CAPITOLO DICIANNOVE - farfalla d'acciaio

29 7 89
                                    

Ricordo a tutti che, se lo voleste, potete contattarmi in privato per entrare nel gruppo WhatsApp 🌸
Instagram: iamilaa_
Abbiamo creato delle pagine Instagram dei personaggi, vi lascio i nickname qui, se andaste a seguirli sarebbe bellissimo 💙
Vic: moonchild.vic
Ben: ben.oakwood
Sam: sam.stories
Buona lettura! 💘

🔴🔴 ATTENZIONE: TW!!! 🔴🔴
Mi spiace avvisarvi che, purtroppo, per questo capitolo è stato necessario mettere il TW. Ci terrei a dirvi che, nel caso aveste bisogno, potete tranquillamente fermare la lettura. Posso capire se non ve la sentiste di continuare, è delicato e confuso. Prendetevi tutto il tempo, leggete CON CALMA, cercate di capire al meglio che potete. Probabilmente alcune cosa saranno poco chiare ma sappiate che è tutto VOLUTO E FATTO APPOSITAMENTE IN QUESTO MODO. Se avete domande lasciatele pure a fine capitolo, risponderò appena possibile. <3
PS: nel caso in cui dovessero essere presenti errori di battitura, perdonatemi. Ho cercato di rileggere abbastanza velocemente per evitarli, ma potrebbero essercene ancora.

ci tengo ad aggiungere un'ultima cosa. ricordatevi: qualsiasi cosa stia accendendo, non siete soli. lottate e non arrendetevi, se cadete potete rialzarvi. dovete solo seguire la luce della luna, e ricordatevi che se per caso doveste sentirvi persi, non sarà mai troppo tardi per ritrovarvi. NON SIETE SOLI!
vi voglio bene, se aveste bisogno la mia chat è sempre aperta.
ila
x

CAPITOLO DICIANNOVE – farfalla d'acciaio

"Si posa una farfalla sulla spalla, ed io non posso darle altro se non un addio. Che il suo destino è fragile come la forza, ma dice che oggi vola ed è li la ricchezza."

victoria

Quella mattina a darmi il buongiorno era stata una farfalla bianca che svolazzava delicata nel vento primaverile, quasi estivo, di Giugno. Quel tipo di farfalla, si poteva spesso intravedere quando sbocciavano i fiori: era bello ammirarle posarsi delicatamente sui petali colorati e profumati, era come se quella macchia bianca rappresentasse la purezza assoluta. Mentre osservavo le farfalle riuscivo a pensare a quanto troppo pure per il nostro mondo, quando delicati e forti al tempo stesso potessero essere. Il loro ciclo vitale era breve, forse il più breve fra tutti gli esseri viventi, ma la loro anima immortale donava delicatezza e purezza a chiunque si permettesse di prendersi del tempo per osservarle.

Era stato Sammy a parlarmi del significato metaforico delle farfalle per la prima volta. Secondo la cultura cinese, la farfalla è il simbolo dell'immortalità dell'anima, non importa di che colore siano. Una delle leggende legate a loro racconta che le anime delle persone che abbiamo amato e, purtroppo, non sono più in vita, sfruttino le farfalle per andare a fare visita ai propri cari. Quella bianca in particolare, invece, simboleggiava la rinascita interiore. Sammy diceva che vedere farfalle bianche era una cosa positiva e significava che qualcosa dentro di noi stava cambiando, che sarebbe andato tutto bene e che vederla essendo colti completamente alla sprovvista indicava che lei era lì proprio per noi. Fu per quello che osservare quella farfalla mi aveva fatto pensare che fosse lì per me ma, nonostante mi avessero detto che fosse simbolo di rinascita, io riuscivo soltanto a pensare che fosse venuta da me per mandarmi un messaggio, un segnale. Pensavo che mi stesse dicendo proprio che quella era la mia farfalla, nel senso che la mia anima presto sarebbe stata in quella fragile e bellissima creatura, perciò invece che essere felice di aver avuto una farfalla posata sul dito, riuscivo solo a pensare a quanto stanca fossi di continuare a scappare.

Credevo che dopo aver riavuto Benjamin al mio fianco i miei incubi sarebbero finiti, ma non era così. Credevo che stando con lui giorno e notte mi sarei sentita al sicuro, protetta, e non avrei più avuto la necessità di scappare, ma mi sbagliavo. I cavalieri continuavano a perseguitarmi, nonostante Benjamin, nonostante Sam e nonostante tutti quanti stessero cercando di farmi capire che non avevo alcun bisogno di sparire, non più. Sentivo la loro presenza alle mie calcagna, erano vicini ma lontani al tempo stesso, una costante nella mia vita da settimane, da un mese a quella e, nonostante i miei svariati tentativi, non riuscivo a liberarmene. Per quello ero molto stanca, perchè vivevo la mia vita fuggendo da loro ormai, e non ce la facevo più. Mi domandavo spesso cosa stessero aspettando, perchè non mi avessero ancora portata via e per quale motivo mi stessero torturando in quel modo spaventoso costantemente, tanto valeva farmi sparire. Sembrava quasi che si divertissero a sentirmi urlare per mandarli via notte dopo notte, temporale dopo temporale.

UNCONDITIONALLYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora