17. Giusy

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Era passato un po' di tempo, e le cose con Niccolò procedevano a gonfie e vele.
Era una giornata di Luglio molto calda in quel di Roma, e io sognavo solamente di essere in una spiaggia in Sardegna.

La maggior parte delle persone erano ormai in ferie, e anche Niccolò e tutti i suoi collaboratori si erano presi un paio di settimane per rilassarsi. E oggi proprio Niccolò aveva deciso di fare un piccolo barbecue nella sua casa in mezzo al verde, con un po' di suoi amici.
Devo ammettere che ero un po' nervosa, gli unici amici che conoscevo erano Gabriele e Adriano, e speravo fossero tutti simpatici come loro due. Conoscere persone nuove mi metteva sempre particolarmente ansia, non era una cosa che amavo fare, stavo bene con le persone che già conoscevo, ma ero già consapevole che era uno dei tanti pensieri che dovevo cambiare. Il problema maggiore in realtà è che avevo sempre paura di non piacere a nessuno, di non star simpatica, o che si creassero idee sbagliate. La solita paranoica.
Oltretutto in questa serata, le uniche persone che sapevano della mia esistenza sarebbero stati Marta, (Riccardo non sarebbe stato presente per impegni di lavoro) Adriano e Gabriele. Nessun altro, non solo non erano a conoscenza della mia esistenza, ma sopratutto ovviamente non sapevano che Niccolò aveva una ragazza.

Madonna che ansia che palle.
Ma poi che bisogno c'è di prenderla così dico io.
Tanto farò qualche figura di merda, ne sono certa.

Blateravo tra me e me mentre girovagavo per casa mia senza una meta precisa. Mi sedevo sul divano, poi il divano diventava scomodo e allora mi alzavo e stavo sulla sedia, ma la sedia era troppo dura quindi non andava bene nemmeno quella. Insomma, ero un fascio di nervi, così decisi di videochiamare i miei amici.

"Ciao stronzoni!" esclamai.
Marta, Sarà e Jack risposero a loro volta con un saluto affettuoso.
"Aiuto sono davvero nervosa per stasera."
"Ma perché? Potevo capire se dovevi conoscere i genitori, ma sono i suoi amici, mica ti mangiano." disse Sara.
"Lo so, però che vuoi che ti dica. Hanno tutti conosciuto la sua ex, e da quel che mi dite andava abbastanza d'accordo anche con loro, magari io non sto simpatica che ne so."
"Madonna quante paranoie ti fai." disse Marta.
"Ascolta, a parte che sono sicuro che starai simpatica a tutti. Sii te stessa! Ma poi anche se non dovessi stare simpatica a tutti che sarà mai? Tu odi la maggior parte della gente!" disse Jack.
Mi misi a ridere. Aveva preso in pieno il bersaglio.

Salutai i miei amici, diedi appuntamento a Marta sotto casa mia per le 17.30 e chiusi la videochiamata.
Erano ormai le 15 e conoscendo i miei tempi, dovevo iniziare a prepararmi.

Mi feci una doccia praticamente ghiacciata per mandare via almeno per quel poco tempo sotto il getto dell'acqua tutta l'afa che che avevo.
Mi sedetti davanti al mio specchio, e decisi di farmi due trecce interne, visto il caldo non mi sembrava il caso ne di usare piastra ne di cercare di domare i capelli perché tanto con quest'umido, sopratutto la notte, sarebbe stato impossibile. Mi misi il mascara sulle ciglia, blush rosato sulle guance e direi che poteva anche andare.
Come outfit decisi di andare sul più semplice possibile, shorts in jeans neri con l'orlo sfilato, e un body aderente bianco che mi lasciava la schiena scoperta, ai piedi le vans nere che arrivavano alla caviglia.
Pronta, incredibilmente e sorprendentemente in orario.

Marta sarà molto orgogliosa di me, forse è la seconda volta in vita mia che sono puntuale.

Marta suonò al campanello e mi disse di scendere. Mi precipitai giù per le scale.
Aprii il portone e rimasi a bocca aperta. Sgranai gli occhi.
"Non ci credo!" esclamai con gioia.
Saltai addosso ad entrambi e me li baciai tutti. Sara e Giacomo erano lì, insieme a Marta. Non potevo che esserne più felice. Non li vedevo da quando ero andata via dalla Sardegna.

