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Oddio non ci credo, non ci posso credere sono seduta qui davanti al preside con Lele vicino. Mi inizio a mangiare le unghie, un vizio che non ho mai perso, dio che ansia. Sono stata una cogliona a tirarle la sberla ma non ho resistito, mi stava provocando. <<signora Cecilia non si è mai comportata così, è sempre stata un'eccellente alunna cosa le ha preso?>> mi chiede deluso il preside <<inizio con il chiedergli scusa, mi stava provocando su un tema a me caro e ho reagito in questo modo>> dico abbassando la testa dall'imbarazzo.

<<e lei signor Giaccari è già venuto qui numerose volte>> dice severo il preside <<si ma non è colpa mia>> lo interrompe Lele, sempre molto discreto eh <<non è questione di colpa, il fatto è che lei si è intromesso>> dice il preside alzando la voce <<scusi ma perchè la signora Zacchero non è qua?>> chiedo a bassa voce <<io non ho visto niente>> dice sicuro il preside ed io alzo gli occhi al cielo <<ovviamente non posso far finta che non sia successo niente quindi dovrò darvi una punizione>> si interrompe pensandoci.

Io e Lele ci mandiamo uno sguardo veloce ma poi ascoltiamo il preside <<il mercoledì e il lunedì dovrete aiutare i bidelli a pulire i bagni e le classi.>> dice freddo, mi alzo di scatto lo saluto ed esco dalla stanza. Appena esco c'è fuori mio fratello che mi aspetta, tutti gli altri sono stati rimandati in classe, lo abbraccio e lui mi stringe forte. <<ci hanno abbandonato?>> chiedo con le lacrime agli occhi <<ma sei scema?>> mi guarda male, mi tolgo dall'abbraccio, vado in bagno mi asciugo le lacrime e poi vado in classe.

Ma prima di entrare dalla porta sento prendermi il braccio, mi giro è Lele <<cosa vuoi ancora?>> chiedo in cagnesco <<volevo chiederti scusa>> dice dolcemente <<chiedermi scusa perchè la tua ragazza mi ha aggredita e mi ha ferita>> dico applaudendo le mani <<l'hai aggredita tu>> dice a bassa voce, alzo il dito medio <<ma vaffanculo>> e rientro in classe. Ma come si permette. <<signorina Cantarano può sedersi al suo posto>> dice il mio amato prof di matematica. Tancredi richiama la mia attenzione con un bisbiglio <<tutto bene?>> faccio il gesto della mano come per dirgli dopo.

Finita la lezione, il prof mi chiede di rimanere lì <<cosa ti ha preso?>> mi chiede cattivamente <<mi ha provocato>> rispondo sicura <<verranno convocati i tuoi genitori>> mi dice e il mio cuore si spezza <<i miei genitori non verranno>> dicendo mi avvio verso la porta. Fuori ci sono Marta e Tancredi ad aspettarmi <<oi tutto bene?>> mi chiedono abbracciandomi <<sisi tranquilli>> no, non va bene niente, ho una punizione il lunedì e il mercoledì con una persona che odio. 

Prendo il cellulare ed elimino il numero di Lele che se ne vada a fare in culo. Diego mi accompagna a casa, mangio e poi esco con Tanche . <<dove andiamo?>> gli chiedo <<il nostro posto>> risponde, mi prende per mano e si mette a correre <<te sei pazzo>> urlo con il fiatone. Dopo una lunga e faticosa corsa ci arriviamo. è una collinetta dove si vede tutto il paese a 360°, qua ci diciamo sempre tutto e siamo noi senza nessun filtro.

<<ora mi puoi dire cosa è successo?>>insiste Tanche, ci sdraiamo vicini <<devo dirti una cosa>> dico sottovoce, annuisce <<oh non lo devi dire a nessuno, è una cosa privata mia e di Diego>> è arrivato il momento di dirgli dove stanno veramente i miei genitori, mi scende una lacrima ancora prima di iniziare a parlarne <<oi tutto bene?>> mi chiede preoccupato <<i miei genitori sono morti>> dico di fretta.

Si alza di scatto <<ma sei seria?>> dice evidentemente a disagio <<siediti>> lo tranquillizzo, ma non lo fa <<oddio Cecilia>> accenno un sorriso mangiato dalle lacrime, si affretta ad abbracciarmi <<non dirlo a nessuno>> lo prego e lui annuisce <<tu non sai quanto mi mancano>> dico tra un singhiozzo e l'altro, mi stringe più forte e mi bacia in fronte <<stai tranquilla io ci sono sempre >> dice <<ti ringrazio>> gli sorrido e poi ci risediamo e guardiamo le nuvole.

<<sei perfetta>> dice così da un momento all'altro, mi metto a ridere <<nessuno è perfetto>> dico giudiziosa <<bhe allora tu sei speciale>> dice facendomi l'occhiolino, sorrido e mi giro verso di lui. Non mi ero mai accorta di quanto fosse bello, l'ho sempre considerato come un fratello, ma adesso vedendolo così, non lo so, provo qualcosa. La suoneria del cellulare risveglia i miei pensieri <<oi dove sei?>> è Diego <<ero fuori con Tanche non ricordi?>> chiedo <<ah si scusa, puoi venire a casa?, porta anche Tanche stiamo organizzando una cosa>> e poi appende.

<<era Diego ha detto di andare>> dico e lui mi prende per mano e io gli sorrido. Appena entro in casa vedo tutti tranne Lele, <<ciao amo>> dice Marta in coro con Zoe, vado da loro e le abbraccio <<bhe cosa ci facciamo tutti qua?>> chiede Gian <<pensavamo di andare al mare>> dice Diego, inizio a saltare di gioia, <<ragazze venite con me che mi consigliate un costume>> urlo e tutti scoppiano a ridere. Mentre frugo tra le profondità del mio armadio mi arriva un messaggi di Lele <<io e i bidelli ti stiamo aspettando da ore ti sbrighi?>> oh cazzo, la  punizione, mi ero dimenticata.

<<arrivo.>> rispondo fredda, scendo di sotto <<ragazzi io sono in punizione con Lele, me ne ero scordata, ma voi andate tranquilli>> dico triste <<no io sto qua>>insiste Tanche <<no vai ti obbligo>> dico ridendo.

Prendo il primo bus che passa e in poco arrivo a scuola, appena entro c'è Lele che mi guarda male <<non mi rivolgere la parola>> dico trapassandolo e andando verso i bidelli <<allora per cominciare io sono in punizione per niente e tu sei arrivata in ritardo>> ribatte Lele, sbuffo, sarà una lunga giornata <<ci divertiremo>> dice Lele tirandomi i capelli <<non ti azzardare>> dico severa <<dai lo so che tanto ti viene da ridere>> alzo gli occhi al cielo, no non ce la posso fare.

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