voglio fare parte della vostra vita

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Erano passati quattro giorni dal loro incontro ed erano passati anche quattro giorni dall'ultima volta che Taehyung aveva visto l'alfa. Jungkook non si era fatto più vivo, non una chiamata, non una visita, niente di niente e questo suo comportamento aveva spezzato in altri mille pezzi il cuore già martoriato di Taehyung. Aveva sperato fino all'ultimo in una reazione quantomeno comprensiva ma Jungkook si era rivelato uguale a Namjoon, lo aveva abbandonato ed era probabilmente tornato alla sua vecchia vita, facendo come se nulla fosse.

Taehyung quella mattina si alzò controvoglia e si diresse verso la cucina, come uno zombie, per preparare la colazione per suo figlio. Aveva gli occhi rossi, le occhiaie nere sotto questi ultimi quella mattina erano ancora più pronunciate, segno che in quei giorni non era riuscito a dormire bene.

Mise il biberon pieno di latte dentro al microonde per riscaldarlo ed intanto prese  un'aspirina per cercare di calmare il mal di testa col quale si era svegliato. Preso dalle sue cose non si accorse che una mano si posò sopra la sua spalla, si girò piano ed incontrò il viso preoccupato di Jimin.

-"per fortuna mi hai dato le chiavi per entrare"- disse il maggiore facendo muovere le chiavi davanti al viso dell'amico -"ho bussato per dieci minuti prima di usarle"- 

Ma Taehyung non reagì, dalla sua bocca non uscì una parola, rimase fermo ad osservare l’amico con gli occhi spenti, senza la vitalità che avevano di solito.

-"come stai oggi?"- gli chiese Jimin con voce dolce.

-"bene"- rispose solo Taehyung. 

-"perché menti, si vedo lontano un miglio che non stai bene"-

-"se si vede perché me lo chiedi?"- 

Nonostante la risposta scorbutica Jimin cercò di lasciar correre, Taehyung non stava passando un bel momento ma, da bravo amico quale era, il maggiore sarebbe stato al suo fianco nonostante il carattere difficile degli ultimi giorni.

-"lo hai sentito?"- domandò poco dopo Jimin.

-"secondo te?"- rispose di nuovo Taehyung in modo retorico -"vado a svegliare Soobin"- disse poi uscendo dalla stanza.

Svegliò piano il bambino e, ancora addormentato, lo portò in cucina per fare colazione. Tirò fuori il biberon bollente dal microonde e lo posizionò con poca attenzione davanti al seggiolone di Soobin e il piccolo, poco dopo averlo preso tra le mani, scoppiò in un pianto disperato.

-"Taehyung cazzo"- urlò Jimin andando verso il bambino -"sto coso è bollente"- disse toccando il biberon ustionante. 

Prese poi il povero Soobin e gli mise le manine sotto l'acqua gelida del rubinetto, per affievolire il dolore, mentre questo continuava a piangere come un matto. Taehyung, accortosi di quello che era appena successo, si avvicinò al lavandino per prendere Soobin ma questo rimase tra le braccia del maggiore.

-"Jimin levati"- disse a denti stretti -"è mio figlio"- urlò arrabbiato facendo strillare ancora di più il bambino.

-"Taehyung ma che problemi hai?"- urlò a sua volta il maggiore -"vai di là e vedi di tranquillizzati, a lui ci penso io"- e questa volta Taehyung lo ascoltò e, a testa bassa, fece quello che Jimin gli aveva detto.

Si mise sul divano, portò le ginocchia contro il petto, nascose la testa tra di esse e le lacrime non tardarono ad arrivare. Sono patetico, pensò mentre i sensi di colpa iniziarono a divorarlo. Aveva fatto del male a suo figlio, involontariamente, ma lo aveva fatto piangere, l'unica gioia presente nella sua vita, l'unica cosa felice, l'aveva fatta stare male. Poco dopo si sentì toccare piano la testa ed alzandola di poco si trovò davanti Jimin con in braccio Soobin che aveva finalmente smesso di piangere.

Your Omega, My Alpha |taekook|Where stories live. Discover now