"Sono felicissima di vedervi! Maledetti ma prima quando vi ho chiamato non potevate dirmelo?"
"Si certo sei molto sveglia, e che sorpresa sarebbe stata?" mi disse Sara.
"No ma poi come abbiamo visto che ci stavi chiamando, dovevi vedere la scena. Prima di rispondere siamo scappati tutti in stanze diverse per non farci scoprire." disse Jack.
"Siete pazzi, ma sono molto felice. Avete scelto il giorno perfetto per venire qui." dissi io mentre mi sistemavo nel sedile.

Dopo circa un'ora e mezzo di viaggio arrivammo al cancello della villa di Niccolò. E lo vidi in lontananza che ci veniva incontro per accoglierci, da buon padrone di casa. Indossava dei pantaloncini verdi di qualche squadra del NBA che di certo non conoscevo, una canotta bianca e degli zoccoli Nike. Immancabili gli occhiali da sole. Aveva già, ovviamente, una birra tra le mani.
Gli andai incontro per salutarlo.
"E la mia birra dove l'hai lasciata?" gli dissi scherzosamente mentre mi avvicinavo per dargli un bacio. Niccolò sorrise.
"Mi sei mancata tantissimo." disse sottovoce ricambiando il bacio, spingendomi verso di lui con la sua mano dietro il mio bacino.
"Anche tu, come sempre." ricambiai.
Salutò anche gli altri, e vidi che non era sorpreso nel vedere Riccardo e Sara.
"Ma scusa per caso sapevi che ci sarebbero stati anche loro?" chiesi.
"Certo, a chi pensi che sia venuta l'idea?" mi rispose Niccolò mettendomi un braccio attorno al collo.
"Tutti voi la dovete smettere di complottare alle mie spalle." dissi indicando tutti con gli occhi socchiusi.

Ci incamminammo verso il retro della casa, in cui era presente la piscina con un ampio giardino. E iniziai a intravedere tutti gli amici di Niccolò.
Come arrivammo, Niccolò decise di scegliere il metodo peggiore per presentarmi.
"Aò regà! Vi devo presentare qualcuno!" tutti gli amici si girano. Pensavo fossero di più sinceramente, saranno stati una decina. Sara, Giacomo e Marta erano andati a salutare subito Adriano e Gabriele. E io ero affianco a Niccolò, che cercavo di fare la vaga il più possibile.
"Lei è Alessia." disse, mi mise un braccio attorno alla vita per avvicinarmi a sé.
"È la mia ragazza." finì.

Ma cosa cazz...

Non c'eravamo mai detti che eravamo una coppia a tutti gli effetti, poteva essere ovvio visto che ormai c'eravamo detti che ci stavamo innamorando l'uno dell'altra. Ma sentirlo ufficializzare, così a voce alta davanti ad altre persone mi sorprese molto. Ma mi rese molto felice.
I suoi amici rimasero praticamente tutti sorpresi, forse ovviamente, non si aspettavano di sentirselo dire così. Ma sembravano comunque tutti entusiasti e vennero a presentarsi.
Io finalmente mi tranquillizzi, la parte mi più difficile sono sempre le presentazioni. Ma c'era ancora qualcosa che dovevo chiarire, così chiesi a Niccolò se poteva seguirmi un attimo dentro casa, dove non c'era nessuno.

"Così sono la tua ragazza eh?" gli chiesi mentre mi appoggiavo ad un piccolo mobile in legno.
"Cosa non ti era chiaro della parte 'non ti lascio più scappare'? Mica scherzavo." disse Niccolò venendo verso di me.
"No no, figurati. Mi toccherà sopportarti allora." dissi facendo spallucce.
"Brutta stronza che non sei altra!" disse lui in una risata.
Si avvicinò a me e mi diede un bacio, le nostre lingue si intrecciarono lentamente. Mi accarezzava la cosca, nel frattempo che mi lasciava baci umidi lungo il collo.
"Che vuoi fare Nì? Vogliamo dare spettacolo ai tuoi amici?" dissi prendendoli la testa tra le mani.
"Che sei matta? Però se facessimo uno spettacolo solo per me e te non mi dispiacerebbe." disse, mentre si accingeva a mordermi il labbro inferiore.
"Dai smettila, non possiamo. Andiamo!" lo presi per mano e riandammo fuori.

Continua...

Del mio sogno la parte migliore  // Ultimo COMPLETATAWhere stories live. Discover now