CAPITOLO VENTUNO - paper moon

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Ricordo a tutti che, se lo voleste, potete contattarmi in privato per entrare nel gruppo WhatsApp 🌸
Instagram: iamilaa_
Abbiamo creato delle pagine Instagram dei personaggi, vi lascio i nickname qui, se andaste a seguirli sarebbe bellissimo 💙
Vic: moonchild.vic
Ben: ben.oakwood
Sam: sam.stories
abbiamo anche una pagina tik tok, nel caso foste interessati e aveste l'app il nick è lo stesso del mio nome wattpad: wendygoesaway.

Buona lettura! 💘

Ho deciso di aggiornare oggi per fare una dedica a una persona speciale. Oggi è stato il tuo giorno, spero di concluderlo regalandoti un sorriso anche se non posso essere lì con te fisicamente ad abbracciarti. Ti prometto che al più presto possibile ti abbraccerò per tutte le volte in cui non ho potuto farlo. So che non è un grandissimo regalo, ma spero comunque che ti renda felice.
Ti voglio un bene immenso, buon compleanno amore mio <3 tu sai già tutto, questo capitolo è per te.

spazio autrice:
NON penso sia necessario mettere il TW, ma se per caso aveste bisogno di una pausa mentre leggete il PRIMO pezzo, fate pure. Leggete bene, con calma, attentamente, e cercate di recepire tutte le informazioni. Se aveste dei dubbi o delle perplessità potete farmi tutte le domande che volete, sono a vostra disposizione.
alla prossima,
ila
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CAPITOLO VENTUNO – paper moon

"The world can be dark, Mary, and uncertain and cruel. The only thing that matters is that we face it together. No matter what happens: whatever the future brings, you are my light."

Victoria

Andrà tutto bene.

Tutti non facevano altro che ripetermelo, tanto che per me ormai quelle parole avevano perso di significato. Era come se lo ripetessero costantemente più per convincere se stessi, che me, ad essere onesta.
Avevo sempre saputo che qualcosa non andava in me, che ero un caso perso, una battaglia per cui non valeva la pena lottare. C'era stato un tempo in cui avrei sfidato me stessa pur di non lasciare vincere il lato oscuro di me, quello che tutti avevamo ma tenevamo nascosto. Il problema era che arrivata a quel punto, non lo potevo più nascondere. C'era un momento, nella vita di tutti, in cui si smetteva una volta per tutte e definitivamente di credere alle favole, di credere al vissero per sempre felici e contenti, di credere che sarebbe andato tutto bene. Era come se si crescesse in un istante: un secondo prima il bambino nel tuo cuore aveva voglia di ridere per sempre e si sentiva in grado di poterlo fare, di sorridere anche quando tutto andava male, il secondo dopo le favole non esistevano più, le principesse erano morte e i principi azzurri non le salvavano dagli ostacoli della vita, dagli ostacoli del cuore. Il momento in cui io avevo realizzato che niente sarebbe andato tutto bene, era quando il mese precedente mi aveva dato la conferma di tutti i miei sospetti, e mi avevano chiaramente detto qual era il mio vero problema. In poche parole avevo sempre avuto ragione, ed ero impazzita davvero. In un primo momento non avevo ben chiaro cosa stesse succedendo e cosa mi stessero dicendo in realtà, perché per me non era una malattia ciò che vedevo, per me era realtà. Era tutto reale, non era possibile che fosse solo nella mia testa, non era possibile che fosse solo paranoia. Proprio per quel motivo era arrivato il rifiuto, il negare l'evidenza. Tutto quello che era sempre stato solo nella mia testa era diventato reale all'improvviso reale per me, ed ero stata sconvolta per tanto per quel motivo. Non lo sognavo la notte, non era incubo, non era una fantasia, era diventata la realtà, la mia triste e spaventosa realtà. Le mie paure più grande le vedevo camminare al mio fianco, sedersi a tavola con me, sorridere a Benjamin, accarezzare i capelli dei miei fratelli, prendersi gioco dei miei genitori. Le vedevo, erano lì, come potevano dirmi che non c'erano realmente? Come potevano dirmi che le loro urla, le loro risate, erano solo nella mia testa? Com'era possibile che non fosse reale?

UNCONDITIONALLYWhere stories live. Discover now