18.

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Nei giorni successivi a San Valentino Fred non si fece vedere né durante i pasti né nella sala comune, continuava ad assistere a tutte le lezioni ma era come se non ci fosse, teneva sempre la testa fissa sul suo banco e non parlava con nessuno.

Poi, però, arrivò il giorno della tanto attesta partita di quidditch, e Fred non poté più nascondersi. Quella mattina Fred si svegliò molto presto, così presto che fuori era ancora buio. Alzò lo sguardo per controllare l'ora sulla sveglia. Erano le cinque e mezzo. Cercò di riprendere sonno, ma non ci riuscì, i suoi pensieri erano troppo forti, e Fred non riuscì ad ignorarli. Era da San Valentino che non faceva altro che pensare alla lettera che Diggory aveva scritto ad Amelia. -"Il tuo cuore appartiene ad un altro."- Chi era l'altro? Fred per qualche strana ragione, che nemmeno lui comprendeva, sperava di essere lui l'altro, ma ne dubitava fortemente, sopratutto, dopo ciò che aveva fatto la sera di San Valentino.

Verso le nove del mattino, anche George e Lee si svegliarono.

"Che tempaccio" disse George sbadigliando, mentre guardava fuori dalla finestra.

Fred era stato così distratto dai suoi pensieri che non aveva nemmeno sentito la pioggia sbattere contro la finestra. Si alzò di colpo e guardò fuori dalla finestra, non solo pioveva, il vento era così forte che stava spazzando via tutto quanto.

Più tardi quel pomeriggio, tutta la squadra di Grifondoro si riunì nella sala comune, per ripassare le tattiche di gioco.

"Andrà male, me lo sento" borbottò Oliver tra sé e sé, camminando avanti e indietro per la sala comune.

"Stai tranquillo Oliver, non sarà un po' di pioggia a fermarci" disse Angelina, cercando di consolarlo.

"Fosse solo la pioggia" sussurrò George a bassa voce.

Angelina lo fulminò con lo sguardo.

"La squadra non vince una coppa del quidditch da ormai più di sette anni, questa è il mio ultimo anno ad Hogwarts, la mia ultima possibilità" disse Oliver nervosamente.

"E c'è la farai, però, devi cercare di rilassarti" lo rassicurò George, appoggiandogli una mano sulla spalla.

Amelia entrò nella sala comune distraendo tutti con il rumore dei suoi stivali. Fred la guardò per qualche secondo, ma non appena lei si girò per guardare nella sua direzione lui spostò lo sguardo.

"Come sta andando?" chiese Amelia, più raggiante che mai.

"Potrebbe andare meglio" sbuffò Oliver.

Amelia lo guardò confusa.

"Il vento è troppo forte, il chè è un vantaggio per i Tassorosso" disse George.

"Perché?" chiese Amelia, aggrottando la fronte.

"Diggory è molto più robusto di Harry, è molto più probabile che non venga spazzato via, a differenza di Harry che è un mingherlino" spiegò George.

"Hey!" esclamò Harry offeso.

"Scusa amico, ma è la verità" sorrise George.

"Angelina ha ragione, non sarà un po' di pioggia a fermarci!" disse Oliver ad alta voce, che sembrò essere tornato in sé "Abbiamo stracciato i Corvonero e i Serpeverde, possiamo stracciare anche i Tassorosso!"

"Così ti voglio!" esclamò Angelina orgogliosa.

"Harry, non ti preoccupare, Diggory sarà anche più grande, più robusto, più forte e più esperto, ma tu sei di certo molto più veloce" disse Oliver, cercando di incoraggiare Harry. Purtroppo però, fece tutto il contrario.

Red Apple: Fred WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora