14. "Come mi hai chiamato?"

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Ho iniziato a vedere tutto nero e sfocato,sentivo le voci di sottofondo sempre più confuse e dopo il buio totale.

Sentivo qualcuno che stava parlando con una donna credo fosse di mezz'età,non riuscivo a capire cosa si stessero dicendo,per di più avevo un gran mal di testa ,cercavo di aprire gli occhi ma mi sentivo le palpebre pesanti,ma che mi stava succedendo?,poi finalmente dopo tanti tentativi sono riuscita a dire o meglio sussurrare qualcosa "Dove sono?" ho chiesto con un tono di voce basso "Cara sei in infermeria" mi ha risposto una signora gentilmente,la ho riconosciuta era madama Chips, "Si ma che ci faccio qui? non eravamo sul treno?" ho chiesto un po' rimbambita,dopodiché mi sono seduta ed ho notato che accanto a me c'era Theo,ci mancava solo lui

"Tu che ci fai qui?" ho chiesto fredda voltandomi verso di lui, "Ti ho portata io qui" ha risposto ricambiando lo sguardo "Cara credo che tu sia stata diciamo 'sovraccaricata' dallo stress" mi ha detto la signora accarezzandomi la guancia, "Da quanto sono qui?" ho domandato strofinando le tempie per il mal di testa "3 ore,per questa notte resterai qui voglio controllare che non ci sia niente di più di un po' di stress" ha replicato,poi ha girato i tacchi e se ne è andata.

"Puoi anche andare comunque" ho detto a Theo abbassando lo sguardo,averlo qui accanto a me non aiutava per niente "Ma mi vuoi spiegare che cosa ti succede? per due fottuti mesi mi hai ignorato e ora mi tratti così" ha detto alterato,dal tronde non potevo neanche dargli torto,così non gli ho risposto,cercavo di non guardarlo,perché sapevo che effetto aveva il suo sguardo su di me

"Mi vuoi rispondere o farai la bambina per sempre?" mi ha chiesto serrando i pugni,era davvero incazzato,tanto incazzato e l'unica cosa che sono stata capace di dirgli è stata "Perchè non torni dalla Parkinson?" lui ha sgranato gli occhi e poi si è messo a guardare il muro "Cosa intendi?" mi ha chiesto,sembrava agitato,probabilmente si aspettava già cosa gli stavo per dire "Vi ho visti sul treno,quindi è inutile che ora fingi di preoccuparti per me " ho borbottato coricandomi "Non è successo nulla,te lo posso giurare!" esclamò irritato "Non importa,vai pure" ho ribattuto.

Lui è uscito dall' infermeria ed io ho iniziato a stringere il cuscino,le lacrime hanno iniziato a pizzicare le mie pupille fino a farmi piangere,perché lui è entrato nella mia vita cazzo,non potevamo rimanere nemici come siamo sempre stati? nessuno dei due avrebbe sofferto ed io ora non sarei in uno stupido letto di un'infermiera.
POV'S THEO
Sono uscito da quella stupida infermeria e la ho sentita piangere,stava piangendo per me? ma che cazzo piangeva a fare? forse mi stavano salendo un po' di sensi di colpa,aveva visto me e la Parkinson,ma dopo tutto a lei che cazzo le ne doveva fregare? era lei quella che mi aveva ignorato per due mesi,era lei quella che mi rispondeva sempre male ed era lei che era sempre acida.

Non sapevo cosa dovevo fare,in questo momento non potevo neanche chiedere consiglio a qualcuno cosa gli avrei detto" 'ciao scusa mi potresti aiutare a capire cosa passa per la mente alla ragazza che ho sempre odiato,di cui ora sono fotuttutamente pazzo?' ho pensato nella mia mente
Vai da lei idiota
chi parla?
La tua coscienza,muoviti vai da lei fidati
ma-,va be' io ci provo.

Mi sono precipitato velocemente in infermeria e mi sono seduto sopra al suo letto accanto a lei,stava dormendo,aveva le lacrime secche sulla guancia "Cosa mi stai facendo Rachel?" le ho chiesto ironico,so per certo che cercavo di negare a me stesso che lei era il mio più grande punto debole.

*la mattina seguente*
Mi sono svegliato,la notte precedente mi ero addormentato su una sedia.
POV'S RACHEL
La mattina successiva mi sono svegliata per colpa del sole che mi pizzicava le palpebre,mi sono leggermente stiracchiata ed ho notato che c'era Theo sulla sedia accanto al mio letto,lui era già sveglio, "Buongiorno!" gli ho detto abbassando lo sguardo,lui mi ha tirato su il viso con due dita "Theo io-" stavo finendo la frase quando sono stata interrotta da Theo che ha premuto le sue morbide labbra contro le mie,mi era mancato così tanto stargli vicino,il suo profumo,le sue labbra e il suo tocco.

Ho messo le mie mani tra i suoi capelli per fargli capire che il bacio mi stava piacendo,avrei voluto restare così per tutta la vita ma non si poteva,dopo un minuto ci siamo staccati e lui mi ha preso per i polsi,ed ecco che ritorna il Theo di sempre,lui ha stretto la presa e mi ha avvicinato a se,questo ragazzo era più lunatico di me.

La sua presa sui miei polsi iniziava a farmi male,cercavo si liberarmi ma non ci riuscivo "Tom lasciami ti prego" ho borbottato,o cazzo ho detto Tom, "Aspetta come mi hai chiamato?" ha detto mollando di colpo la presa "Ti piace Tom? per questo mi hai ignorato?" ha chiesto alzandosi dalla sedia "No" ho controbattuto alzandomi "Senti,io ti devo dire una cosa" finalmente avevo trovato il coraggio di parlargli,dovevo parlargli.

Dopo averlo fatto sedere ho iniziato a raccontargli tutto per filo e per segno,ogni singolo dettaglio "Quindi tu ti sei allontanata perché lui ti ha obbligata ?" mi ha chiesto un po' sospettoso "Si solo per questo"

Spazio autrice:
il prossimo capitolo uscirà domenica tenetevi pronte e volevo anche ringraziarmi perché siamo quasi ad 1k di visual

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