9. Aperitivo grezzo

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Anche se a fatica, si erano ormai svegliati tutti.
Ci riunimmo tutti a casa nostra per organizzare cosa fare.
"Io direi di andare al mare e goderci il tramonto li." disse Adriano
"Io sono d'accordo!" dissi entusiasta.
Anche gli altri sembravano essere abbastanza d'accordo.
"Basta che andiamo in una spiaggia dove poi si potrà fare un bell'aperitivo" disse Gabriele, accompagnato da Riccardo.
"E te pareva, sempre a pensare all'alcol stai!" disse Niccolò.
Ci mettemmo tutti a ridere e andammo tutti e prepararci per andare in spiaggia.
Tempo 15 minuti ed eravamo tutti pronti per entrare nelle macchine.
"Ale tu vieni con noi?" disse Niccolò.
"Ehm, si dai, tanto di là non ci sto" dissi indicando le altre due macchine.
Così mi sedetti dietro, e Niccolò mi seguì. Il tragitto in macchina non sarebbe stato lungo. Ma a me sembrava lungo abbastanza per sentirmi in imbarazzo.
Durante il viaggio Niccolò non faceva altro che stuzzicarmi. E io non ne potevo più, se avessi potuto probabilmente gli sarei saltata addosso dopo 5 minuti.
"Smettila Niccolò!" dissi a denti stretti tenendo il tono di voce il più basso possibile.
Lui se la ghignò.
"Mi hai sfidato non ricordi? Io sono bravo sia a stuzzicare che ad agire." mi disse con un mezzo sorriso vicini al mio orecchio.
"Io non ho sfidato proprio nessuno." dissi. Lui fece spallucce e se la rise.
"Volete rendere partecipi anche a noi delle vostre conversazioni o sono private?" disse Adriano abbassando la musica della radio.
"Adrià, qui gatta ci cova te lo dico io!" disse Gabriele con gli occhi sulla strada.
"Ma smettetela deficienti" li disse Niccolò ridendo.
"Ma quale gatta ci cova" dissi ridendo "Te piacerebbe Niccolò!" dissi mettendoli la mano sulla coscia, o praticamente sull'inguine, facendolo ovviamente apposta.
Lui sobbalzò senza farsi notare troppo.
"Ops, scusa" dissi con un filo di voce, mettendomi una mano sulla bocca.
"È guerra" mi disse Niccolò con il labiale.

Alla fine dei conti tenere questo "segreto" non si stava rivelando per niente una brutta idea. Quella sensazione di doverci nascondere ci stava facendo venire solo più voglia l'una dell'altro.

Parcheggiammo la macchina e scendemmo in spiaggia. Inspirai a pieni polmoni quell'aria di mare e natura che solo la Sardegna sapeva darmi. Mi tolsi subito le scarpe e il vestitino ed andai ad immergere i piedi nell'acqua cristallina.
"Ti era mancata eh?" arrivò Lucas da dietro, mettendomi una mano sulla spalla.
Io senza farlo vedere troppo, mi scostai dalla sua mano.
"Si, tanto" gli risposi "allora? Tu come stai?"
"Non male, da quando io e Sonia ci siamo lasciati..."
"Tu e Sonia vi siete lasciati?" dissi interrompendolo.
"Si, beh due mesi fa ormai. Non c'era più niente tra di noi non aveva più senso portare quella relazione aventi.
"Oh, mi dispiace Lu non sapevo niente."
"Mah figurati. Adesso basta parlare di cose serie!" disse facendo uno scatto verso di me e buttandomi completamente in acqua.
"Lucas, porca troia ti odio è gelata!" dissi mentre uscii dall'acqua per prendere di nuovo aria.
Lui si mise a ridere e si avvicinò di nuovo, e avevo capito che la sua intenzione fosse quella di prendermi in braccio per ributtarmi in acqua. Ma li feci il ghigno e corsi subito fuori dall'acqua.

Io e Lucas, tanti anni fa avevamo avuto una relazione. Se così si potesse chiamare, prima di partire per la Scozia avevamo passato 5 mesi insieme. Ma in realtà non era proprio una relazione, era più un "friends with benefits", solo che avevo notato che per lui stava diventando qualcosa di più, quindi decisi di finire subito tutto quello che c'era prima che si arrivasse ad un danno irreparabile. Per fortuna fu presto abbastanza per non rovinare l'amicizia che avevamo. Infatti lui 6 mesi dopo si mise insieme a Sonia. Relazione a quanto pare terminata.

