30. Portami via

1.2K 29 1
                                    


Due anni dopo.

La mia relazione con Niccolò andava benissimo, vivevamo insieme ma riuscivamo comunque a ritagliarci i nostri spazi. Con il lavoro di Niccolò non era poi tanto difficile, era spesso in giro, tra concerti, ospitate, interviste ecc, era più il tempo che passava fuori casa che quello che passava dentro.

"Amore dov'è la camicia celeste?" sentii urlare dalla camera da letto.
Mi alzai sbuffando dal divano, sapendo che tanto, anche se gli avessi detto dove si trovava non l'avrebbe mai trovata, uomini!
"Scherzi? Niccolò l'hai pure presa in mano per spostarla." gli dissi scuotendo la testa e alzando gli occhi al cielo.
"Ah. Ops." scoppiò in una risata.

Ci trovavamo nella nostra casa in Sardegna, adoravo quella casa. Fosse per me mi trasferirei senza nemmeno pensarci, ma sono consapevole che per Niccolò non sarebbe facile, quindi ci accontentiamo di passare qui l'estate.

Oggi era il mio ventiseiesimo compleanno. Questa notte Niccolò aveva preparato una sorpresa per me, diceva. Mi faceva spesso delle sorprese, e nonostante non fossi un amante dell'ignoto ormai ci avevo fatto l'abitudine. Quindi non gli feci troppe domande, sapevo che tanto non mi avrebbe deluso.

Era ormai pomeriggio inoltrato, così decisi di iniziare a prepararmi.
Mi feci una bella doccia ghiacciata, mi insaponai con il mio bagnoschiuma al cocco, mi lavai per bene i miei lunghi capelli e infine uscii dalla doccia.

Andai in camera e inizia a decidere come truccarmi, non volevo esagerare, in viso avrei messo solo un filo di illuminante, lasciando spazio alla mia carnagione abbronzata. Abbondai con il mascara e un velo di rossetto rosso opaco sulle mie labbra carnose.
Come outfit, decisi di mettere un vestito lungo nero con dei brillantini e uno spacco laterale abbastanza notevole, ai piedi un paio di sandali con il tacco argentati.

Uscii dalla stanza e vidi Niccolò appoggiato al tavolo, anche lui già pronto.

"Mamma mia che bel ragazzo oh." esclamai.
Alzò il viso sorridendo e mi scrutò dalla testa ai piedi, con la bocca aperta.
"Sei... sei meravigliosa." mormorò Niccolò avvicinandosi a me.
Mi prese per i fianchi e mi stampò un bacio sulle labbra. Cinsi le mie braccia sul suo collo e approfondii il bacio, intrecciando le nostre lingue.
"Che ne dici se facciamo tardi?" sussurrò Niccolò, facendomi indietreggiare verso il divano.
"Non ti azzardare, andiamo." dissi ridendo.

Sbuffò, mi cinse un fianco con il suo braccio e ci avviammo verso la macchina.
Il breve viaggio fu abbastanza silenzioso, il che era davvero strano.
Mi girai a guardarlo ed era super concentrato sulla strada, ma è come se stesse pensando a tutt'altro. Come se fosse agitato per non so cosa.

"Tutto bene amore?" gli chiesi mettendoli una mano sulla coscia.
Prese la mia mano, incrociò le sue dita con le mie, la portò vicino alle labbra e gli diede un bacio.
"Tutto bene." disse soltanto.

Non volevo fare altre domande, non era il tipo di persone che più lo tartassavi di domande, più lo spingevi a farlo parlare. Tutto il contrario, come me.

Arrivammo in un parcheggio ma ancora non riuscivo a capire dove ci trovassimo. E contando che ci trovavamo praticamene a casa mia, mi faceva particolarmente strano. C'era un silenzio tombale, ma nel parcheggio c'erano anche altre macchine, il che mi faceva ancora più strano.

Niccolò non disse niente, mi prese per mano e andammo verso un cancello. Entrammo, e la stradina di ghiaia era contornata da delle candele ad illuminarla.
La strada si interruppe, davanti a noi un prato verde completamente buio. Potevo sentire il rumore delle onde del mare infrangersi sugli scogli.

A un certo punto, un boato.

"BUON COMPLEANNO!"

Davanti a me si illuminò un enorme gazebo, con tante lucine a contornarlo, sembravano stelle.
Sotto quel gazebo, tutti i miei cari. I miei amici, la mia famiglia.

