjin mentre chiamava Chan." Dire che Seungmin non aveva emesso un suono tutt'altro che piacevole, dopo aver sentito il mormorio, sarebbe stata una bugia.

"Lui cosa?" Fu divertente per Jisung, il modo in cui gli occhi di Seungmin si spalancarono.

"Niente, dimenticalo. Non sembrava comunque essere dell'umore giusto. Non era sua intenzione, davvero." Il biondo lo rassicurò.

"È per questo che ti manda messaggi di continuo?" L'altro scherzava di nuovo, sebbene fosse vero.
Aveva visto il telefono di Jisung accendersi molte volte e non c'erano molte opzioni su chi potesse essere, ora lui dove si trovava?

"No, penso che si stia annoiando perchè è in autobus. Non provocarmi." Ancora una volta, Jisung lo respinse.

"E che cosa ti scrive?" Seungmin sembrava divertito da tutta la faccenda, e probabilmente lo era. Dopotutto Minho era partito qualche ora prima, e non scriveva a Jisung così spesso.

"Vuoi davvero saperlo?"

"L'ho chiesto," Il castano annuì, anche piuttosto incuriosito.

"Prima sui suoi gatti, chi mangia cosa e quando," elencò il biondo, contando sulle dita.

"Poi, si è assicurato che avessi salvato il numero di Chan per ogni evenienza. Non so nemmeno quale potrebbe essere l'evezienza, ma non ho chiesto." Ha continuato.

"Dopo di che, di nuovo, si è assicurato che mi stessi preparando e che non sarei stato in ritardo."

"Perché te l'ho persino chiesto" Seungmin scosse la testa, una mano appoggiata sulla sua fronte.

Jisung alzò le spalle.

"Comunque, sono sicuro che sta solo cercando di essere gentile, quindi mi prenderò ancora cura dei suoi gatti, perché sappiamo tutti che questa è la sua priorità numero uno." A questo Seungmin annuì, procedendo infine a legare le scarpe dell'altro.

"Va bene, tutto fatto." Si diede una pacca sul ginocchio, erano finalmente pronti ad andare.

Come previsto, l'appuntamento con il dottore era andato a buon fine e non era nulla di grave. Dopo essere stato controllato e liberato dalla sua benda, fu finalmente in grado di muovere il braccio come una volta.

Anche se non poteva evitare la sensazione di avere ancora un arto pesante che pendeva dalla sua spalla, Jisung era incredibilmente felice.
Non aveva mai pensato che legarsi le scarpe o tagliare il cibo potesse essere un compito così difficile da realizzare, eppure ora sapeva di non sottovalutare mai più i più piccoli atti di indipendenza.

Soprattutto la doccia, quella era probabilmente la parte peggiore di tutte; non fu una sorpresa che quando ebbe finito, ringraziando sia Chan che Changbin, non avesse perso tempo correndo in casa e fare probabilmente la migliore doccia della sua vita.

Tuttavia quando uscì, poiché nessuno lo aveva assistito (dopotutto era in bagno), non c'era motivo di nascondere il fatto che un sorriso gli era spuntato sul viso quando aveva trovato, ancora una volta, un messaggio di Minho.

s t r a n o; 𝕄𝕚𝕟𝕤𝕦𝕟𝕘Where stories live. Discover now