25. "Modificare il contratto"

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-5 per l'epilogo ❤️

Sbadiglio, tenendo a malapena gli occhi aperti. Alex ridacchia. «Sei proprio una bambina.»

Gli lancio un'occhiataccia. «Ah, sì? Ho dormito tre ore per colpa tua.» Beh, proprio colpa no... ma comunque, sto morendo di sonno. Alex ride di nuovo e mi bacia la mano. Ci stiamo comportando come se fossimo già sposati, praticamente in luna di miele. Ed io mi sento felice per questo.

«Sei emozionato?» Gli chiedo, mentre lui rallenta per il semaforo giallo. Dopo aver ufficialmente levato di mezzo la questione di Arthur, Alex sta finalmente cercando un nuovo posto per iniziare la sua attività. Mi sono sentita anche lusingata quando mi ha chiesto di accompagnarlo per trovare la sua nuova sede.

Si stringe nelle spalle. «Un po'.» Ci pensa un attimo. «Perché stasera non inviti i tuoi genitori, Cassandra e Leah? Ho voglia di festeggiare con la tua famiglia strana.»

Corrugo la fronte. «Per Zeus. Sono innamorata di un masochista.» Così i bambini faranno venire un infarto a Pumba, Cassandra ci chiederà di trasferirsi da noi e mia madre continuerà a fare commenti su me incinta.

Alex ride così forte che mi viene da sorridere per vederlo così felice. «Davvero. Amo quelle persone, mi ricordano mia madre.» Mi lancia un'occhiata, adesso serio. «Ti avrebbe adorato.»

Probabilmente se ci fosse stata lei noi non ci saremmo mai neanche conosciuti o, per lo meno, non avremmo mai finto di essere innamorati. Ma non lo dico. «Mi sarebbe piaciuta anche lei, ne sono sicura.» Avrei dovuto anche ringraziarla per aver cresciuto in questo modo Alex: non voglio neanche pensare a come sarebbe ora se fosse stato sotto l'influenza di Arthur.

Alex continua a guidare e arriviamo in una stradina che riconosco subito. «Perché siamo qui?» Mi ricordo quando ci siamo venuti la prima e l'ultima volta. Volevo venirci da sola, per risparmiare l'imbarazzo ad entrambi di stare insieme in macchina per non sapevo quanto, invece mi è venuto a prendere.

«Questa è la parte divertente, Penny.» Alex parcheggia, per poi scendere e prendermi la mano. Il mio cuore batte fin troppo veloce e non solo perché siamo pelle contro pelle. C'è una piccola possibilità che siamo qui perché Alex vuole far finire il nostro contratto, magari perché vuole sposarmi sul serio.

Mi schiarisco la voce, ma non dico niente. Chissà se il suo avvocato si ricorda di me, anche se credo proprio di sì. Quante pazze ha incontrato che hanno firmato un contratto di uno sconosciuto per sposarlo dopo qualche mese?

Quando bussiamo, ci apre sempre lei, Amber Brown. Questa volta i capelli color miele non sono legati in uno chignon, ma sono lasciati cadere morbidi sulle spalle. «Alex, Penelope, è un piacere rivedervi.» Insieme, poi, mano nella mano. Chi se lo aspettava.

«Anche per noi.» Rispondo per entrambi, ed Alex fa entrare prima me. Segno la signora Brown fino al suo ufficio, ordinato come la prima volta. Mi siedo al mio, ormai, posto e Alex di fianco a me. Mi rivolgo a lui, bisbigliando mentre Amber prende dei documenti. «Perché siamo qui?»

Alex ridacchia vedendo la mia faccia confusa e inizia a spiegarmi, a voce normale. «Mio padre dovrebbe avere una visitina dalla polizia tra qualche istante per l'aggressione che ti ha fatto. Da questo dovrebbe partire una bella causa in tribunale, che vinceremo, e farà passare automaticamente l'azienda a me.»

Da un lato mi sento felicissima: Alex ha finalmente trovato un modo per realizzare il suo sogno, ma dall'altro questo non mi riguarda minimamente. Abbiamo ancora un contatto, ancora un matrimonio ed un divorzio. «È fantastico.» Gli sorrido e lui annuisce.

Amber inarca un sopracciglio quando si siede di fronte a noi. «Siete molto più uniti rispetto alla prima volta che vi ho visti. Siete sicuri che non volete modificare il contratto?»

Ridacchio, sperando che Alex dica di sì, dal momento che io non ne ho il coraggio. Ma anche lui sembra in imbarazzo e intreccia di nuovo le dita con le mie. Diavolo. «Non ne abbiamo parlato, in realtà.» Mi lancia un'occhiata. «Magari ne discutiamo e ti facciamo sapere in questi giorni.»

Ma se io ti ho pure chiesto di fare un bambino insieme... Amber annuisce e io non dico più niente. Il resto del tempo lo passo a sentire Alex e il suo avvocato parlare delle loro prossime volte, delle possibilità di vincere e le strategie. Vorrei dire di essermi annoiata, ma in realtà è interessante, soprattutto dal momento che è una cosa che riguarda Alex. Mi piace essere partecipe in questo modo della sua vita e sono sempre più lusingata che mi porti con lui come se fossi una sorta di consigliere. O comunque come se fossimo già sposati.

«Credo che qualche settimana e sarà finita. Massimo due mesi e l'azienda sarà tua, a prescindere dal processo o no.» Amber si lega i capelli in una coda alta. «Magari potremmo incontrarci di nuovo tra un paio di giorni per discutere le ultime cose.»

Alex annuisce e mi fa segno di alzarci. Salutiamo Amber e rimaniamo in silenzio finché non siamo in ascensore. Lo abbraccio quando le porte si chiudono. «Sono davvero felice per te.»

Mi lascia un bacio tra i capelli e penso che non me ne frega niente se non abbiamo ancora cambiato il contratto o non ne abbiamo parlato. Se tra un anno non saremo più legalmente sposati, niente ci impedirà di sposarci di nuovo, o qualcosa del genere. «Ti amo.» Mi dice, ed io mi costringo a rimanere immobile per non fare un ballo della vittoria imbarazzante.

«Ah, sì?» Sollevo la testa ed i nostri nasi si sfiorano. Non ho neanche capito come siamo arrivati a questo. La prima volta che siamo stati in questo ascensore avevo appena finito di dire a Leah che non avevo la più pallida idea di chi fosse quest'uomo. Invece ora so che va a correre la mattina presto se è andato a dormire presto, che non riesce a prendere il latte con il caffè ma o l'uno o l'altro, che infondo gli piace avere un gatto e che gli piace la mia famiglia stravagante.

«Cioè non ne sono proprio sicurissimo, sei pur sempre quella che mi definisce uno sconosciuto sexy.» Mi prende in giro, trattenendosi dal ridere. «Però c'è un'alta possibilità che sia così.»

«Ne sono onorata.» Dico, prima di girarmi e allontanarmi leggermente da lui. Alex non si trattiene più e ride di gusto, circondandomi la vita con un braccio.

Prima era uno sconosciuto, ora ci diciamo "ti amo" in un ascensore.

Sono riuscita ad aggiornare, scusatemi se ci ho messo più di una settimana, ma ultimamente le cose non vanno benissimo. La scuola mi sta uccidendo di ansia, idem la pandemia, e ho alcuni problemini a casa che fanno da ciliegina sulla torta. Anche se questa settimana torno in presenza, cercherò di organizzarmi con i capitoli per aggiornare almeno nel weekend con una certa continuità. Vi voglio bene, grazie ❤️

Quando l'amore bussò alla mia portaजहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें