Capitolo 1. Tra le tue braccia

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Such a lonely heart
Oh, whoa (oh, whoa)
If you can't find another reason to stay
Then I know I'm gonna always have a lonely, lonely, lonely
Lonely heart

Such a lonely heartOh, whoa (oh, whoa)If you can't find another reason to stayThen I know I'm gonna always have a lonely, lonely, lonelyLonely heart

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***

Non sono io che vado a cercarli i guai, sono loro che mi trovano e mi si insinuano sotto pelle. Dovete credermi se vi dico che non mi meritavo di finire nello studio della preside. Se ho fatto quello che ho fatto ovviamente c'è un perché ma lei non vuole starmi a sentire.

«Due settimane di punizione per entrambi e chiamerò i vostri genitori», ci dice. Mentre quello con cui ho fatto a botte si lamenta per le due settimane di punizione, io tremo all'idea che la preside chiami i miei. 'Fanculo, tutta colpa di questo coglione di James Adams! Lo odio, così come odio tutta la squadra di calcio.

«Fantastico Jones, per colpa tua rischio di non giocare la prossima partita! Il coach si incazzerà a morte e mi lascerà in panchina appena verrà a sapere della punizione», mi dice James mentre usciamo insieme dallo studio della preside. Lo guardo scuotendo la testa e nel mentre le mani mi formicolano particolarmente. Gli vorrei dare quel pugno in faccia che gli sarebbe arrivato se solo non ci avessero diviso poco fa.

«Colpa mia?»

«Beh, se solo tu non avessi avuto la brillante idea di fare l'eroe del cazzo della situazione non sarebbe andata a finire così. E poi, cosa te ne frega di quel frocio di Andy Wilson?» Stringo le mani a pugno, respirando profondamente e cercando così di recuperare un po' di controllo.

«Sai James, è per colpa di persone come te che il mondo va di merda!» gli urlo contro e passandogli vicino gli do una spallata. «Io non sono il tipo di persona che guarda dall'altra parte quando vede qualcuno in difficoltà», aggiungo andandomene. Lo sento mentre mi dice qualcosa ma non ho più voglia di ascoltare le sue stronzate. E poi sono in ritardo per la lezione di storia.

Mentre percorro il corridoio deserto e silenzioso, vengo tirato per la manica nello stanzino del bidello. La porta si chiude velocemente e la serratura scatta.

«Ehi», mi saluta Andy tenendo lo sguardo abbassato sulle sue scarpe da tennis.

«Andy, guarda che sono in ritardo per la lezione di storia...quella di odia e non perde mai l'occasione di farmela pagare. Considerando la situazione di merda in cui mi trovo...beh, direi che devo proprio andare».

«Volevo solo ringraziarti», mi fa sapere. «Nessuno ha mai fatto niente del genere per me. Insomma...avresti potuto semplicemente far finta di niente, in fin dei conti che te ne frega?» Le sue parole mi fanno sospirare. Invidio Andy per il coraggio che ha avuto di fare coming out e vorrei farlo anch'io, lo vorrei davvero, ma al tempo stesso mi dico che non sarei in grado di combattere una guerra anche qui a scuola. A casa le cose vanno piuttosto male: mio padre beve troppo e mia madre non si è mai saputa difendere da lui, ecco perché adesso i suoi migliori amici sono gli psicofarmaci.

Mille Graffi || Lando NorrisWhere stories live. Discover now