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Era mattina presto quando sia Seungmin che Jisung stavano facendo colazione insieme in cucina.
Beh, in realtà Seungmin si era offerto di preparare la colazione per loro dato che era dispiaciuto per aver fatto preoccupare il suo migliore amico il giorno prima.
Anche la conversazione che si tenne tra i due ragazzi fu messa a tacere, dato che loro due erano i soli svegli nell'appartamento.

"È una specie di tsundere quello!" Sussurrò Jisung urlando per spiegare ulteriormente il suo punto.
Punto che Seungmin sembrava non capire molto bene.

"Cosa? E cosa sarebbe? È una specie di strana ... cosa sessuale? Oh mio Dio ..." Il castano, onestamente, stava fraintendendo alla grande.

"Cosa? No! Voglio dire, lo spero!" Jisung rispose in fretta non volendo creare equivoci.

"Speri che lui abbia un kink?" Seungmin cercò di chiarire ulteriormente.
La conversazione stava prendendo una strana piega e Jisung era sempre più agitato.

"Volevo dire che spero di no, perché mi dovrebbe importare se avesse un kink o no?" Il biondo stava per smettere di spiegare.

"Okay vero, ma non sai mai cosa sia utile sapere o meno."

"Comunque torniamo alle cose importanti. In pratica ti ha trascinato nella sua stanza e ti ha fatto dormire sul letto?" Seungmin provava a capire l'argomento principale.

"Sì."

"Non sembra credibile. Lo hai minacciato o qualcosa del genere? Non è da te Jisung, cosa sta succedendo?"

"Cosa? Non ho mai minacciato nessuno, in tutta la mia vita." Jisung sembrò offeso dalla leggera accusa per un momento anche se sapeva che nemmeno Seungmin ci credeva.

"Sì, ma dovevo chiedertelo lo stesso. Siamo tornati a casa e il divano era sfatto mentre tu non eri da nessuna parte. Abbiamo avuto paura." Il castano spiegò con l'unico scopo di mettere in evidenza il fatto.

"Eri spaventato? Sei scomparso con Hyunjin dalla mattina di ieri e non rispondevi alle mie chiamate. Pensavo fossi arrabbiato con me!" Il biondo alzò leggermente la voce con le braccia incrociate e un'espressione accigliata sul viso.

"Ovviamente non lo eravamo." Disse Seungmin anche lui a braccia incrociate.

"Adesso lo so, ma ieri sono stato preso dal panico tutto il giorno, ti ringrazio."

"Mi dispiace Ji, non mi dimenticherò di dirtelo la prossima volta che io e Hyunjin andremo da qualche parte. A Minho in realtà non importa finché restiamo fuori dalla sua stanza e diamo da mangiare ai suoi gatti quando lui è fuori da qualche parte, quindi non ci è venuto in mente di dirtelo."

"Okay comunque, ora dormo lì, immagino che il divano venga pulito e tutto il resto." Jisung concluse poco dopo.

"Non sembri così felice." Il castano commentò trovando strano il fatto che l'altro avesse finalmente un letto e che, tuttavia, suonasse ancora molto insoddisfatto.

"Sono felice di avere un letto, è solo che non capisco perché mi ha lasciato dormire nella sua stanza." Cercò di spiegare, e in realtà aveva senso.
Minho non era sicuramente il solito Minho.

"Neanche io capisco, sei così fottutamente disordinato che è ridicolo." Nonostante l'accusa Jisung non era offeso, era vero dopo tutto.

"Scortese, ma vero. Comunque cosa dovrei fare? Dovrei spostare le mie cose lì dentro? Mi scuoia se lo faccio?" Il povero biondo aveva ancora troppe domande, ma non molte risposte.

"Onestamente non ne ho idea, è il migliore amico di Hyunjin. Ma nonostante questo sono molto diversi tra di loro, non sempre riesco a capire i loro modi di fare." Seungmin non era nemmeno sarcastico.

"Grande." Borbottò Jisung chiaramente insoddisfatto della risposta.

"Comunque com'è andata ieri con te e Hyunjin?" Chiese poi sinceramente interessato a sapere ma anche volendo cambiare argomento.

"Oh, è andata bene. Eravamo fuori insieme ma ha iniziato a piovere, quindi siamo andati in un bar, davvero niente di che. Ma ci ha prenotato anche un viaggio di due giorni per il weekend del mio compleanno ed ero letteralmente in lacrime?" Seungmin batté le mani per l'eccitazione per un momento dimenticando le persone che dormivano in casa.

"Oh sì, era così insicuro riguardo a quel regalo che non è stato zitto un secondo nelle ultime due settimane." Disse Jisung ricordando le continue lamentele dell'altro ragazzo.

"Aspetta, lo sapevi?" Seungmin sembrò stranamente sorpreso. Naturalmente Jisung lo sapeva, probabilmente era la persona più vicina a lui dopo Hyunjin, eppure non ci pensava ancora.

"Sono il tuo migliore amico, ricordi?" Jisung sembrava offeso, ma in realtà era divertito dal modo in cui Seungmin stava reagendo.

"Sì, ma perchè era così insicuro? È come il miglior regalo che avesse mai potuto pensare, sono stato molto toccato." Jisung annuì.

"Sì, sapevo che ti sarebbe piaciuto. Questo è quello che gli ho ripetuto negli ultimi dieci giorni, eppure stava andando fuori di testa pensando che lo avresti odiato o che avresti oensato che non fosse un gran regalo. Sai quanto diventa sensibile per te."

"Wow, penso di amarlo davvero." E gli sembrò strano sentirlo sulla sua stessa lingua, la parola amore.
Non è che Seungmin non provasse sentimenti per Hyunjin, anzi il contrario, tuttavia le tre parole non erano mai state usate tra i due ragazzi.
Entrambi temevano che sarebbe potuto essere troppo presto e sarebbe finita male se l'altro non l'avesse detto in risposta.

Nonostante il lungo periodo di relazione, nessun "ti amo" era stato detto, ma nessuno dei due se n'era preoccupato.
Erano semplicemente loro due.

Pensandoci ora, Seungmin sapeva da molto tempo che provava sentimenti molto profondi per Hyunjin, quindi non era uno shock, ma quelle parole gli lasciavano una sensazione di vertigine nello stomaco dopo essere state pronunciate.

"Probabilmente sei l'ultima persona ad averlo capito." Jisung scherzò.

"Sì, no, in realtà non è nemmeno quello, ci siamo semplicemente presi il nostro tempo e non l'abbiamo mai detto. Forse glielo dirò durante il nostro viaggio, forse mi scapperà prima. Non lo so, non penso che gli dispiaccia lo stesso."

"È così dolce, che schifo! Disgustoso!"

"Fidati di me, anche tu sarai così quando troverai qualcuno, e non provare a negarlo. Sei letteralmente la persona più appiccicosa e affettuosa che conosca." Seungmin cercò di attirare l'attenzione su Jisung sentendosi leggermente imbarazzato.
Non era un brutto tipo di imbarazzo, non si vergognava, è solo che raramente aveva conversazioni del genere con il biondo o con qualcuno.

"Probabilmente morirò da solo e lo sappiamo entrambi." Aggiunse Jisung mentre mangiava il resto del suo pancake in un solo boccone, probabilmente come fonte di conforto.

"Ora, se vuoi scusarmi, devo prepararmi e lasciare questa casa in meno di trentaquattro minuti." Disse mentre si alzava dal tavolo.

"Posso chiederti almeno perché?" Il castano chiese per pura curiosità.

"Non voglio vedere Minho." Spiegò rapidamente a metà strada già fuori dalla cucina.

Come previsto, Seungmin non era nemmeno sorpreso.
Anche se sperava che Jisung che dormiva nella stanza dell'altro significasse una specie di tregua, ma chiaramente non lo era.

Nonostante Jisung dicesse che non voleva vedere quel ragazzo, doveva comunque entrare nella sua stanza in circostanze inevitabili.
Doveva recuperare il telefono e il caricabatterie dalla stanza di Minho.

Tentando il suo meglio per non fare alcun rumore, anche se sapeva con certezza che se fosse stato il contrario, Minho avrebbe reso possibile qualsiasi rumore solo per infastidirlo, ma che in realtà stava cercando di evitarlo, Jisung scollegò il telefono dal caricabatterie in modo molto silenzioso.

Eppure non sapeva come avesse fatto a collegarsi, quando si era addormentato pochi minuti dopo aver toccato il letto.

Lanciò rapidamente un'occhiata all'altra persona nella stanza solo per essere sicuro che fosse ancora addormentata.

Minho sembrava okay mentre dormiva, perché non poteva essere sempre così?

s t r a n o; 𝕄𝕚𝕟𝕤𝕦𝕟𝕘Where stories live. Discover now