Ero senza parole.
Portai una mano davanti alla bocca incredula.

"Non ci credo. Scommetto che è opera tua." mi voltai verso Niccolò e lo vidi tutto soddisfatto.
"Buon compleanno amore mio."

Mi avvicinai a lui e gli stampai dei baci sulle sue bellissime labbra.

"Sei pazzo." dissi con gli occhi lucidi.

Mi incamminai verso tutti i miei cari, e iniziai a salutarli tutti un per uno.
Ero così felice di vederli tutti li. Alcuni non li vedevo da mesi, altri da giorni. Ma trovarmeli li in quella situazione era come se non li vedessi tutti da anni.

La festa proseguiva in allegria, eravamo tutti scatenati sulla pista da ballo. Quando a un certo punto sentii Niccolò richiamare l'attenzione da un microfono.
Fu un'altra sorpresa, perché quando mi voltai lo trovai seduto davanti ad un piano forte.

"Questa è una delle canzoni preferite di Alessia, non è mia, è di un mio caro amico. Ma so quanto lei ci tenga. Quindi non potevo fare altro se non dedicartela davanti a tutti, buon compleanno amore."

Il mio corpo si riempii di brividi. Sara e Marta mi cinsero entrambe un braccio dietro la schiena, e così iniziai a godermi lo spettacolo del mio ragazzo che cantava.

"Tu sai comprendere
Questo silenzio che determina il confine fra i miei dubbi e la realtà
Da qui all'eternità tu non ti arrendere
Portami via dai momenti, da questi anni violenti
Da ogni angolo di tempo dove io non trovo più energia
Amore mio portami via"

Ero in un mare di lacrime. Ma a quanto pare non lo ero solo io, le mie due migliori amiche erano emozionate quanto me.
Neanche il tempo di realizzare che Niccolò fece dei passi verso di me.
Mi prese per mano e mi spostò leggermente facendomi mettere così davanti a tutti.
Lui davanti a me, visibilmente agitato.
Così iniziò a parlare, come se non ci fosse nessun altro a parte noi.

"Sei entrata nella mia vita in punta di piedi, tre anni ormai. Non c'è giorno che io non ringrazi chiunque abbia deciso che io a te eravamo destinati a stare insieme. Ti ho vista quel giorno al matrimonio, e in pochi secondi non riuscivo già più a toglierti dalla mia testa. Mi sono innamorato di te quel giorno, e non ho mai smesso di farlo. Tu per me sei casa, sei la felicità, sei l'amore, sei ogni cosa bella. C'è solo una cosa che ancora non sei, ma che vorrei lo diventassi."

Si inginocchiò, prese una scatolina nera in velluto che gli passo Adriano, la aprí.

"Alessia, vuoi sposarmi?"

Niccolò era davanti a me, in ginocchio, con gli occhi lucidi. E io ero davanti a lui, in piedi con gli occhi pieni di lacrime e un sorriso che andava da un orecchio all'altro.

Mi inginocchiai con lui, lo strinsi forte e iniziai a baciarlo. Ci alzammo in piedi senza ancora staccarci.
I nostri amici urlavano, applaudivano. Alcuni di loro piangevano, avevano tutti un sorriso stampato in faccia, erano tutti visibilmente felici.

Niccolò si staccò da me.
"È un si?"
"Era si ieri, lo è oggi, e lo sarà domani amore mio."

Tolse l'anello dalla scatolina e lo mise al mio dito.

"Ti amo così tanto"
"Anche io amore, non vedo l'ora che diventi mia moglie. Ci aspetta una vita meravigliosa insieme."

Sorrisi e mi emozionai di nuovo nell'immaginarmi la mia vita con Niccolò, una famiglia.
L'inizio della nostra relazione era stata travagliata.
Ma infondo, già dall'inizio, eravamo sempre stati io e lui.

Fine.

Ciao!
Sono tornata con l'ultimo capitolo. Avevo ormai finito le idee e non ero più soddisfatta di questa storia, essendo la prima l'avevo strutturata male e quindi ho preferito chiuderla direttamente.
Avrei già qualche idea per un'altra storia. Questa volta saprò meglio come gestirla. Fatemi sapere se ne volete un'altra!
Un bacione a tutte e grazie per chi mi ha dedicato del tempo leggendola.
🥰🥰

Del mio sogno la parte migliore  // Ultimo COMPLETATAWhere stories live. Discover now