9. "Non pensavo di star per sposare un duca"

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Mi aggiusto con la mano un'ulteriore volta i capelli prima di bussare a casa di Alex. Non so neanche perché mi sto aggiustando così, dopo che mi ha visto con capelli sporchi, tutina e pantofole a forma di unicorno. «Ciao.» Il mio futuro marito apre la porta e mi sorride. Ha un pantalone della tuta ed una maglietta a maniche corte, come se non fosse pieno inverno.

«Hey.» Lo saluto a mia volta, a disagio. Casa sua, vista da fuori, sembra quasi un castello. Sapevo che era benestante, ma non mi aspettavo così tanto. Quasi quasi Leah ha ragione e mi dovrei far mettere incinta da lui. «Come va?»

Alex mi fa entrare in casa mentre mi risponde. È passata già una settimana da quando l'ho presentato a mia sorella ed è stato dolce anche dopo. Ha aspettato che la mia famiglia e Leah se ne andassero per poi aiutarmi a pulire casa. Non ci siamo più visti dopo, ma ci siamo sempre scritto qualche messaggio. «Sto bene, tu?» Gli rispondo che va tutto bene anche a me ed Alex mi mette una mano dietro la schiena. «Vieni, ti faccio fare il tour della tua futura casa.» Ancora non ho ben realizzato i cambiamenti che le nostre bugie stanno portando. Io e Pumba vivremo con qualcuno. Significa colazione in tre, pranzi in tre ed avrò qualcuno che mi aspetta a casa oltre un gatto quando torno da lavoro.

Entriamo in quello che credo sia il soggiorno. C'è un divano ad angolo, due poltrone ed una libreria lunga per tutta una parete. Difronte una delle televisioni più grandi che io abbia mai visto. «Questo è il salotto. Ci sono tutti i programmi che vuoi, da Netflix a Prime. Non li seguo, li ho fatti fare per te, quindi non sono molto pratico su come si mettano... ma almeno ci sono.» Lo ringrazio di nuovo. Che gentile.

La stanza successiva è più piccola, ma è una sala da pranzo. C'è una vetrinetta con bicchieri e piatti, un tavolo quadrato e le sedie intorno. Non rimaniamo molto e mi fa vedere altre stanze. Amo la sua cucina, è spaziosa ed ha un bancone per la colazione. In più i ripiani sono ampi, perfetto per quando cucino ed ho bisogno di spazio. Alex aggrotta la fronte quando non commento più le stanze, dopo qualche minuto. «Va tutto bene, Penelope?»

Annuisco. Mi sento insignificante. Ho passato tutta la mia vita per realizzare il mio sogno di avere un ristorante tutto mio, pensando che me la sarei cavata. Ed era da qualche mese che pensavo che avrei dovuto lasciare casa mia per prenderne una più piccola, più economica. Mentre io avevo i mal di testa per l'ansia perché non sapevo se ce l'avrei fatta a pagare le bollette del giorno dopo, Alex viveva qui bello tranquillo. E presto sarà anche casa mia. «Sì, solo... non pensavo di star per sposare un duca.»

Lui ride ed io accenno un sorriso. Questo posto sembra davvero una reggia, altro che casa. Si potrebbe vivere con altre venti persone qui ed avere comunque i propri spazi. «Questa sarà camera tua quando ti trasferirai qui.» Alex apre la porta e mi mostra la camera da letto. Un armadio più grande di casa mia, una scrivania davanti alla finestra e quest'ultima si affaccia sulla piscina.

«Hai una piscina?» Gli chiedo, sbalordita, e lui annuisce. Poi ride. «Ti direi di provarla, ma ora che è inverno non mi sembra proprio il caso. So che è un po' spoglia questa stanza senza foto o quadri, ma puoi decorarla come più ti piace una volta che ti sarai sistemata.»

«E tu dove dormi?» Gli chiedo, giusto per capirci qualcosa. Sono sollevata che non dovrò dormigli di fianco, mi stavo preparando psicologicamente ad un anno di insonnia da quando mi ha detto che ci saremmo trasferiti insieme.

Alex indica le sue spalle. «Nella camera difronte la tua. Ho pensato che, dato che ho un sacco di camere in più e che non stiamo davvero insieme, sarebbe stato meglio avere camere separate.»

Gli dico che mi sembra perfetto, ma la conversazione viene interrotta dal mio telefono. Il numero di mia madre illumina lo schermo, così dico ad Alex che devo rispondere. Lui alza il pollice all'insù ed esce dalla stanza per darmi un po' di privacy. «Tua sorella ci ha fatto uno scherzo strano, Penny. Ha detto che ti stai per sposare.»

Quando l'amore bussò alla mia portaWhere stories live. Discover now