CAPITOLO QUATTRO - dawn

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Buona lettura! 💘

CAPITOLO QUATTRO - dawn

but you'll never be alone, i'll be with you from dusk till dawn

Benjamin

Mio fratello.
Non potevo crederci.
Mi domandavo come fosse possibile che Ryan fosse a Stratford, e mi domandavo soprattutto perché ci fosse, dato che il suo posto non doveva essere quello. Non doveva essere lì, non doveva avvicinarsi a Katherine ne a nessuno di loro. Cosa era appena successo? Avevo avuto una visione o era lui veramente? Continuavo a non capire, e Victoria mi stava fissando in preda al panico, senza sapere nemmeno lei cosa fare e come comportarsi. Mi alzai di scatto, barcollando e tenendomi la mano sul petto a causa dei dolori improvvisi alla ferita. Presi il cellulare e chiamai Leonard con urgenza e con le mani tremanti, mentre mi avviavo a prendere la pasticca di antidolorifico prescritta dall'ospedale.

Vic era piuttosto confusa e avevo inoltre la sensazione che fosse arrivato il momento della verità, anche se io personalmente non ero ancora pronto a raccontarla. C'erano storie, dentro di me, che le avrei raccontato a cuore aperto, ma la storia del motivo per cui erano quasi tre anni che non lo vedevo non ero ancora pronto a raccontarla. Temevo il momento in cui fosse venuta a saperlo, temevo che non mi avrebbe più guardato nello stesso modo, con quell'oceano di amore che leggevo sempre nei suoi occhi. Ero certo che se lei avesse scoperto cosa era successo davvero quel giorno, avrebbe visto soltanto un oceano di sbagli, un castello di errori che con una folata di vento inaspettata stava per cadere.

Sentii la mano di Vic posarsi sulla mia spalla e subito dopo le sue braccia si strinsero al mio torace e posò la testa sulla mia schiena, stringendomi come se volesse dirmi che sarebbe andato tutto bene, come se stesse cercando di proteggermi dal male. Posai la mano libera sulla sua e mi voltai baciandole la testa mentre aspettavo che Leonard mi rispondesse, cercando disperatamente un suo bacio, che era tutto ciò che sarebbe stato in grado di salvarmi in quel momento. Nonostante mio fratello, mi sembrava di essere incastrato in quel momento con lei, in un limbo temporale in cui esistevamo soltanto noi due. Una bolla d'amore che nessuno sarebbe stato in grado di distruggere. Fu per quel motivo che quando mio padre non rispose, e non lo fece nemmeno mia madre, posai il telefono sul tavolo e tornai a concentrarmi su di lei. Sapevo che voleva che le parlassi, ma in quel momento non volevo assolutamente farlo. Volevo tornare indietro all'ora prima, su quel divano, e rimanere bloccato in quell'ora per tutta la notte, o anche tutta la vita.
E fu proprio quello che feci: la presi per mano, e la portai con me al piano di sopra fermandomi ogni tanto a baciarla sulle scale.

Una volta in camera mia chiusi la porta alle mie spalle e restai a fissare la mia ragazza come se fosse un diamante, il mio diamante, e sperando che brillasse in quel modo per sempre. Victoria piegò la testa di lato, mi fece un timido sorriso e si avvicinò fino a posare le mani sul mio petto e alzandosi in punta di piedi per baciarmi. Prima di farlo mi guardò dritto negli occhi e sollevò le sopracciglia, come se mi stesse chiedendo se fossi sicuro di quello che stavo per fare, e come risposta ottenne un bacio tutt'altro che delicato, tanto che la feci camminare all'indietro e la feci sdraiare sul letto, accarezzandola e amando ogni centimetro del suo corpo con una tale intensità che mi stavo spezzando fra le sue braccia, proprio perché ero certo che lei avrebbe ricongiunto i pezzi.

In quel momento Ryan non contava assolutamente niente, contavano solo i suoi sospiri e i suoi baci da brivido sul mio collo, le sue mani che mi accarezzavano, il mio corpo che si muoveva perfettamente in sincronia con il suo ed il fatto che, anche se sapevo non fosse il momento più opportuno per farlo, non riuscivo a fermarmi.
Più ne avevo più ne volevo, avrei passato la notte così guardando l'alba e amandola ogni secondo di ogni minuto di ogni ora, in silenzio, dichiarandole amore baciandola e intrecciando le nostre dita, facendola diventare parte di me e diventando parte di lei ancora, ancora, ancora e ancora.

UNCONDITIONALLYWhere stories live. Discover now