Uscii dall'acqua e corsi verso i nostri ombrelloni. Presi un asciugamano, lo misi sopra una sdraio e mi ci coricai al sole.
Mi guardai attorno ma non vidi Niccolò. In realtà gli unici rimasti erano Sara, Marta e Giacomo.
"Dove sono tutti?" chiesi vaga.
"Sono andati al bar." rispose Marta seria.
"E come mai voi non siete andati?"
"No in realtà non hanno chiesto. Io stavo parlando con Niccolò, mi ha chiesto se tu e Lucas vi conoscevate da molto, gli ho detto si, che avevate avuto anche una storiella prima che tu partissi. Dopo due minuti ha preso il pacchetto di sigarette e si è incamminato al bar senza dire niente. Ho visto che Adriano, Gabriele e Riccardo l'hanno seguito." disse Giacomo gesticolando teatralmente come è suo solito fare.
"Cosa?! Ma perché gli hai detto che abbiamo avuto una storia? Che poi tutto poteva essere tranne che una storia." dissi.

Non ci potevo credere, non volevo credere che Niccolò si fosse arrabbiato per una così piccola cosa. Non capivo, anche se fosse stato il mio ex ragazzo perché avrebbe dovuto arrabbiarsi? Come se lui non avesse mai avuto ex ragazze. Nonostante ciò mi dispiaceva pensare che si potesse essere innervosito e che quindi, ci fosse la possibilità che si creassero dei malumori.
"Ma scusa perché che ho detto di male?" chiese Giacomo guardando Sara e Marta.
Dissi a loro due di spiegargli brevemente la situazione tra me e Niccolò, io al momento non avevo per niente voglia e il mio unico pensiero era chiedermi se andare da Niccolò al bar o aspettare che tornasse.
"Cooosa? Tu e quel figo pazzesco?!" disse Giacomo sgranando gli occhi e mettendosi due mani nelle guance "Ma perché non me l'hai detto? Oddio tesoro mi dispiace di aver creato questo casino." finì mortificato.
"Jack non preoccuparti, magari non è successo niente. E nel caso se così fosse, la risolvo tranquillo." dissi mettendo una mano sopra la sua.

Adoravo Giacomo, se al mondo esisteva una persona con la quale non mi potessi mai arrabbiare, quella era lui. Per 6 mesi venne a vivere con me in Scozia, quando disse ai genitori di essere omosessuale il padre lo sbatté fuori casa. L'ho visto stare malissimo, e mi si spezzava il cuore ogni volta che lo vedevo stare così. Ma non gliel'ho mai fatto notare, cercavo sempre di tirargli su il morale, e cercavo di tranquillizzarlo e dirgli che il suo rapporto con i genitori sarebbe sicuramente migliorato. Nonostante non mi capacitavo del fatto di come un genitore potesse sbattere fuori casa il proprio figlio solo perché ama qualcuno del suo stesso sesso, un giorno, esasperata nel vedere Jack cadere nel vortice della depressione, decisi di chiamare i suoi genitori, a sua insaputa, e gli feci un intero discorso che mi usciva dal cuore, e un po' dalla rabbia nei loro confronti. Loro non parlarono per l'intera chiamata, sentivo solo la madre singhiozzare e il padre cercare di consolarla.
Dopo pochi giorni lo chiamarono, gli chiesero perdono. C'è voluto un po' di tempo perché lo accettassero completamente, ma ora per fortuna Giacomo è felicemente fidanzato con Marco, e i genitori lo adorano.
Marco è dovuto tornare nella sua città a causa di impegni lavorativi, e purtroppo non si potrà godere questa vacanza.

Passò un'ora quando vidi l'ombra di Niccolò passarmi affianco senza degnarmi nemmeno di uno sguardo.
"Ciao!" dissi facendo finta di niente. Lui mi fece un sorriso forzato e si mise una sigaretta tra le labbra.
"Tutto bene?" lui annuì senza staccare gli occhi dal telefono "possiamo parlare?".
"Non ora, non ho voglia." disse gelido.

Ecco qua, mi sembrava stesse andando tutto troppo bene. Pensai.

Ciao!
Stava andando tutto troppo bene tra questi due. Ed ecco però che sbuca fuori Lucas. Riusciranno a risolverla o con i caratteri caldi e testardi di entrambi non sarà possibile? Chissà!
Vi sta piacendo la storia? Fatemelo sapere con un commento! 😘

Del mio sogno la parte migliore  // Ultimo COMPLETATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora