Capitolo 11

73 3 0
                                    

Sono a lezione e l'unico suono che sento è quello della mia penna che è picchietta sul banco, più seccata della sottoscritta, e in sottofondo arriva la stridula voce dell'insegnante che sta spiegando qualcosa. In pratica sono come rinchiusa in un'ampolla, rimbalzano tutti i suoni eccetto quelli che provengono dall'interno di quest'ultima.

Quest'oggi non riesco a mantenere affatto la concentrazione, ma finalmente siamo all'ultima ora, quindi la mai capoccia non deve soffrire per altro tempo.

La campanella mi salva da quel mortorio e corro verso la mensa. Gli altri non sono ancora arrivati, perciò decido di sedermi al solito tavolo per aspettarli. Non sapendo cosa fare, mi guardo intorno, analizzando ogni singola persona. C'è un gruppo di nerd, un gruppetto di amiche, un gruppo di matricole, il gruppo di informatica della scuola, il gruppo dei ragazzi della squadra di football. A quanto vedo, anche Logan è nella squadra, ora capisco il motivo del suo fisico scolpito. E' proprio carino, quel ciuffo disordinatamente perfetto, quegli occhi profondi, quel sorriso splendente e un fisico a dir poco esemplare...

Scaccio quel pensiero, eccitante ma squilibrato, e passo avanti.

Nel tavolo successivo, ci sono un'ammasso di ragazze, tra le quali riconosco solamente l'oc- cioè Miriam. Improvvisamente, iniziano ad agitarsi e a sussurrarsi all'orecchio euforiche. Fa la sua entrata nella mensa Benjamin, che percorre una sola via diretta al tavolo delle scimmie e siede in mezzo ad alcune di loro. Miriam non contenta di essere chilometri lontana dalla sua anima gemella (sul mio viso compare un espressione disgustata), si alza e strattona via le altre, per sedersi appiccicata alla coscia di Benji. La Barbie circonda il possente braccio del ragazzo e questo le permette di farsi baciare.

Benjamin osserva con attenzione ogni movimento che lo circonda, facendosi coccolare dalle ragazze, finché il suo fitto non incrocia il mio; mi ispeziona sdegnato da testa a piedi e con un'aria di superiorità sposta la sua occhiata altrove.

Alzo gli occhi al cielo e vengo distratta da uno schiocco di dita davanti al naso, che mi riporta pienamente alla realtà. Dinanzi a me si piazza Logan, con un sorriso divertito.

<Chi stavi fissando?> chiede curioso.

<Pff... nessuno!> rispondo scuotendo una mano per aria.

<Mh...non ci credo. Stavi ammirando quel ragazzo laggiù> butta ad indovinare.

Scuoto la testa, restando al gioco.

<Ah no...lo so, stavi adocchiando Benji e ti stavi chiedendo perché non sei insieme a tutta quella mandria di ragazze> mi burla, accomodandosi al mio fianco.

<Ma cosa dici??Cosa ti passa per la testa! Stavo guardando il muro dietro...è pitturato davvero bene> dico annuendo.

Logan scuote la testa <Ma se ci sono delle macchie di umidità...>.  Gli tiro una percossa nello stomaco.

<Ahia> assottiglia gli occhi, mantenendosi la parte dolorante.

<Ehi> saluta Asia, seguita da Sharon, Astral e Andrew.

<Weee...vi stavo aspettando. Vi avevo dato per dispersi> ironizzo io.

Mi giro verso Logan, che si massaggia ancora lo stomaco.

<Ah...lui è Logan, un mio amico> lo presento.

<Loro sono Astral, Sharon, Asia ed Andrew> li indico, rispettando l'ordine in cui li ho pronunciati.

<Tu sei della squadra di football, il co- quaterbeck> osserva Sharon, apparentemente interessata.

Lui le rivolge un sorriso modesto. Mangiamo qualcosina assieme e chiacchieriamo, lasciando parlare soprattutto Logan, ormai il nuovo del gruppo. Andrew sembra gradire molto la sua presenza, almeno non è l'unico essere maschile seduto a questo tavolo.

Dal Dolore Alla FelicitàWhere stories live. Discover now