Prologo

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Si consiglia di leggere prima 'Promessa".

NON OSATE COPIARE O NE RISPONDERETE (13/11/2021)

***

Andrej Kirill Ivanov, Rosemary Mental Asylum, Terra di Nessuno, distretto di Chicago.

Per noi della Drakta vigeva una sola regola quando venivi catturato dalla polizia: fingerti matto. Bisognava far credere a tutti di essere completamente fuori di testa, per poter essere internati nel Rosemary Mental Asylum ed evitare il Braccio della Morte.

"Cazzo."

Mi sollevai dal letto della piccola stanza ed iniziai a misurarla con lunghe falcate.
Dovevo essere contento, la mia perizia psichiatrica era stata peggio di un criminale altamente folle: psicopatico con tendenze omicide, bipolare, manipolatore, sociopatico e come si chiamava la problematica che mi avevano diagnosticato in aggiunta a tutte le altre mentali? Oh, sì, la condizione pseudobulbare, una sindrome in cui il soggetto non era in grado di controllare i muscoli facciali: rideva e piangeva in maniera incontrollata ed io in quel momento stavo ridendo, così forte, da sconquassare la camicia di forza con cui mi avevano legato. Dovevo ringraziare il mio fottuto padre per il mio successo.

"Cazzo."

Probabilmente, sociopatico lo ero davvero; per far parte della mia società, un po' fuori di testa lo dovevi certamente essere, ma non stavo ridendo perché ero matto, tutt'altro: li avevo messi tutti nel sacco.

Gli psichiatri più rinomati erano stati chiamati dagli stati limitrofi per periziarmi e li avevo fottuti tutti. Correte, correte, uno dei criminali più pericolosi è stato catturato ed io li avevo imbrogliati. Uno ad uno. Sarei uscito da quel manicomio in meno di una decina di giorni.

Ci sarebbe voluto un po' più del necessario, perché Dimitri non avrebbe tentato nessun gesto disperato a causa della gravidanza di Mary e della nostra reputazione saltata con i Chicago e i Tagliagole, ma avevo i miei agganci e mi sarei divertito moltissimo a far saltare per aria il manicomio. Tutto caracollò quando tra i corridoi intravidi di nuovo la biondina insieme ad una serie di altri camici bianchi e decisi di fare ciò che Andrej Kirill Ivanov avrebbe fatto: la pretesi.

"Voglio lei," sussurrai con un ghigno alla guardia appena arrivata, che tremò dal terrore. "Lei, lei, lei, lei!"

Mi dibattei un po' per enfatizzare la mia caricatura.

"Cosa sta farfugliando, Mr. Ivanov?" Il direttore del Rosemary ci raggiunse trafelato.

"La biondinaaa," canticchiai. "Voglio che la biondina sia la mia dottoressa e lei non vuole che io sia triste, non è vero?" Mi rabbuiai all'istante, per poi scoppiare a ridere sonoramente. "No, non lo vuole."

Venom, parcheggio a due isolati dal Rosemary Mental Asylum, Terra di Nessuno, distretto di Chicago

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Venom, parcheggio a due isolati dal Rosemary Mental Asylum, Terra di Nessuno, distretto di Chicago.

Mi aveva chiamata alle quattro del mattino con urgenza. Avevo realmente messo in discussione le sue facoltà mentali dopo la richiesta, ma aveva avuto ragione, non potevamo fare altrimenti: la mia reputazione era pulita grazie agli Ivanov ed io dovevo eseguire l'ordine.

"Devi tirarlo fuori, siamo intesi." Udii il suo affanno al telefono e quasi me lo immaginai detergersi la fronte con un fazzoletto. "Molte guardie non possono lasciare il perimetro della villa per lo stato interessante della moglie."

"Ho capito, lo tiro fuori e poi raggiungiamo New York."

Lo sentii imprecare.

"No. Lo tiri fuori e poi torni dritta in Inghilterra."

Roteai gli occhi al cielo.

"Come vuoi."

E riagganciai, senza un minimo di dispiacere.






ANGOLO AUTRICE:
SBAM!

Pazzia | THE NY RUSSIAN MAFIA #2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora