18. Giusy pt.2

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La serata continuava in allegria. Io avevo ormai conosciuto tutti gli amici di Niccolò, ed erano tutti molto gentili e sopratutto simpatici.

Notai Adriano che stava un po' sulle sue, vicino alla piscina mentre fissava l'acqua con lo sguardo perso.
Io e Adriano non avevamo mai parlato chissà quanto, non c'era stato nemmeno tanto tempo per farlo, ma è quel tipo di ragazzo che solo a vederlo si capisce che è buono nell'animo.
Presa dalla mia spigliatezza da alcool, presi un'altra birra e mi avvicinai a lui.
"Tieni, magari ti tira su." dico porgendoli la birra e sedendomi vicino a lui "Tutto bene?" finisco.
"Grazie." disse facendo sbattere la sua bottiglia contro la mia "Si dai, sono solo un po' pensieroso."
"Scommetto che c'è una ragazza di mezzo." dico.
"Esattamente, come fai a saperlo?"
"Non lo sapevo, me l'hai appena confermato. Vuoi parlarne?"
"Sinceramente vorrei parlarne ma non so nemmeno cosa dire, non so nemmeno cosa pensare. Sto con una ragazza da molto tempo, si chiama Federica, ma mi sto accorgendo che forse non provo più nulla nei suoi confronti. Ma visto il tanto tempo passato non è una cosa semplice dirglielo e concludere la relazione."
Nel frattempo che ascoltavo Adriano, vidi dietro di lui Niccolò e Gabriele che si avvicinavano a noi.
"Tutto bene fraté?" chiese Gabriele.
"Si, stavo spiegando ad Alessia di Federica. Voi sapete già tutto. Magari un parere femminile mi farà aprire gli occhi." disse voltandosi verso di me.
"Beh in effetti è vero. Però tanto secondo me ti servono a poco i pareri, hai solo bisogno di trovare il coraggio." disse Niccolò.
"Esatto, è proprio quello che stavo pensando io. Più che pareri forse ti serve qualcuno che ti dia la spinta per farlo. Ma se proprio vuoi il mio parere io non aspetterei ancora molto, ci sono passata anche io. Stare in una relazione priva di sentimenti, solo per abitudine è lo sbaglio più grande che si possa fare. Capisco che non è facile, ma più aspetti più sarà peggio." dissi.
"Hai ragione. Domani glielo dirò, basta." disse Adriano deciso.
Ci congratulammo, e decidemmo di tornare dagli altri.
Mentre camminavo sentii Adriano dire a Niccolò sottovoce:
"Tienitela stretta, che come lei non ne capitano spesso."
"Sta tranquillo." disse Niccolò dandoli una pacca sulla spalla.
Io sorrisi ma feci finta di niente.

Erano passate altre due ore circa, era notte e ci stavamo godendo a pieno la nottata. Era una di quelle serate che dovevi viverle per sapere di averne bisogno. La spensieratezza e la serenità erano quelle cose che mi erano mancate di più in tutto questo tempo.

"Eeeeh dajè mò ce fai sentì chi comanda qua!" esclamò un amico di Niccolò.
Mi voltai e lo vidi che imbracciava la chitarra. Sorrisi, perché sapevo che stava per cantare e non c'era cosa migliore di sentire la sua calda voce in questa serata.
"Volevo dire prima giusto due cose. La prima è che finalmente mi sento felice come non lo ero da tanto tempo, la seconda è che sono felice di avervi tutti qui." poi allungò la sua mano verso la mia e io la presi "la terza è che sono il ragazzo più fortunato ad averti trovata. E le persone non smettono di dirmelo." sorrisi e mi avvicinai per dargli un bacio "Questa è per te bambina." finì lui.

"Respiri piano per non far rumore
ti addormenti di sera e ti risveglio col sole
Sei chiara come un alba, sei fresca come l'aria
Diventi rossa se qualcuno ti guarda e sei fantastica quando sei assorta
nei tuoi problemi, nei tuoi pensieri..."

Continuavo a guardarlo mentre accarezzava le corde di quella chitarra. Non me l'aspettavo, avevo gli occhi lucidi e vedevo solo Niccolò davanti a me. Mi ero completamente dimenticata che non c'eravamo solo noi due, ma che dietro di noi c'erano i miei e i suoi amici che incitavano Niccolò.
Ma per me c'eravamo solo io, lui, la sua chitarra e le stelle sopra le nostre teste, ad illuminarci questa serata e a renderla ancora più magica.
Quando finì di cantare mise da una parte la sua chitarra, mi avvicinai e lo baciai con passione, noncurante del fatto che ci fossero spettatori.
"Grazie, grazie." furono le uniche parole che mi uscirono dalla bocca.

Poi mi fermai per un paio di secondi a guardarlo negli occhi, che mi fissavano con l'espressione più bella che si possa immaginare.

"Moriconi... ti amo." dissi con gli occhi incastrati con i suoi.
Lui fece un'espressione sorpresa, ma evidentemente piena di gioia.
"Ti amo anche io signorina, e non sai quanto." disse, mi diede un bacio, e mi strinse forte a lui.

Potevo sentire l'odore dei suoi capelli, della sua pelle, non avrei mai voluto staccarmi da lui in quel momento. Non avevo mai fatto il primo passo, non avevo mai detto "ti amo" a qualcuno per prima, tanto meno così presto. Ma cavolo se lo sentivo, lo sentivo dentro, lo sentivo nel mio cuore, nel mio stomaco, nella mia testa. Era come se tutte le sensazione che il mio corpo e la mia mente potevano provare, si fossero messe tutte quante d'accordo, tutte sulla stessa linea. E chi ero io per rompere questo allineamento di pianeti?

Ero follemente, perdutamente innamorata di Niccolò.

Ebbene sì. Oggi addirittura due capitoli in un giorno.
Alla fine ho trovato l'ispirazione perduta, e presa dalla noia ho deciso di pubblicarne un altro oggi. Spero vi piaccia!
Fatemelo sapere con una stellina ⭐️

Del mio sogno la parte migliore  // Ultimo COMPLETATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora