Capitolo 16

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Ciaoooooooo, sono tornata con un nuovo capitolo, spero vi piaccia. Succederà anche qualcosa in più niente di troppo ovviamente, ma non mi dileguo oltre e vi lascio al capitolo.

«come?ti ha baciata?» grido, molte persone mi guardano stranite perciò mi giro dalla parte del finestrino. Aria mi sta raccontando i dettagli del suo bacio di ieri sera. Sto andando a scuola con l'autobus dato che lei è ancora in ospedale.
Liam è stato accompagnato dal padre e mi sta già aspettando a scuola, non vedo l'ora di vederlo.
«mi ha baciata» afferma «dio sono così felice»
«ed io sono felice per te. Dimmi come bacia?»
«bene ovviamente e le sue labbra sono così...si Clare tutto bene adesso sto bene»
«Aria ma che stai dicendo?»
«si anche Kat sta bene, adesso però devo andare, ciao» attacca
«ciao» certo che mia sorella è strana.
Prendo le cuffie dalla borsa e le infilo nelle orecchie. Ascolterò un po' di musica mentre vado a scuola. Prendo anche il quaderno di matematica, farò qualche esercizio nel frattempo. Inizio con il primo, però più cerco di concentrarmi più i miei pensieri vanno altrove.
Liam.
Perché infesti così la mia testa?
Perché sono innamorata. Cavolo. Non avrei mai pensato di voler bene a qualcuno nel modo in modo in cui voglio bene a Liam. Insomma non è troppo presto per parlare d'amore? Da quanto lo conosco? Pochissimo. Troppo poco per dire di amarlo... eppure... perché deve essere sempre così complicato? Non ho mai amato. Non ho mai sentito quel bisogno di esprimere il mio amore a qualcuno. Oggi si dice ti amo al primo ragazzo che passa. Non sono quel genere di persona, non mi piacciono neanche persone così. Credo che dire ti amo a qualcuno sia come mettere a nudo te stesso. Io sono innamorata di Liam ma non sono sicura di amarlo e finché non sono sicura non mi metterò a nudo per avere un rifiuto. Se non mi amasse anche lui, cosa farei? Non saprei cosa fare. Ed io ho bisogno di Liam, un ancora che mi riporta con i piedi per terra e allo stesso tempo che mi faccia volare a tre metri da terra. Ho bisogno di Liam nella mia vita. Dopo quello che ho affrontato non voglio abbandonare nessun altro.

Vedo la scuola farsi più vicina mentre finisco di ascoltare la canzone. Vedo Liam e Mason che mi aspettano seduti al tavolo, scendo dall'autobus e li raggiungo.
«ciao» dico sedendomi, lascio un bacio stampo a Liam e saluto Mason con la mano. «l'ultima volta hai perso perciò sono io il migliore» afferma Mason
«no sono io» replica Liam
«di che stavate parlando?»  chiedo,
«di quanto sono bravo a Groon*» dice Mason, «mmh... che cos'è Groon?» chiedo
«un video game di lotta» mi spiega Liam, annuisco «dice: io sono il migliore» dice Mason, «non è affatto vero» asserisce Liam,
«ragazzi» lo chiamo, ma continuano a battibeccare, «ragazzi» ripeto. Basta. Sbatto le mani sul tavolo, «RAGAZZI»  «che c'è?» chiedono arrabbiati in contemporanea
«sentite, capisco che per voi sia molto importante scoprire chi è il più bravo ma per favore smettetela perché abbiamo cose più importanti di cuoi discutere come il test di storia di domani. Parliamoci chiaro. Chi ha studiato?» subito si zittiscono,
«io so qualcosa» dice Mason, «ma, non so molto»
«organizziamo una serata studio»
«facciamo da me?» chiede Liam, io e Mason annuiamo  proprio quando scatta la campanella e ci dirigiamo in classe, bacio Liam sulla guancia gli sorrido ed entro in classe. Chimica è sempre stata una delle miei materie preferite perciò non mi spaventa, specialmente quando la professoressa entra in classe dalla sua merendina di inizio giornata.

***

Adesso sto passeggiando per andare a casa di Liam, non è troppo lontano, mi aveva proposto di stare da lui ma ho preferito andare solo per lo studio, dati gli inconvenienti avuto con la mamma di Liam, dio che situazione imbarazzante. Ancora adesso non posso pensarci senza voler sprofondare. Mason è andato con lui, io dovevo mangiare qualcosa visto che avevo fame, comunque, farò qualsiasi cosa per non incontrare la mamma di Liam. Vedo la casa di Liam in lontananza è uguale a tutte le altre nei dintorni, la identifico dal numero civico e dal grosso albero nel piccolo giardino. Cotto verso il cancello ed entro, percorso il vialetto bussò alla porta, e per fortuna mi apre il padre di Liam che sta uscendo per andare a lavoro.
«salve sono... Katherine. Io, Liam e Mason dobbiamo studiare per il compito di storia» il padre annuisce indaffarato, mi saluta velocemente ed esce dalla porta tipo Barry Allen, dev'essere in ritardo. Con lo zaino in spalla salgo le scale per la camera di Liam, busso e sento Liam urlare «entra».
Apro la porta ,«ciao ragazzi», li vedo a terra con le gambe incrociate i capelli spettinati come se ci avessero passato le mani molte volte, gli occhi incollati alla tv e vedo che stanno giocando ai videogame ad un gioco di lotta, probabilmente quello di cui parlavano oggi. Do un bacio sulla testa a Liam però non credo che se ne sia accorto, e do una pacca sulla spalla a Mason. Che bel benvenuto. «non dovevamo studiare storia?» chiedo
«si sì tra poco» risponde Mason,
«okay» tanto so come andrà a finire. Prendo il libro di storia, gli appunti e tutto il materiale che mi può servire dallo zaino e mi stendo sul letto lasciando i piedi fuori dal copriletto, nonostante il rumore strano del gioco riesco a concentrarmi e a studiare qualcosa, ogni tanto gli sento borbottare «si», «nooooooo» e molte molte imprecazioni, ma la famosa frase « un'altra partita» a quella è mitica. Non so in due ore quante partite hanno giocato, sta di fatto che ho studiato parecchio di storia mentre loro giocavano. Mason vede il cellulare e si accorge finalmente che è tardi, «da quando sei diventato così bravo?! Ti sei allenato o improvvisamente hai dei riflessi sovrumani» chiede Mason, alla domanda mi giro, la seconda Mason
«am... mi sono allenato» risponde Liam
«e io dovrei studiare» risponde Mason
«dove vai?»
«non riuscirò a studiare qui perché sarò tentato dal gioco è meglio che io vada a casa» risponde Mason
«un'altra partita, dai»
«si lo hai detto quattro partite fa» dice Mason alzandosi
«studia qui, puoi restare a dormire, dai un'altra partita solo una» lo implora Liam
«stai bene?»
«si hai ragione devi andare, devo studiare anch'io» dice Liam scuotendo la testa.
«ciao Kat»
«Ciao Mason»
Mi alzo dal letto e vado verso Liam abbracciandolo da dietro, butta la testa indietro e la poggia sulla mia spalla destra, gli lascio un bacio sulla guancia e lui mette le sue mani sulle mie, intreccio le mie gambe attorno alla sua vita, lui mi lascia le mani e con un po' di fatica si solleva, mi butta sul letto e inizia a solleticami la pancia. « no no no Liam ti prego» lo supplicai ridendo, « LIAM» urlai, ma lui continuava. Dopo un po' decise di smettere.
« ho fame andiamo a mangiare qualcosa»
suggerì,
Lui annuì, si alzò di slancio e si avvicinò alla porta mentre lo seguivo, scendemmo le scale e andai in cucina. « i tuoi genitori che fine hanno fatto?» chiesi,
«a lavoro» lo guardai sbigottita
«a quest'ora» annuì di rimando,
«ordiniamo la pizza o cuciniamo qualcosa?» chiese
«cuciniamo» mi avvicinai e gli lasciai un bacio sulla guancia mentre lo superavo per andare ad aprire il frigo, «wow questa si che è pasta» dissi quando presi una scatola di pasta al formaggio da riscaldare, la aprì, la divisi in due piatti e la misi nel microonde. Liam era appoggiato al bancone della cucina mentre mi guardava, lo puntai con lo sguardo e mi avvicinai a lui come una pantera, mi sentivo un po' ridicola e sexy o almeno speravo di sembrarlo. Appoggiai le mani sul ripiano bloccandolo dai lati, gli guardai le labbra e mi avvicinai lentamente, volevo baciarlo, ma aspettavo che fosse lui a cedere. Ero a pochi millimetri dalle sue labbra e ci respiravo sopra, le sfiorai solo un istante guardandolo negli occhi, mi avvicinai ancora un pochino e quando lessi l'eccitazione nei suoi occhi mi spostai sul collo, gli diedi un bacio sulla gola, nell'incavo tra il collo e la spalla, sulla clavicola, e poi mi allontanai improvvisamente mentre cercava di afferrarmi i fianchi. Presi le posate dal cassetto basso vicino al lavandino, i bicchieri e l'acqua, mentre lui mi guardava ancora stupito da quello che era successo. Uscì i piatti dal microonde e li disposi uno difronte all'altro, mi sedetti mentre Liam mi copiava, e iniziai a mangiare.

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* video game puramente inventato

I love you, Liam DumbarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora