~capitolo 30~

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Deglutii a quelle parole, lui rise leggermente, per poi attaccarmi le labbra.
Era un bacio veloce e passionale, lui stringeva le mani sul mio sedere e io stringevo le gambe attorno al suo busto.

Sentivo la sua erezione spingere contro la mia coscia, infatti non passò molto che ci togliemmo anche gli ultimi indumenti.

Entrò dentro di me con una spinta veloce, ora gli unici rumori lì, erano i nostri gemiti.

Venimmo insieme, imprecando l'uno il nome dell'altro, poi decidemmo di uscire dall'acqua e, dopo esserci rivestiti, ci sedemmo sul pontile.

Io ero seduta, con le gambe a penzoloni, mentre lui era steso, con la testa sulle mie cosce.

"Quindi quest'inverno torni in Italia?" Disse lui, guardandomi dal basso, mentre io guardavo il panorama.
"Lo dici come se poi non tornerò mai più" dissi ridendo, poi tornai seria e abbassai gli occhi su di lui "Comunque, sfortunatamente sì..." lui mi guardò preoccupato e io capii che voleva delle spiegazioni alle mie parole.

"Vedi, io e mio padre non abbiamo un bel rapporto" spiegai, poi decisi di fargli un esempio "A Natale, sin da piccola, sognavo di stare con la mia famiglia, gli amici e chiunque mi fosse vicino durante il resto dell'anno, invece lui era sempre in giro per lavoro, mia madre si impegnava per non farmi mancare nulla, ma avrei voluto che almeno una volta nella sua vita fosse stato lui a fare qualcosa per me" dissi, facendo le virgolette con le dita, quando pronunciai la parola lavoro "Quest'anno speravo di far avverare il mio desiderio, ma..." finii, lasciando in sospeso la frase, lui si alzò e si mise seduto di fianco a me "Amore, saranno solo pochi giorni, poi tornerai qui da noi, per di più quest'anno avrai Eleonora, quindi" disse per rassicurarmi.

Io lo baciai, questa volta con un bacio lento e desideroso.

Passarono circa dieci minuti e dissi "Ho freddo" "Vuoi che torniamo alla macchina?" Mi chiese "No no, tranquillo, tra le cose che ho preso oggi dovrebbe esserci una felpa, se mi dai le chiavi vado a prenderla, poi torno" gli dissi, lui tirò fuori le chiavi dalla tasca e me le porse, rubandomi un bacio a stampo.

Mi alzai e andai verso l'auto.

Una volta raggiunta, aprii la portiera e presi una felpa nera, con una farfalla blu sul retro.
La infilai, poi chiusi l'auto.

Tornai lentamente da Thomas, assaporandomi completamente quell'aria fresca e perdendomi nei miei pensieri.
Stavo per arrivare, quando sentii Thomas parlare.

"Senti, non mi interessi più, se proprio dobbiamo incontrarci dovrai aspettare", poi chiuse la telefonata.
Rimasi stranita, con chi diavolo stava parlando?

Ci pensai qualche secondo, poi scacciai quel brutto presentimento e tornai da lui.

Restammo lì accoccolati per quasi un'ora e quando furono le sette, o giù di lì, Thomas disse "Andiamo a mangiare qualcosa?" "Ok, sto morendo di fame" dissi io, ridendo.

Raggiungemmo di nuovo l'auto e partimmo.
Io ero appoggiata alla portiera con un braccio e la testa appoggiatasi sopra, Thommy invece, teneva una mano incollata alla mia gamba, l'altra sul volante e gli occhi fissi sulla strada, anche se ogni tanto lo beccavo a guardarmi.

Non sapevo dove mi stesse portando, sapevo solo che mi fidavo ciecamente di quel ragazzo, quindi abbassai il finestrino, chiusi gli occhi e mi lasciai coccolare dalla sua mano e dall'aria fresca.

"Sveglia bell'addormentata" sentii, io mugolai qualcosa di incomprensibile, mi strofinai gli occhi, ancora chiusi e li aprii lentamente.

Eravamo ad un parco divertimenti, lo stesso in cui ero venuta con Cody, wow, doveva essere un vizio di famiglia, risi tra me e me.

"Cody mi ha detto che adori questo posto, quindi potremmo passare la serata qui" mi spiegò lui, io sorrisi come una bambina, poi scesi dall'auto e non appena lui mi affiancò, gli afferrai la mano e lo trascinai dentro correndo.

"Da cosa partiamo?" Chiesi, con voce sognante "Che ne dici delle montagne russe? Visto che dobbiamo ancora mangiare, meglio approfittarne" rise lui, io annuii e ci avviammo.

Eravamo in prima fila, l'uno al fianco dell'altro, io strinsi la mano di Thommy per tutto il giro e una volta scesi dissi "Non è stato male" il biondo rise e disse "E non avevi paura, giusto?" "Io?! No!" Dissi, fingendomi offesa dalla domanda, poi scoppiammo a ridere insieme.

Ci incamminammo verso i banchetti, per mangiare qualcosa.

Thomas prese un Hot-Dog, mentre io delle patatine fritte.
"Mangi solo quelle?" Chiese lui "Tesoro mio, il bello dei parchi divertimento sono le caramelle e lo zucchero filato, non mi riempirò di street food" Risi io, rispondendogli.

Infatti, pochi minuti dopo, ero allo stand dello zucchero filato, che guardavo quei fili di zucchero volare via, come una bambina.

Mangiandolo ci incamminammo verso la ruota panoramica.

*****

Angolo Autrice

Hi guys,
Scusate l'assenza, spero vi piaccia il capitolo🥺

Ciauuu🧸

Da Oggi Sarò Il Protagonista Del Tuo Sogno Preferito - Thomas Brodie-SangsterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora