~capitolo 1~

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La campanella.
Finalmente quel suono tanto bello quanto fastidioso, che mi annunciava la fine di un'altro anno scolastico;
tra pianti, saluti e abbracci, riuscii a salire sull'autobus, vicino ad Aurora, negli stessi posti che occupavamo sin dal primo giorno alle superiori.
Scendemmo alla stessa fermata, essendo che lei era praticamente la mia vicina di casa.
Tornando a casa c'era uno strano silenzio, pensai, ero sfinita e Aurora, notando che non avevo intenzione di aprir bocca, ruppe il silenzio.

Mi iniziò a raccontare che sarebbe andata alle Maldive con la famiglia del suo fidanzato e di tutti i piani che si erano già fatti.
Che fortunata, lei ha un fidanzato, va d'accordo con la famiglia di quest'ultimo e sarebbe andata in vacanza con lui, io invece, l'unica cosa che vorrei è poter vedere tutti i giorni Eleonora, invece per colpa di questa maledetta distanza la vedo sì e no un mese ogni anno, quando vado in vacanza da lei, a Londra... di punto in bianco vidi la mia amica bloccarsi e mi disse "mi stai ascoltando? Hai uno sguardo perso" per poi scoppiare a ridere, "oh...uhm...sì sì" balbettai, poi lei smise di ridere e mi rivolse uno sguardo preoccupato e disse "sicura di star bene?", mi fermai essendo arrivata al mio cancello e mi limitai a dire "sì sì non preoccuparti" poi le feci un sorriso rassicurante, la abbracciai e dissi "ci sentiamo domani", lei ricambiò il saluto e infilai le chiavi nella fessura del cancello.
Entrai nel giardino e Kira, il mio dobermann, iniziò ad abbaiare, seguita da Coco, il nuovo cucciolo di rottweiler, adottato solo un mese prima, mi avvicinai al recinto per accarezzarle e al contrario di ciò che tutti mi hanno sempre detto, ricevetti tutto l'affetto di cui avevo bisogno in quel momento.

Mi precipitai in casa, pensando che quel mese stava per arrivare, il famoso mese nominato poco prima, non vedevo l'ora di fare le sacrosante chiamate di minimo 4 ore con Eleonora, dove avremmo parlato tutto il tempo di cosa avrei messo in valigia e sapendo che lei mi avrebbe detto di portare i vestiti che voleva che le prestassi, al pensiero mi sfuggì una leggera risata, entrai dalla porta urlando "Mamma sono a casa!" Lei corse da me con un sorriso a trentadue denti e mi disse "Ci trasferiamo!" Rimasi a bocca aperta riuscendo a dire, o meglio, urlare "Cosa?!?! Dove?!?!" E lei "A Londra, ovvio tesoro!" Certo, come se fosse ovvio che un'adolescente Italiana si trasferisca a Londra da un giorno all'altro, pensai, poi riflettendoci dissi "Ma l'affidamento...io...il divorzio..." "Ho ottenuto il tuo affidamento, ho già chiamato il padre di Eleonora e abbiamo deciso di riprovare, tra una settimana si parte, vivremo a Londra!" Le saltai addosso super felice e la abbracciai, poi presi io mio nuovo IPhone 11 lilla, rischiando di romperlo perché quasi mi cadde per terra e corsi in camera super emozionata di dirlo ad Eleonora.

Spalancati la porta, buttai la cartella in un angolo della stanza e cercai il numero di Eleonora, rigorosamente salvato tra gli importanti, lei rispose subito, quasi come se mi stesse per chiamare lei e probabilmente era così dato che appena rispose urlammo all'unisono "Saremo sorelle!".

Passammo qualche ora al telefono parlando di tutti i vestiti che ci saremmo prestate, degli amici che mi avrebbe presentato, quegli amici dei quali conoscevo solo Dylan e a nominare il suo nome la mia amica non perse tempo nel dirmi quanto fosse sempre più sexy, perché sì, nonostante fosse uno dei suoi migliori amici aveva un'enorme cotta per lui, poi il discorso passò sul fatto che finalmente poteva avere un cane, anzi due e suo padre non poteva opporsi, prima di riattaccare poi parlammo di altri milioni di argomenti, amavo anche questo del nostro rapporto, il fatto che era semplice passare dal discorso vorrei-farmi-il-mio-migliore-amico ad un discorso stupido e banale.

Passò una settimana ed io e mia madre eravamo pronte a partire, con le valigie e tutte le nostre cose, iniziai con l'andare a salutare Aurora, promettendole che sarei tornata a trovarla, poi partimmo e mia madre mi portò a casa di mio padre, io e lui non avevamo un buon rapporto, era sempre in giro per affari, quindi in quell'ambito la mia vita non sarebbe cambiata molto, ma ci doveva portare lui in aeroporto perché poi avrebbe portato a casa l'auto, infatti avevamo deciso di tenere la vecchia casa come 'casa delle vacanze' , per di più con lui abitava mia nonna e noi avevamo un rapporto speciale così insistetti nell'andarla a salutare.

Entrai dalla porta e mi precipitai tra le braccia di mia nonna, il suo profumo alla rosa, nonché il mio ideale di casa, mi invase le narici, la salutai con le lacrime agli occhi.

Partimmo.
In macchina non feci altro che parlare di Eleonora e di quanto la mia vita sarebbe migliorata dopo il trasferimento, arrivammo all'aeroporto, mia madre, sull'orlo dell'esasperazione per quanto avevo parlato durante il viaggio in auto, si limitò a dirmi "Eleonora è una santa!" Io scoppiai a ridere, poi scendemmo dall'auto salutando mio padre e poi ci imbarcammo sull'aereo.

Ore dopo arrivammo, al contrario che nel viaggio in auto, in aereo non parlai nemmeno per un secondo, forse per l'ansia o forse per la felicità.
Scese dall'aereo non potei fare a meno di vederla, era lì in piedi con suo padre, Mike, un uomo severo ma giusto, dolce ed elegante, insomma, perfetto per mia madre.
Le corsi incontro "t/s!" La sentii gridare, "Ele!" Risposi, urlando, poi le saltai addosso e cademmo ridendo, con tutta la gente attorno a noi che ci fissava.
Prendemmo le valigie e i cani, rigorosamente nei loro trasportini, e Mike disse "penso che dovrò abituarmi ai cani eh?" Noi scoppiammo a ridere, annuendo. 

Salimmo in macchina non smettendo un secondo di shippare i nostri genitori, che facevano i romantici e non smettendo di parlare, avevamo troppo da raccontarci.
Mi era mancata, nonostante le chiamate, averla li, sentire il suo profumo, per me era bellissimo.
Arrivammo a casa sua, che ormai potevo chiamare, casa mia...la mia nuova casa...il mio nuovo inizio...

*****
Angolo Autrice

Heyy, spero vi piaccia il continuo, chissà se la nostra povera Eleonora riuscirà a conquistare Dylan, magari grazie a noi😏😌...

P.S., t/s significa tuo soprannome

Ciauuuuu🖇

Da Oggi Sarò Il Protagonista Del Tuo Sogno Preferito - Thomas Brodie-SangsterWhere stories live. Discover now