Capitolo 7

103 6 2
                                    

<Astraaaal> Benjamin picchia sulla porta, io lo osservo con occhi a mezz'asta.

Continua a bussare pesantemente.

<Astral apri subito, muoviti!> ordina alla riccia, ma immagino non abbia neanche sentito.

Io rassegnata mi siedo sul letto e lo ispeziono.

<Astral, sei non apri, io...io...>.Dopo un infinità di tentativi si arrende e appoggia la schiena alla porta, scivolando fino al pavimento.

Quasi mi fa tenerezza...nah impossibile!

Dopo del tempo passato ad osservare il suo comportamento, mi alzo dal letto e mi siedo al suo fianco, mantenendo però le dovute distanze. Sembra non dargli molto fastidio.

<Ehi> sussurro io.

<Ehi> ripete anche lui.

Il silenzio invade la stanza per vari minuti e non riesco più a trattenermi.

<Perché non ti vado a genio?> chiedo più a me stessa che al ragazzo.

<Non lo so.> afferma solamente.

<Perché sei sempre scontroso con tutti?> ritento.

<Non lo so.> continua disinvolto.

<Sai qualcosa della tua miserabile vita?>  proseguo irritata.

<Non lo so.> ancora la stessa risposta.

<Non ti pare di essere un po' ripetitivo?> domando.

<Non lo so.> uffaaaaa... ma questo benedetto ragazzo non sa niente. Non è proprio disposto a parlarmi.

Mantengo per qualche minuto il silenzio, poi decido di provare un'altra tecnica.

<Cosa c'è che non va? Cosa ti turba?> chiedo dolcemente. Lui si gira lentamente a guardarmi.

<Nulla> risponde di rimando con lo stesso tono di voce impertinente. Progresiiii... ha dato una risposta che non sia impostata dalle stesse tre parole!

<Non me la racconti giusta...c'è sicuramente qualcosa> esprimo convinta.

<Assolutamente no...perché lo pensi?!> rinnega tutto.

<Eddai Benjamin, che cosa ti posso aver fatto di male per meritarmi questo tuo atteggiamento distaccato e freddo> dico sincera.

Benjamin chiude gli occhi per alcuni secondi e quando li riapre, il suo sguardo pare cambiare. Non è duro, annoiato e impassibile.

<Non mi piacciono i cambiamenti e le persone nuove, non mi fido della gente, talvolta neanche di quella che conosco da una vita, così le allontano bruscamente, facendo inevitabilmente soffrire. Non lo faccio per cattiveria, ma per un ingiusto e incontrollabile istinto di sopravvivenza> spiega tutto d'un fiato.

Il suo 'istinto di sopravvivenza' sarà dovuto sicuramente a qualcosa di più profondo, qualche brutto episodio probabilmente, ma non voglio continuare a farlo sentire male, inoltre non posso chiedere nulla del trascorso degli altri.

<Ti assicuro che non sono un pericolo, con me puoi stare tranquillo, non conosco nessuno, vengo da lontano, ho lasciato tutto lì, sono una ragazzina debole... sono innocua> lo rassereno, sicuramente invano.

Continuo a scrutarlo e noto che le sue mani sono chiuse in pugni, così pressanti, da far diventare bianche le nocche, perciò tendo il braccio verso di lui e indecisa gli tasto la mano.

Benjamin rilassa lentamente le dita, stendendole sul pavimento.

Il ragazzo alza la sua visuale sul mio volto, ed io faccio lo stesso. Rimango ad osservare l'azzurro intenso dei suoi iridi e la profondità delle sue pupille. Nasce un sorriso spontaneo sul mio viso, forse per la situazione, per l'imbarazzo...non saprei. Vedendo me sorridere, il ragazzo sorride a sua volta.

Dal Dolore Alla FelicitàWhere stories live. Discover now