~capitolo 29~

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Stranamente, per la prima volta, eravamo i primi, così aspettammo l'arrivo dei nostri amici  all'entrata.

Passarono pochi minuti ed arrivarono tutti, Thomas mi affiancò, mettendomi un braccio attorno alle spalle e stampandomi un bacio sulle labbra.
Entrammo ed ordinammo.

"Allora ragazze, indovinate il bello di avere un gruppo composto per maggior parte da ragazzi?" Chiese Crys, con un ghigno, noi alzammo un sopracciglio incuriosite "Più tardi avremo più porta borse no?" Disse lei con un finto sorriso innocente sulle labbra "Ok, per un giorno io sarò una ragazza, come mi starebbe quel vestito cara?" Disse Dylan, con un accento da vecchia pettegola "Oh ti starebbe divinamente tesoro" risposi io a tono, lanciandogli un tovagliolo, tutti scoppiammo a ridere, poi arrivarono i nostri piatti.

Finito di pranzare pagammo ed uscimmo, diretti ad il centro commerciale.

Skip time

Dopo tre lunghe ore di shopping, decidemmo di tornare a casa, o meglio, i ragazzi tornarono a casa, io e Thomas avevamo ancora un lungo pomeriggio davanti.

Salii nella sua auto e partimmo, verso una strada che conoscevo anche troppo bene.

Thomas appoggiò una mano sulla mia coscia, io lo guardai e sorrisi.
Era tutto così perfetto e niente avrebbe potuto rovinare quel momento.
Almeno così pensavo...

Iniziò a squillarmi il telefono, alzai gli occhi al cielo e Thomas trattenne una risata, tenendo sempre gli occhi fissi sulla strada.

Presi il telefono tra le mani e lèssi il nome "Aurora", era da un bel po' che non la sentivo, infondo me lo aspettavo, solitamente ci sentivamo una volta al giorno, ma da quando io e Thomas ci siamo riappacificati mi sono completamente scordata delle nostre chiamate di routine, si sarà preoccupata.

Non aspetto un secondo in più e rispondo.
"Hey Auri" dico allegra "Hey" risponde lei, "Come va?" Continua poi, nel mentre l'auto si ferma, eravamo arrivati nel nostro posto, in mezzo a quegli alberi tanto belli, quanti familiari.

"Io tutto bene, tu?" Thomas si girò e alzò un sopracciglio, la pazienza non era mai il suo forte "Benissimo direi" mi rispose la ragazza dall'altro capo del cellulare "Ho saputo che torni in Italia quest'inverno" "Oh si, non sarà il massimo rivedere mio padre, ma non vedo l'ora di rivederti" Mentre pronunciavo queste parole però, il diavoletto vicino a me iniziò a stringere la mano sulla mia coscia e a salire lentamente.

Aurora nel mentre stava parlando, ma io non riuscivo a capire, ero troppo concentrata sui movimenti del biondo, che in poche mosse era davanti a me ed iniziò a baciarmi il collo.

"T/s ci sei?" Mi chiese Aurora "U-uhm, s-si, scusa sono in un posto in cui non prende molto, quindi non sento bene, puoi ripetere?" Dissi, cercando di mantenere un tono di indifferenza, ma fallii miseramente, infatti, quando Thommy mi abbassò i pantaloni della tuta e strinse i miei glutei nelle sue mani, iniziai a balbettare, cercando di trattenere i gemiti.

"Stavo dicendo, quando torni potremmo organizzare qualcosa, come una festa, con tutti i nostri amici no?" Il biondino nel mentre aveva spostato anche il tessuto, ormai bagnato, delle mie mutandine, ed il suo respiro nelle mie intimità mi fece ansimare, cercando di fare meno rumore possibile, lui mi guardò e si portò un dito alle labbra, indicandomi di non fare rumore.

Facile per lui, ma sicuramente non per me.

"Si sarebbe un'ottima" mi bloccai, quando Thomas iniziò a lavorare di lingua nelle mie intimità, mi misi una mano sulla bocca, per non fare rumore "S-scusa, era saltata un secondo la connessione, s-stavo d-dicendo che sarebbe un'ottima i-idea" dissi, il più velocemente possibile, balbettando.
"Ok" disse solo lei, iniziò poi a raccontarmi un paio di cose cambiate dalla mia partenza, ma quando Thommy aggiunse due dita alla piccola tortura e con la lingua stimolò il punto G, non riuscii più a capire niente, quindi, non sopportando più la situazione, dissi "Auri, è un problema se ti richiamo dopo, devo proprio andare" dissi velocemente, per paura che potesse uscirmi qualche gemito, non riuscendo più a trattenerli "No no, tranquilla, richiama appena puoi" "Contaci, a dopo" "Ciao" rispose lei.

Mi affrettai ad attaccare, poi buttai il cellulare nei sedili posteriori e lasciai andare un gemito, al quale sentii il diavoletto sorridere sulla mia pelle.

Appena arrivata all'apice del piacere, tornò a livello del mio volto, con un sorriso soddisfatto, al che io gli dissi "Ero al telefono, razza di idiota" "Si ma ti è piaciuto" disse lui, io diventai rossa e dissi "Forse, ma non ti darò questa soddisfazione" poi mi rivestii e scesi dall'auto seguita da Thomas.

"Dai bimba, tanto lo so che mi ami anche per questo" alzai gli occhi al cielo ridendo, lui mi prese i fianchi da dietro e mi fece girare baciandomi.

"Perché siamo qui?" Chiesi, quando arrivammo al laghetto "Perché la prima volta sono stato un coglione e voglio farti cambiare il ricordo di questo posto" sorrisi istintivamente.

"Dai andiamo?" Disse, togliendosi la maglia "Ok" risposi, togliendomi i vestiti e tuffandomi "Non era stato così semplice la prima volta" rise lui "La prima volta eri uno sconosciuto, che avrebbe benissimo potuto essere un maniaco" gli ricordai, "Un punto per te" disse, io sorrisi fiera.

Lui mi seguì nell'acqua e iniziò ad avvicinarsi pericolosamente.
Quando fu ad un centimetro dalla mia faccia, mi prese i fianchi e mi baciò, avvicinandosi poi all'orecchio e sussurrando "Finiamo ciò che abbiamo iniziato qualche minuto fa".

*****

Angolo Autrice

Heyy, oggi capitolo un po' più lungo perché non vi piacciono quelli corti 👉🏻👈🏻
(Doppio senso non voluto)
Comunqueeeee, se continuo a fare capitoli di questa lunghezza, presto arriveremo alla conclusione della nostra avventura, btw

Ciauuuu🧸

Da Oggi Sarò Il Protagonista Del Tuo Sogno Preferito - Thomas Brodie-SangsterWo Geschichten leben. Entdecke jetzt