CAPITOLO NOVE - ruthless heart

33 7 79
                                    

Ricordo a tutti che, se lo voleste, potete contattarmi in privato per entrare nel gruppo WhatsApp 🌸

Instagram: iamilaa_

Buona lettura! 💘

capitolo nove - ruthless heart

Sometimes the most ruthless heart speaks the most truth

Victoria

Ero stata una stupida: una grandissima stupida. Sarei dovuta restare chiusa in stanza come aveva detto Benjamin, invece mi ero intestardita e avevo deciso di uscire per accertarmi che non gli accadesse niente. Una sola cosa mi aveva chiesto, ed io non l'avevo fatta, avevo combinato un disastro. Ero capace di causare solamente problemi, a tutti quanti, tanto valeva che mi facessi uccidere, vivere per rovinare la vita degli altri non aveva più senso. Ci avevo provato, avevo provato a non fare danni, a starmene buona e ferma, ma a quanto pareva la mia sola presenza era un problema, come in quel caso.

Perché ero uscita dalla stanza? Perché mi ero messa a cercare Benjamin? Perché ovviamente avevo un peso sul petto che stava urlando nella mia testa mandando segnali di allarme, come se lui fosse in pericolo. Io non riuscivo a spiegarmi quella sensazione che entrambi avevamo quando a uno dei due stava per succedere qualcosa, era come se fossimo legati da qualcosa di invisibile ma che riuscivamo a sentire fin dentro le ossa. Io non me lo spiegavo, non sapevo il perché, però era così e non riuscivo a capire come fosse possibile che io mi sentissi in quel modo mentre Michael stringeva il mio collo con forza lasciandomi respirare a malapena.

Mi sentii catapultata indietro nel tempo, come qualche settimana prima, con la pistola di mio padre puntata alla testa, nella stessa identica posizione ma con due persone diverse. Che cosa avevo fatto di male nella mia vita per meritare un simile trattamento? Sembrava che ogni volta che andasse meglio qualcosa dovesse arrivare a turbare il nostro equilibrio. Ma perché non potevo vivere come una ragazza normale innamorata del suo ragazzo e divertendosi con i suoi amici? Ancora una volta dovevo ringraziare mio padre per avermi regalato quell'incubo e per avermi prosciugato l'anima.

Ero rigida come una statua mentre il braccio di Michael stringeva e mi tirava all'indietro, e per un istante mi domandai cosa gli avessi fatto di così orribile per far sì che desiderasse la mia morte. Era triste il fatto che Paul gli avesse probabilmente promesso qualcosa che lui stesso sapeva di non potergli dare e che lui stesse scaricando la colpa su di me, in quel momento.
Cercai lo sguardo di Ben, che nel frattempo continuava a guardarlo e imprecare contro di lui facendomi pensare che se non fosse stato zitto lo avrebbe fatto stare zitto lui. Quando mi guardò, finalmente dopo infiniti istanti, lo pregai con lo sguardo di stare calmo e sperai che capisse che se avessi potuto gli avrei detto che lo amavo. Lo vidi vacillare qualche istante e venire verso di me con gli occhi lucidi, ma Sam tirava il suo braccio facendolo arretrare mentre Richie teneva la mazza da baseball di Alexander sollevata come simbolo di minaccia e io me stavo ferma ed immobile, quasi senza respiro, per la paura che se avessi fatto una sola mossa sbagliata lui avrebbe fatto del male a uno dei tre. - Quando il signor Romeo si deciderà a chiudere la bocca, potremmo iniziare a ragionare insieme - Disse Michael divertito.

- Se le torci un solo capello giuro su Dio che ti ammazzo - Esclamò Ben. - Non ho problemi cosa credi, ti fracasso la testa con questa mazza da baseball ti conviene non provocarmi. -

- Ben così non la aiuti però - Intervenne Richie lanciandogli un'occhiata.

- Sai Romeo, è buffo tutto questo, perché io ero convinto che tu fossi morto. - Constatò l'uomo alle mie spalle. - A quanto pare Paul non ha preso bene la mira, peccato, toccherà a me fare il lavoro sporco, come sempre. - Continuò tirando su con il naso. A giudicare dal suo aspetto, non dormiva da diversi giorni e sicuramente era sotto l'effetto di qualche droga. Aveva le pupille equivalenti a due spilli e le borse scure sotto gli occhi, che mi facevano appunto pensare che stesse passando notti insonni da giorni. - Quel figlio di puttana anche da morto mi fa fare i lavori sporchi, bastardo. -

UNCONDITIONALLYWhere stories live. Discover now