Capitolo 3

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<Oceaaan!...In piedi, su su!> la voce di Astral è peggio del suono della sveglia.

<Dai alzati, dobbiamo andare al centro commerciale!!> continua.

Stanotte non ho per niente chiuso occhio, ma appena è comparso il sole, una forte stanchezza mi ha invaso la mente e il corpo, e solo allora sono riuscita ad addormentarmi

<Che ore sono?> chiedo confusa.

<Sono le 7:30> risponde disinvolta la ragazza.

<Altri cinque minuti, daii> ribadisco.

Sento i passi della riccia avvicinarsi al mio letto, in uno scatto alza il materasso ed io rotolo giù sul pavimento... ma quanta forza ha questa ragazza?! Come ha fatto??!
Già non sopporto più la mia compagna di stanza...direi perfetto.

<Per mille balene Astral...che forza hai?!> affermo massaggiandomi le parti doloranti.

<La forza di volontà... muoviti o faremo tardi> Mi prende e mi trascina nel bagno della cameretta, mi lancia dei suoi vestiti in faccia e si richiude la porta dietro, lasciandomi sola.

Allora decido di farmi una doccia veloce ed indossare gli abiti che mi ha dato la mia compagna. Mi sento un po' disorientata in questo bagno nuovo. Anche l'odore del bagnoschiuma mi ricorda di non essere più a casa.

Sul mobile del bagno trovo, piegate ordinatamente, un set di asciugamani. Mi avvolgo in quella più grande e mi guardo allo specchio.

'Ehi, ce la puoi fare!', mi ripeto osservando un sorriso di incoraggiamento dal mio riflesso nel vetro. Prendo coraggio ed esco dal bagno.

<Accipicchia che velocità...sorprendente> esulta la bruna.

<Tu la super forza ed io la super velocità... 'Le Fantastiche 2'> ironizzo.

<Dai 'I fantastici 4' a 'Le fantastice 2' è un attimo>. Scoppiamo a ridere.

<Ti devo dire una cosa: in realtà se apri il tuo armadio troverai alcuni vestiti, come una maglietta e dei pantaloni, ma naturalmente non bastano per tutti i giorni a venire>. Conclude aprendo le ante del mio armadio. Appese a stampelle diverse, vi è una T-shirt, dei pantaloni e una felpa.

Scendiamo in cucina e facciamo colazione. Io non prendo che un bicchiere di succo, perchè non mi va null'altro.

<Già in piedi, signorine?> entra Michael, facendomi prendere un infarto.

<Buongiorno... accompagno Ocean al centro commerciale per prendere alcuni indumenti da indossare...ho avvisato Alice ieri sera> dice la bruna.

<Capisco...> caccia dei soldi e ce li porge.

<Mi farebbe piacere il resto, ma non mi aspetto che ci sia> esprime l'uomo.

<Ah, Michael, non penso torneremo per pranzo> lo informa Astral.

<D'accordo, a più tardi... divertitevi. Chiamateci per qualsiasi cosa...condividi i nostri numeri ad Ocean e state attente> interviene Alice, salutandoci con una mano.

<A dopooo> dico io sorridente e usciamo dalla porta di casa.

In seguito a una lunga passeggiata, sotto il sole ancor pallido di fine aprile, decidiamo di prendere l'autobus. Astral approfitta dell'occasione, per darmi tutti i numeri e dopo alcuni minuti ci troviamo dinanzi ad un enorme centro commerciale.

Entriamo in un'infinità di negozi, Astral mi costringe a provare una marea di vestiti per la scuola, per fare sport, per uscire e ovviamente non possono mancare dei bellissimi pigiamini... che molto probabilmente non metterò; preferisco dormire con fascia e boxer, anche quando fuori ci sono -40°C.

Dal Dolore Alla FelicitàWhere stories live. Discover now