XVIII

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Lily Rose Deep, Villa Ivanov, New York.

Voltai l'angolo che conduceva all'ala di Andrej e non mi sorpresi di trovarlo nel corridoio in compagnia della ragazza che si era presentata durante l'autopsia.

"Alla tua piccola rosa hai paura di dire la verità?"

Mi appiattii contro la parete e sfruttai a mio vantaggio il fatto che non si fossero accorti della mia presenza; difatti, Andrej era voltato di spalle e nemmeno i suoi sensi acuti avrebbero potuto individuarmi, a meno che non possedesse gli occhi sulla schiena o qualche super potere. Sorrisi della mia stessa ironia, ma quando lo osservai tendersi, decisi di concentrarmi sulla situazione.

"Non ci provare, Venom," ringhiò e cercò di superarla, ma con scarsi risultati. "Venom."

Grazie a Maria quella mattina ero riuscita a carpire qualche dettaglio in più sulla vita di Andrej: quella ragazza, Venom, era la sua ex, o almeno così sosteneva la mia nuova confidente; anche se da come la suddetta si atteggiasse, non sembrava aver recepito il messaggio con particolare chiarezza.

Una fitta di gelosia mi punse la cassa toracica e dovetti appiattirmi ancora di più contro l'intonaco, per evitare di saltar fuori e fronteggiare Venom, che aveva tutta l'aria di potermi mettere ko con un solo battito di ciglia.

Capivo perché Andrej fosse stato attratto da lei un paio di anni prima: era seducente, emanava forza e determinazione, una vera donna e probabilmente anche una donna in quel-

"Non le racconterai del morto, perché il messaggio era un messaggio di morte per lei?"

Risucchiai l'aria tra i denti e senza capire che cosa stessi facendo, uscii dal nascondiglio.

"Tu-tu..."

Andrej si girò livido dalla rabbia e sorpreso della mia presenza.

"Non è come pensi, Lily Rose, te lo avrei detto, ma tu..."

"Io cosa?" Tuonai. "Sono fragile per il mio passato?" Mi avvicinai con cinque lunghi passi e sollevai il mento. "Tu non hai idea di quanto possa essere forte."

Mi appoggiò le mani sulle spalle e sorrise, improvvisamente calmo, come se quella mattina fosse venuto a capo dell'equazione che mi vedeva come incognita.

"Non ti avrei scelta se non lo sapessi."

A quella confessione, non solo io lo fissai stralunata, ma anche Venom sembrò non credere alle proprie orecchie.

"Sce-Scelto?" Balbettai, in preda ad una crisi isterica. "Tu non mi puoi scegliere, Andrej... io non ho niente da offrirti, io-

Ma Andrej mi mise a tacere con un bacio da capogiro, adagiandomi con delicatezza contro il muro del corridoio, completamente a proprio agio, nonostante la presenza di Venom. Ero troppo intenta ad assaporare le sue labbra, per potermi accorgere della furia che dilaniava il volto della ragazza.

"Andrej." Mi prese il volto tra le mani e mi baciò per l'ennesima volta. "Andrej."

Lo scostai delicatamente e lo guardai negli occhi: quel luccichio fece esplodere i fuochi d'artificio dentro al mio petto.

"Ti stanno fottutamente bene questo colore e questo taglio, Lily Rose," mi sussurrò sulle labbra come un serpente velenoso. "Adoro tutto di te, Lily Rose."

Mi baciò la punta del naso e di fronte a quell'ammissione quasi fui tentata di non rivelargli il mio segreto, ma, respirando a fondo, mi scostai brutalmente dalla sua presa.

"Non sai tutto, Andrej." Mi torsi le mani ed evitai di guardarlo per la paura della sua reazione. "C'è un dettaglio, che non ti ho rivelato."

Senza esitazione si avvicinò di nuovo e mi bloccò la rivelazione.

Pazzia | THE NY RUSSIAN MAFIA #2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora