Capitolo 5. Il momento giusto

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Oh, so close,
I want you close,
Oh, I want you close, and close ain't close enough

Oh, so close, I want you close, Oh, I want you close, and close ain't close enough

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***

Sono agitatissimo ma cerco di non darlo a vedere. E comunque, rimango sicuramente meno agitato di Jamie; si è cambiato almeno cinque volte e adesso se ne sta davanti allo specchio in bagno a mettersi a posto i capelli, che per la cronaca non vogliono saperne. Appoggiato contro la porta del bagno, non riesco a trattenere una risata.

«Wow, ti sei messo la camicia?» chiedo incrociando le braccia al petto. Jamie continua a fissare la sua immaginare allo specchio, decidendo infine di lasciar perdere.

«È solo una camicia», dice passandomi vicino e uscendo dal bagno. Io lo seguo, con un sorriso sulle labbra che non riesco proprio a scacciare. Sto bene, ma non per finta. Sto davvero bene! Da quando mi sono avvicinato ad Evie ad Andy le cose a scuola vanno meglio, al lavoro mi trovo bene e sembrano contenti del mio operato. E poi, beh poi c'è Lando. Appena è tornato da Madrid ci siamo visti, siamo andati a mangiare la cheesecake ai frutti di bosco e poi abbiamo passeggiato per Hyde Park. Mi ha raccontato che lui e Carlos sono andati a giocare a golf e io gli ho fatto sapere di non saper nemmeno tenere in mano la mazza. Al che Lando si è offerto di insegnarmi. Poi mi ha raccontato di aver cenato a casa dei genitori del suo compagno di squadra e di aver mangiato tantissimo. Ricordandosi della mia uscita al bowling ha voluto sapere come fosse andata, così sono finito per raccontargli ogni singola cosa. E lui mi ha ascoltato per tutto il tempo, sinceramente interessato. Dopo quel pomeriggio al parco ci siamo scritti praticamente tutti i giorni.

Ieri Lando ha chiamato Jamie, chiedendogli di uscire tutti insieme, visto che un po' di tempo fa glielo aveva proposto. Quindi eccoci qui, davanti all'entrata di un locale del quale non sapevo nemmeno l'esistenza.

«Credi che mi sarei dovuto mettere la camicia anch'io?» chiedo poco prima di entrare. Jamie mi passa un braccio attorno alla spalla, assicurandomi che sto bene e poi entriamo dentro. Lo seguo mentre si fa strada tra i tavoli, arrivando a quello dove sono seduti Lando, Charles e due loro amici. Sinceramente però ogni mia attenzione va a Lando, che prima saluta Jamie e poi inclina la testa, guardandomi con un sorriso.

«Ciao Chase». Non so per quale assurda ragione mi tremano le gambe, insomma non è mica la prima volta che mi rivolge la parola, eppure c'è qualcosa dell'aria questa sera: sento un sacco di elettricità e il fatto che lui sia bello da morire non aiuta affatto. Appena mi siedo vicino a lui il suo profumo mi da il colpo di grazia, perché non me lo sono mai sentito addosso come in questo momento.

Charles si presenta, poi lo fanno anche gli altri due (Marcus e Robbie) e si offrono pure di andare a prendere da bere per tutti. Lando fa sapere di volere un analcolico ed io mi aggrego, beccandoci un'occhiataccia.

Jamie e Charles, dall'altra parte del tavolo, se ne stanno vicini a dirsi cose all'orecchio e a toccarsi senza farsi vedere, ma ovviamente falliscono miseramente. Li guardo solo di sfuggita, prima di dar loro le spalle, concentrandomi su Lando. Appoggio il gomito contro il tavolo e il mento al palmo della mano, regalandogli un sorriso che ricambia subito.

Mille Graffi || Lando NorrisWhere stories live. Discover now