~capitolo 3~

514 20 10
                                    


"T/n! Eleonora!" Una voce ci chiama, accompagnata da due colpi sulla porta, poi una sagoma la spalanca, è mia madre "Buongiorno dormiglione!" Dice allegra, noi mezze addormentate mugugnamo qualcosa di incomprensibile pure a noi stesse, che penso non significasse nulla di importante, se non un segno di vita.
Apro lentamente gli occhi, ma li richiudo all'istante, dopo essere stata quasi accecata dal bagliore che arriva dall'esterno, infatti mia madre aveva aperto le finestre facendoci quasi perdere la vista.
Mi copro gli occhi con l'avambraccio destro, mentre la mia amica era direttamente sprofondata sotto le coperte.

"Buongiorno" dico io più infastidita da quel brusco risveglio, che assonnata, "Che ore sono?" Chiede Eleonora dopo aver salutato mia madre in modo sicuramente più affettuoso del mio, anche se aveva ancora la voce impastata dal sonno, "Le undici e mezza" risponde lei trattenendo una risata davanti alle nostre facce stupite.

Mia madre era uscita dalla stanza già da un quarto d'ora buono, ma noi non ci eravamo ancora degnate di alzarci da quel letto paradisiaco, finché la suoneria del telefono della mia amica manda bruscamente in mille pezzi quel momento di relax e lei si alza a fatica per rispondere o meglio insultare chi l'ha chiamata appena sveglia, ma appena vide il nome sullo schermo, si illuminò rimandando in gola tutti gli insulti.
"Hey Dyl" dice lei, io la guardo con uno sguardo tra il pervertito e il divertito e lei si limita a mandarmi un'occhiataccia e lanciarmi un cuscino per evitare di scoppiare a ridere e fare una delle sue figure davanti al suo migliore amico o meglio, alla sua crush.

Mi avvio verso il bagno per lasciarsi discutere tranquillamente, anche se Dylan non sapeva della mia presenza in quel momento, mi sembrava giusto lasciargli un po' di privacy, tanto se avessi dovuto sapere qualcosa me lo avrebbe detto Eleonora una volta riattaccato.

Dopo nemmeno cinque minuti, infatti, Ele mi raggiunge, fiondandosi in bagno, mentre mi sto lavando i denti, "Alle quattro" io la guardo stranita "Intendo dobbiamo uscire alle quattro, cretina", "Ah si, l'uscita" mi limito a dire, mentre rido leggermente per la sua faccia da ebete sognatrice, più che per il soprannome che mi ha affibbiato.

Esco dal bagno cedendole il posto per lavarsi, nel mentre io decido di cambiarmi.
Prendo degli shorts in jeans blue e un top in pizzo bianco, "Perfetti!" Annuncio, anche se sono sola nella stanza.
Mi vesto e prendo le mie Jordan dalla cabina armadio, nel mentre Eleonora era uscita dal bagno e stava decidendo cosa indossare, lei opta per degli shorts in jeans neri e un crop top bianco con le spalline cadenti, poi va nella cabina armadio ed esce con le sue Vans, per poi chiedermi "Come sto?" "Alla grande" rispondo io, poi ci trucchiamo leggermente e scendiamo.

Notiamo che è già mezzogiorno e mezza, quindi aiutiamo mia mamma ad apparecchiare la tavola e servire i piatti, "Perché papà non è a casa?" Chiede Eleonora d'un tratto, "Oh, è molto occupato, quindi non è potuto rientrare a pranzo oggi" Risponde dolcente mia madre, "Sempre così... speravo che con il vostro arrivo sarebbe stato a casa un po' di più..." Non ci voleva un genio a capire che in quel momento si sentiva più che triste, quindi io di istinto mi fiondai tra le sue braccia e le sussurrai "So che vorresti stare un po' più di tempo con lui, ma tranquilla, ora ci siamo noi e ti prometto che io sarò sempre al tuo fianco", lei stringe di più l'abbraccio, poi finiamo di mangiare e andiamo in salotto.

Arrivano le tre e quarantacinque, "Meglio che partiamo, il bar in cui dobbiamo andare è a dieci minuti a piedi da qui e conoscendoci rallenteremo il passo ogni mezzo secondo, essendo che siamo due bradipi" scherza la mia amica, io annuisco ridendo, così infiliamo le scarpe e partiamo.

Per strada, come predetto, andiamo molto piano e io mi fermo ogni mezzo secondo per ammirare il panorama della mia nuova casa.

Arriviamo al bar, è molto raffinato, ma allo stesso tempo moderno e giovanile, mi piace, penso che passerò molto tempo qui.
Entriamo e ci sediamo ad un tavolo, la mia amica va al bagno, così io prendo il mio cellulare dalla tasca.

Passano due minuti e sento qualcuno abbracciarmi da dietro e sussurrarmi "Stai sempre con quel telefono, però ci metti anni a rispondermi quando ci scriviamo, ora mi sento offeso" Mi spavento e mi alzo in piedi girandomi, vedo lo sguardo divertito di Dylan, "Scemo" gli dico abbracciandolo a mia volta e dicendo "E poi non è colpa mia se prima stavo dall'altra parte del mondo e le ore erano sfasate" lui ride poi mi lascia andare, dietro di lui c'è Ki, che si fa avanti e mi porge una mano dicendo "Hey, t/n giusto? Io sono Ki, è un piacere conoscerti finalmente, questi due idioti non fanno altro che parlare di te" io trattengo una risata per poi stringergli la mano e dire "Si, sono io, è un piacere anche per me Ki".

Ci sediamo al tavolo e pochi secondi dopo arriva la mia amica che non esita a stritolare entrambi, prendiamo poi da bere e dopo dieci minuti decidiamo di andare a fare un giro.
"Dove andiamo?" Chiede Dylan, "Non so, shopping?" I miei occhi si illuminano, ammettiamolo, non sono mai stata la principessina delle favole che aspetta di essere salvata e che cerca di essere perfetta come quasi tutte le ragazze, ma una giornata di shopping non me la toglie nessuno!
Sto per rispondere quando Dylan mi precede e dice "Shopping? Seriamente?" "Si è rilassante e poi t/s deve iscriversi ai corsi estivi di recitazione della nostra scuola ed è sulla via del centro commerciale" Insiste lei, lui la guarda male e lei gli fa gli occhi da cucciolo, così Dyl sbuffando cede, io e Ki nel mentre li stiamo guardando con l'aria di due fangirl isteriche, come se ci aspettassimo che si bacassero da un momento all'altro, o meglio era quello che speravamo, ma l'unica cosa che fecero fu prendersi per mano e incamminarsi dandoci filo da torcere e facendoci segno di seguirli.

Appena assicurata che i due piccioncini fossero abbastanza distanti per non sentirci io chiedo a Ki "Tu sai?" Lui mi guarda divertito "Che Ele ha una cotta per Dyl dall'era dei tempi? Sì, solo un'idiota come lui non se ne sa rendere conto, comunque noi gli vogliamo bene così, poi io e Thomas stiamo cercando di farli mettere insieme da ben due o tre anni" dice ridendo "A chi lo dici!" Esclamo io, "Beh allora appena Thommy torna, noi tre troveremo un buon piano, così abbiamo anche un punto di vista femminile", io scoppio a ridere e accetto il suo piano, devo dire che Ki è molto simpatico, credo che andremo molto d'accordo.

*****

Angolo Autrice,

Heyy, scusate il ritardo e l'assenza, è che in questo periodo sono un po' presa con la scuola e lo studio, spero vi piaccia il capitolo.

Ciauuu🦋

Da Oggi Sarò Il Protagonista Del Tuo Sogno Preferito - Thomas Brodie-SangsterWhere stories live. Discover now