Capitolo 15. Le tue mani su di me

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Slow, slow hands
Like sweat dripping down our dirty laundry
No, no chance
That I'm leaving here without you on me

Slow, slow handsLike sweat dripping down our dirty laundryNo, no chanceThat I'm leaving here without you on me

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***

Mi sono messo in testa di lavorare sui miei limiti e di cercare di tenere a bada le mie paure. Voglio diventare la persona che Lando si merita di avere accanto, eppure per il momento non mi sta riuscendo molto bene.

Quello che è successo a Bristol, a casa dei suoi, è stato...beh, sì...meraviglioso. Non ho fatto altro che ripensarci. Ad occhi chiusi ho continuato a rivivere ogni attimo, ogni carezza, ogni parola. Ma per quanto mi sia piaciuto, non è più successo da allora. Nell'ultima settimana credo di averlo evitato di proposito, terrorizzato dall'idea che quei preliminari si potessero trasformare in altro. E così, sono finito con l'invitare Jamie e Charles a venire con noi, nella casa dei nonni di Lando nel Kent. Lando non l'ha presa troppo bene, questo non l'ha detto a parole, ma sono riuscito a capirlo dal modo in cui mi ha guardato.

Ne ho la conferma anche in questo momento, mentre siamo in aperta campagna inglese e tra di noi regna un silenzio tanto pesante quanto strano.

«Sei silenzioso, tutto bene?» chiedo.

«Sì...bene», risponde rimanendo con lo sguardo fisso davanti a sé. Sospiro, girando la testa verso il finestrino e guardando fuori, non che ci sia molto da vedere. Campi, campi ovunque. E ogni tanto qualche mucca.

«Guarda che puoi dirmelo che sei arrabbiato con me, intanto ho capito che è così! Non credi che sia meglio chiarire prima di iniziare la nostra vacanza? O hai intenzione di tenermi il muso per una settimana?» dico di punto in bianco. Lando frena di colpo, premurandosi di allungare un braccio davanti a me, così da impedirmi di spostarmi verso il cruscotto. Io lo guardo con il cuore che mi batte a mille e gli occhi spalancati.

«Ho bisogno di scendere», mi fa sapere, slacciandosi velocemente la cintura e scendendo dalla macchina sotto il mio sguardo confuso.

«Lando?!» lo chiamo scendendo a mia volta dalla macchina e seguendolo in mezzo ad un campo di colza, con il sole di metà agosto che brucia contro la pelle e un venticello che non fa altro che peggiorare la situazione, mi sento mancare il respiro. Lui continua a camminare, io invece cerco di stargli dietro e nel tentativo di allungare un po' il passo metto il piede sopra un mucchio di...letame. Ma dai, davvero?!

«Questa doveva essere la nostra vacanza. Nostra!» urla improvvisamente Lando, girandosi verso di me e trovandomi in equilibrio precario su un piede solo, mentre mi guardo la suola dalla scarpa che ho sporcato. Lui non sembra farci caso, infatti continua a parlare. «Sì Chase, sono incazzato e se quando mi hai detto che sarebbero venuti anche Jamie e Charles non ti ho detto niente, era perché non mi andava di litigare».

«Ma tu hai invitato Valerie e Daniel!»

«Tanto oramai ci avevi pensato tu a mandare a monte la vacanza romantica che avevo in mente. Le posso anche buttare le candele che ho comprato, a cosa servono?! E comunque, l'ho fatto solo perché Valerie se la passa male e lo sai. Daniel non l'ho invitato, all'ultimo mi ha scritto, dicendomi che sarebbe passato anche lui».

Mille Graffi || Lando NorrisOn viuen les histories. Descobreix ara