Capitolo 7. Mi confondi

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Friends just sleep in another bed
And friends don't treat me like you do
Well I know that there's a limit to everything
But my friends won't love me like you
No, my friends won't love me like you


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I genitori di Lando si rivelano fantastici; nonostante i miei timori iniziali riescono a mettermi a mio agio. Sua madre mi chiede persino qual è il mio piatto preferito e si offre di prepararmelo, quindi mentre lei va a fare la spesa, Lando mi porta a fare un giro di Bristol, dicendomi un po' di cose sulla sua città natale, che oltre ad essere la sua città natale è anche quella di Banksy. Camminiamo tra i vicoli stretti, osservando le mura dei palazzi piene di graffiti, ognuno con una propria storia. Lando mi dice che la street art descrive meglio di ogni altra cosa Bristol e che gli piace il fatto che ci siano sempre nuove opere da scoprire.

Dopo aver visitato anche la cattedrale e aver preso un caffè, percorriamo tutto il lungo fiume Avon, confondendoci tra altre coppie e famiglie che stanno facendo la stessa cosa. Di tanto in tanto vediamo passare delle persone impegnare a correre oppure in bicicletta. Ci sediamo su una delle ultime panchine libere e lui mi indica con la mano una barca a vela in lontananza.

«Domani possiamo fare un giro sul fiume in battello, che dici?» mi chiede.

«Devo proprio tornare a casa», sussurro. «Dopodomani ho una verifica di Storia e...non ho studiato niente!» Il che, se ve lo state chiedendo è vero. Lando mi guarda con un finto sguardo severo, spingendomi ad abbassare la testa.

«Quest'anno mi bocciano sicuro».

«No che non ti bocciano!» esclama lui, sospirando. «Su cos'è la verifica?»

«Guerra dei cent'anni».

«Guerra dei cent'anni», ripete Lando, dandomi subito dopo una pacca sul ginocchio e alzandosi. Io intanto alzo lo sguardo su di lui. «Ti aiuto a studiare, andiamo».

«Ma non ho il libro».

«E a cosa serve internet?» chiede, allungando poi il braccio verso di me. Mi viene istintivo prendergli la mano, lamentandomi mentre mi tira su perché non ho proprio voglia di andare a studiare. Non quando fuori c'è una bella giornata come questa. E sicuramente non quando posso passare il tempo insieme a Lando in tutt'altro modo.

Cerco di persuaderlo, ma capisco che è irremovibile, quindi nemmeno venti minuti dopo siamo nella sua stanza. Io seduto alla sua scrivania, intento a farmi degli schemi sulle cose che lui mi legge. Ma quanto è surreale tutto questo?!

«Possiamo fare una pausa?» gli chiedo interrompendolo mentre mi ripete ancora una volta le cause della guerra, che tra l'altro non riuscirò mai a ricordare. Almeno non tutte.

Mille Graffi || Lando NorrisWhere stories live. Discover now