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Jisung aveva ignorato tutte le quattro sveglie che aveva impostato il giorno prima, dato che avrebbe dovuto essere in classe la mattina seguente.
Ma vabbè, ormai era troppo tardi.

Erano le tre del mattino passate quando sia lui che Minho erano tornati a casa, il loro trucco si era leggermente rovinato sui loro volti, pronto per essere lavato via e i loro abiti eleganti sarebbero stati presto scambiati con comodi pigiami.

Ricordava a malapena di aver fatto entrambe le cose mentre Minho gli aveva passato lo struccante e anche i vestiti.
Non è che non fosse abituato a stare sveglio fino a tardi la sera ma, ad un certo punto, si era addormentato nella loro macchina in via di ritorno, perciò incolpò il suo stato di trance.

Giusto per dire, Minho non aveva fatto un lavoro migliore di lui quando si era alzato per iniziare la giornata, poiché anche lui dormiva ancora nel suo letto, un evento estremamente raro poiché i suoi gatti erano molto puntuali sulla colazione.
Ma immaginava che Hyunjin o Seungmin se ne fossero occupati.

A proposito, probabilmente era stato intenzionale far dormire i due ragazzi quanto volevano.

Erano già le dieci e mezza passate, ormai quasi le undici, e per Jisung era socialmente accettabile fare colazione, quindi cercando di essere il più silenzioso possibile, si diresse in cucina preparandosi una ciotola di cereali.
Questo era il massimo che avrebbe "cucinato" per l'intera giornata.

Come previsto, i gatti avevano già mangiato, considerando il fatto che li aveva trovati addormentati insieme su una sedia in cucina, invece di attaccarlo immediatamente con un miagolio accusatorio.

"Buongiorno." Borbottò ai gatti, come previsto, senza nemmeno ottenere un segno di riconoscimento.
Jisung quasi rise ad alta voce al suo pensiero successivo, ma si sistemò invece con una leggera risatina;

"Sono davvero come Minho." E non potrebbe essere più vero, le uniche volte in cui Minho accettava di passare del tempo con lui includevano se c'era cibo in questione o caffè, in particolare se fosse stato lui a pagare.

Vabbè, almeno aveva trovato il modo di convincerlo a tollerarlo. Non era certo l'opzione migliore convincere una persona tramite il suo stomaco, specialmente per il suo portafogli.
Ma finora era stato sopportabile.

"Mi fa piacere vederti fare colazione da solo." Udì un'altra voce mormorare dall'ingresso della cucina e trovò Minho lì quando alzò gli occhi dal suo cibo.

"Buongiorno anche a te." Rispose semplicemente, a un Minho molto spettinato.

Minho grugnì in risposta sedendosi sulla sedia di fronte a lui, sembrava ancora stanco.

"Ho preparato una ciotola anche per te e ho anche preso i tuoi cereali dall'armadio, il caffè è acceso nel caso tu voglia anche il caffè." Jisung ha commentato prima di riprendere a mangiare cucchiaiate di cereali zuccherati.

Non si aspettava alcuna risposta, e in effetti non ne ricevette nessuna, solo un cenno col capo.
Minho era estremamente lunatico nella prima ora di veglia, perciò era davvero convenevole che stesse zitto.

Era una specie di suo modo per dire "grazie", l'aveva capito molto di recente.

Quando ebbe finito di mangiare Minho rimase seduto, con due tazze di caffè davanti a sé mentre continuava a versare cereali nella sua ciotola. Il biondo capì rapidamente che uno era suo.

"Grazie." Borbottò, Minho a malapena lo guardò.
Questo ragazzo prima del caffè era veramente irrecuperabile.

"Non hai lezioni oggi?" Per Jisung fu sorprendente sentire Minho parlare così all'improvviso, specialmente se chiedeva delle SUE lezioni quando era sveglio solo da mezz'ora, a esagerare.
Probabilmente aveva già bevuto un caffè prima. Sì, doveva essere così.

"Sì, ma non mi sono svegliato, e né Seungmin o Hyunjin mi hanno avvertito, quindi immagino che oggi salto." Il biondo alzò le spalle.

"Allora, stai a casa?" Il corvino concluse, ma sembrava sinceramente interessato alla risposta.

"Sì?"

"Bene."

Jisung sollevò le sopracciglia, anche se non mise più nulla in discussione.
Probabilmente era un modo di dire, non avrebbe potuto significare 'bene' in un modo "oh, sono contento che tu stia a casa perché voglio la tua compagnia".

Dopo colazione il biondo continuò lo svolgimento di una sana e tranquilla mattinata pigra, scorrendo sul telefono per trovare un bel video su YouTube.
Non è che avesse altro da fare a parte i compiti, ma quelli potevano aspettare fino a pomeriggio perché fare qualcosa di produttivo al momento era fuori discussione.

"Jisung-ah vieni qui!" Sentì un po' più tardi e lui alzò gli occhi al cielo. Proprio ora che aveva premuto play.

"Cosa?" Borbottò di rimando, chiedendo retoricamente, anche se sapeva per certo che il più vecchio non avrebbe potuto sentirlo dal momento che la sua voce sembrava provenire dal bagno.

"Che cos'è?" Chiese di nuovo entrando nel bagno, questa volta sicuro che l'altro potesse sentirlo.

"Siediti qui." Minho rispose, ovviamente non dando una risposta adeguata, quando mai dopo tutto.
Non era per niente ridicolo, anche se l'aspetto che stava sfoggiando era con i capelli tenuti indietro dalla fronte da una molletta e una maschera per il viso perfettamente applicata sul suo viso già perfetto.
Jisung obbedì comunque, sapendo non gli conveniva rifiutare le simpatiche richieste del maggiore.

"Perchè?" Il biondo ripeté alla fine sedendosi sul bordo del water, il
più grande stava già armeggiando un'altra maschera facciale.

"Non è ovvio?" Minho ha chiesto con il solo scopo di non dare una risposta concreta.
Le sue mani erano già occupate da un dischetto di cotone imbevuto di "chissà cosa" per pulirsi il viso prima di indossare la maschera, già scartata.

"Uhm, no?" Jisung fece notare che sembrava confuso. E lo era davvero.

"Diciamo che ti sto ricambiando il favore?" Minho rifletté, non era sicuro di come spiegarlo in parole semplici perché Jisung potesse capire.

"Un favore? Per cosa?" Chiese di nuovo, sinceramente confuso.
Ma di solito lo era spesso quando parlava con Minho, quindi niente di nuovo.

"Ieri mi hai truccato, quindi oggi ti faccio una maschera per il viso." Spiegò semplicemente, dando finalmente una risposta chiara.
A volte era estenuante avere una conversazione di cinque minuti con Minho, era così vago da farlo impazzire.

"Oh, intendi, come per dire 'grazie'". Alla fine Jisung comprese, con il volto illuminato alla realizzazione; probabilmente si ritrovava davanti la persona più fastidiosa sulla Terra anche quando era gentile, com'era possibile? Jisung non lo sapeva.

"Ricambiare un favore." Minho lo corresse di nuovo, senza rinunciare alla sua idea. Era troppo testardo per farlo, no?

"Oh Minho hyung! Sei troppo carino!" Squittì per il puro scopo di infastidire Minho e oh, la sua faccia, se avesse dovuto dirlo, era assolutamente impagabile come risposta.

s t r a n o; 𝕄𝕚𝕟𝕤𝕦𝕟𝕘Where stories live. Discover now