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Sono cosí felice con lui, penso di amarlo, anzi ne sono certa, mi fa stare bene e mi fa sentire unica, nel vero senso della parola. "sei cosí bella" disse mentre poggia le sue labbra sulle mie "anche tu" dissi sorridendo. Ultimamente sorrido davvero spesso, me ne ero dimenticata, prima non facevo altro che guardarmi allo specchio e pensare quanto facessi schifo. Ora invece mi guardo allo specchio e vedo una ragazza felice e innamorata del ragazzo più bello del mondo. "che ti va di fare oggi?" mi chiede mentre intreccia le sue dita con le mie e muove il pollice con movimenti lenti e circolari sul mio dorso della mano. "A me va bene anche stare sul letto, con te" dissi mentre appoggio la testa sulla sua spalla "dai non ti facevo così pigra" dice Lele prendendomi evidentemente in giro "ma scherzi? io sono attivissima" dissi cercando io stessa di crederci e lui scoppia in una sonora risata. "Avresti mai immaginato, uhm, ecco intendo, che ci saremmo messi insieme?" Disse lui arrossendo, che tenero "ah quindi stiamo insieme?" ribatto girandomi per guardarlo meglio "dai, ceci devi sempre rovinare quest aria così romantica" disse lui offeso "ok ok, scusa, comunque no, non me lo sarei mai immaginato, ti odiavo un botto" dissi sorridendo mentre ripensavo a quei momenti. mi venne in mente quella volta in cui stavamo pulendo e lui camminò dove avevo appena passato lo spazzolone, li lo odiai in una maniera pazzesca, davvero non riuscivo proprio a vederlo. Ci ho messo tre fottuti mesi per capire che in realtà avevo tutto quel rigetto verso di lui solo perché me ne ero innamorata follemente. "a che pensi?"  mi chiese mentre mi accarezzava i capelli "a quanto litigavamo" e lui si mise a ridere "eri proprio testarda eh" disse attorcigliando una mia ciocca di capelli al suo dito "ah ero io quella testarda?" chiedo alzandomi di scatto e lui scoppia a ridere "ecco vedi" stavo per ribattere ma all'improvviso i nostri amici ci corsero incontro. "MARTA SI È SENTITA MALE" sentirli urlare da qualcuno e all'improvviso la mia faccia si fece seria "cosa?" Chiesi rimanendo ferma per lo shock "ei amore, andiamo" mi disse Lele trascinandomi tenendomi per mano. Appena entrammo nella hall vidi Marta sdraiata su un divanetto con un viso cadaverico e una prof le teneva le gambe per farle arrivare il sangue al cervello e intanto quella della reception stava chiamando la croce rossa. Nel frattempo diego teneva la mano a Marta "ci sono qua io" sentii la frase di Diego che rivolse a Marta. Mi feci spazio tra la folla per raggiungere la mia migliore amica e intanto Lele mi stava di fianco. "Marta..." riuscì solamente a dire prima che arrivassero i soccorritori "signorina si sposti, ora" solo dopo che Lele mi trasportò via di forza capii che si stavano riferendo a me. Non riuscivo davvero a vedere Marta in quelle condizioni, mi girai per cercare di seguire la barella dove era stata posizionata ma notai che sull'ambulanza c'era già Diego e per quanto potesse farmi male stare lontano da lei, lasciai il posto a mio fratello. Di fianco a me c'era Zoe che si teneva le mani sulla bocca per lo stupore e Tanche che si avvicinava per consolarmi "sh tranquilla, ci siamo noi" mi disse e solo ora mi accorsi che stavo piangendo a dirotto "ma cosa ha avuto?" Chiesi rivolgendomi a una prof "non lo so, ad un tratto le sono vedute le gambe ed è caduta per terra" cerco di spiegare ancora agitata per quello appena successo. "Amore dobbiamo prendere il bus per andare all'ospedale" dissi guardando Lele "ma, sta diventando buio piccola" disse cercando di tranquillizzarmi con un abbraccio "no, io devo andare" dissi uscendo di corsa dall'albergo di lusso. "diamine Cecilia quanto sei testarda" disse correndomi dietro "tu da sola non vai da nessuna parte" disse mentre mi seguiva per andare verso la fermata. Mentre aspettavamo il bus continuavano a ritornarmi in mente le immagini di Marta sdraiata per terra, i miei pensieri furono interrotti dall'arrivo del bus.
Durante il tragitto io e Lele non ci parlammo per niente se non quando rispondevo alle sue domande del tipo "tutto bene?" "Hai freddo?" E altre gentilezze che ora mi davano solamente fastidio. appena il bus arrivò davanti all'ospedale scendemmo e mi fiondai al banco per chiedere dove si trovava Marta "stanza 739" disse mentre masticava rumorosamente una cicca, ma non ci feci affatto caso. Finalmente avevo trovato la stanza, aprii la porta e Marta stava dormendo, io mi fermai a guardarla per un attimo. Aveva attaccato al braccio una flebo e due piccoli tubicini gli entravano nelle narici per farla respirare meglio. Ero così pietrificata da quella scena e intanto mi maledicevo per non aver capito cosa stesse passando. Quando posai la mia mano sulla sua si svegliò "ei Ceci" disse con voce fragile "ei patata" dissi posando le mie labbra sulla sua guancia "non volevo dirtelo così ma, ho un tumore al sangue" disse mentre le scendeva una lacrima. non ci posso credere.

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⏰ Poslední aktualizace: Mar 30, 2023 ⏰

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