XV

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Lily Rose Deep, Villa Ivanov, New York.

Scrutai in silenzio il piatto pieno di deliziose verdure e lanciai un'occhiata intimidita alle persone sedute al tavolo. Non conoscevo nessuno e mi sentivo alquanto in imbarazzo, soprattutto per il comportamento di Andrej, che avrebbe potuto dar adito a certi pensieri.

"Non c'è bisogno," mi schiarii la voce per rompere quel silenzio assordante. "So che forse non sono esattamente il prototipo di ragazza a cui siete abituati, ma non metterei mai a rischio la vostra società."

Maria Maddalena mi sorrise mentre Mikhail si allungò e mi fissò con rigidità.

"Ti ho visto condurre un'autopsia con freddezza spietata e precisione calcolatoria, qualità degne solo di un assassino"— rabbrividii a quell'immagine, ma il ragazzo continuò imperterrito senza accorgersene, o fregandosene—"quindi, chi mi dice che tutto questo non sia un teatrino e correrai a spifferare al primo giornalista disposto a pagarti fior di quattrini la nostra storia?"

Lasciai cadere la forchetta sul piatto e Maria si voltò furiosa verso il ragazzo per prendere immediatamente le mie difese.

"Non sappiamo cosa le sia successo, Mik."

"Non mi interessa," ribattè il ragazzo non staccando gli occhi dai miei. "È la mia famiglia."

"Con me non avete detto nulla, adesso che tuo fratello-

"Tu eri la figlia di un boss mafioso, Mary. Tu eri parte della nostra società, lei è un'estranea."

Rabbrividii osservando Maria con nuova attenzione: lei era sempre stata una di loro, lei aveva sempre saputo quale sarebbe stato il suo destino.

"Questo non cambia-

"Ha ragione," acconsentii con un movimento della testa; non volevo che litigassero tra di loro per me. "Probabilmente non mi fiderei nemmeno io, ma sono sincera, ho aiutato tuo fratello a scappare da quel manicomio e credimi non è stato nemmeno così semplice intrufolarsi all'interno eludendo le guardie." Sollevai il mento e lo fissai direttamente negli occhi. "Sapevo di star rinunciando al lavoro per cui avevo studiato tutta una vita, ma non mi importava e non per salvare solo me stessa; non conoscevo tutta la storia e avevo una gran paura per tuo fratello."

Sperai che la mia risposta lo avesse indotto a tranquillizzarsi e dal piccolo cenno del capo che fece, potei dichiararmi soddisfatta.

"Comunque, grazie per aver liberato Rej, Lily Rose," mi disse il ragazzo al termine della tavolata, presumibilmente il tale Ivan. "Spero ti troverai bene."

Gli sorrisi riconoscente e mi concentrai di nuovo sul piatto, ma Maria mi richiamò con una bottarella sulla mano.

"Ti va se domani andiamo a fare shopping? E colazione fuori?" Una luce splendida le illuminò il volto. "È da un po' che spero che uno di questi ragazzoni si sistemi, così da avere una nuova compagna." Un sorriso malizioso le attraversò lo sguardo. "Ti va?"

Annuii, colta un po' impreparata, ma felice di quella richiesta.

"Certo, a meno che non-

"Lily Rose!"

La voce di Andrej mi fece saltare sull'attenti.

"Sì?"

Maria fece un suono soffocato di puro disdegno.

"Ci stavamo organizzando, Andrej."

Per un attimo riuscii a cogliere una pura espressione giocosa sul volto dell'uomo che riusciva a combattere i miei incubi e ne rimasi affascinata.

Pazzia | THE NY RUSSIAN MAFIA #2Where stories live. Discover now