Capitolo 25. Ti ho aspettato una vita intera

914 105 85
                                    

Dedicato a te
Che mi hai raccolto con le ossa rotte
Che mi hai gonfiato l'anima di botte
Ma l'hai difesa senza in cambio niente

Dedicato a teChe mi hai raccolto con le ossa rotteChe mi hai gonfiato l'anima di botteMa l'hai difesa senza in cambio niente

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

***

Un venticello tiepido mi sposta i capelli dalla fronte. Chiudo gli occhi, ispirando con la bocca ed espirando subito dopo con il naso. E poi lo faccio ancora. E ancora.

Sta andando tutto bene.

Sono fuori dal tribunale, fermo sulle scale; è appena finito il processo di mio padre. Sono stato chiamato alla sbarra per testimoniare contro di lui. Non ho voluto nessuno all'infuori di Valerie, ero già abbastanza nervoso di mio e so per certo che se fosse anche solo venuto Jamie, mi sarei innervosito ancora di più. Adesso posso finalmente mettere la parola fine a questo capitolo della mia vita. Adesso è tempo per altro.

«Eccoti qui!» mi sento dire. Girandomi, abbozzo un sorriso. Valerie si avvicina a me, infilando nella borsa una cartelletta. «Tutto bene?» mi chiede, prendendomi per le spalle. Io annuisco, tirando fuori le mani delle tasche dei pantaloni e sporgendomi in avanti, così da poterla abbracciare.

«Ti va di venire da me? Sì, insomma, è tutto un casino, però possiamo starcene un po' in giardino a prendere il sole, ordiniamo la pizza per cena e ci guardiamo un film», mi propone.

«Devo proprio andare», dico, declinando il suo invito. «Grazie di tutto, Val...non sarei mai riuscito ad entrare in quell'aula di tribunale senza di te», ammetto con un sussurro. «Non sarei mai riuscito a guardare negli occhi mio padre e raccontare ad alta voce quello che ha fatto a me e a mia madre. Non senza di te al mio fianco». Valerie mi stringe un po' più forte, accarezzandomi la schiena con il palmo della mano.

«Sono più tranquilla adesso che so per certo che rimarrà dietro alle sbarre per i prossimi trent'anni», dice lei, sospirando. «Non devi ringraziami Chase, farei questo e altro per te. A cosa servono gli amici, se non a sostenersi l'un l'altro nel momento del bisogno?» chiede retorica. «Sei circondato da persone che ti vogliono bene, non dimenticartelo mai».

Sciogliamo l'abbraccio, prendendoci le mani mentre restiamo a guardarci con un sorriso. Lo so che Valerie ha ragione, so che posso sempre contare sui miei amici e sono stato così stupido a pensare il contrario! La saluto, dicendole che la chiamerò e che andrò in settimana a cena da lei, magari anche insieme a Jamie. Ci dividiamo, prendendo strade diverse, però quando mi giro noto che lei mi sta ancora guardando. Alza un braccio, facendomi un cenno con la mano, che ricambio poco prima di girare l'angolo.

Ho preso una macchina a noleggio quando sono arrivato a Londra, tre giorni fa. Questa è decisamente una novità, considerando che la patente l'ho presa quando avevo diciott'anni ma poi non ho praticamente mai guidato. Il fatto che non abbia ancora investito nessuno credo sia positivo...vero? Salgo in macchina, accendendo il motore e allacciandomi la cintura. Prima di partire controllo il cellulare, trovandomi svariati messaggi. La maggior parte sono di Jamie, che più ansioso del solito, vuole sapere com'è andata. Gli rispondo subito, dicendogli che è finalmente finita e che gli racconterò tutto dopo, perché adesso ho da fare.

Mille Graffi || Lando NorrisWhere stories live. Discover now