Capitolo 11. Solo io e te

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'Cause you're the only one
Who brings light just like the sun
One step at a time
Just you and I

'Cause you're the only oneWho brings light just like the sunOne step at a timeJust you and I

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***

Oggi fa caldissimo e non mi spiego proprio come Jamie riesca a starsene in casa con tutte le finestre chiuse e le tende tirate. Nonostante le sue continue lamentele, decido di aprire per far entrare un po' di luce. Lui infila la testa sotto al cuscino, sbiascicando qualcosa che non riesco a capire ma che intuisco essere un'imprecazione.

«Jay, alzati, vai a farti una doccia e poi andiamo da Lando. Abbiamo organizzato un brunch», gli dico avvicinandomi al letto e prendendogli il cuscino. Mi lascia una lunga occhiata, decidendo poi di girarsi dall'altra parte.

«Un brunch? Non mi va, non sono molto il tipo da brunch...troppo- troppo altezzoso», taglia corto, mettendosi a sedere e passandosi una mano tra i capelli. Sbuffo, spazientito, perché da quando è tornato dal Canada non ha fatto altro che starsene in casa a piangersi addosso.

«Stiamo un po' insieme e ci mangiamo qualcosa, chiamalo come cazzo vuoi, se pensi che brunch sia troppo altezzoso», gli rispondo a tono, prendendo qualcosa di pulito dal suo armadio e lanciandoglielo. «Dai, muoviti!» Jamie alla fine si arrende, alzandosi finalmente dal letto e avvicinandosi a me. Mi prende il viso tra le dita della mano destra, facendomi stare fermo quando provo a scostarmi.

«Come stai? Credevo che le cose a casa stessero andando meglio...o me l'hai fatto solo credere? Lo so che ultimamente sono stato un amico di merda, me ne rendo conto...Charles mi ha completamente fottuto, letteralmente ma soprattutto mentalmente. Mi sento uno schifo, non faccio altro che pensare a lui», sussurra, facendomi scuotere la testa.

«Jay, io sto bene...non ti ho mentito», dico liberandomi dalla sua stretta non appena molla un po' la presa. «Ultimamente non sto molto a casa, tra i corsi di recupero, il lavoro al bar e...Lando, sì, insomma, esco sempre prestissimo e rientro tardi e il più delle volte lui dorme già».

«E questi cosa sono?» mi chiede riferendosi ai lividi che ho sul collo. In maniera istintiva cerco di coprirli con le dita, ma so che ormai è troppo tardi.

«Ehm...non- sì, me li ha fatti Lando», ammetto.

«Oh merda, sono succhiotti?!» mi chiede riprendendomi il viso tra le mani ed esaminando meglio il mio collo. «Beh, gli piace succhiare, non c'è ombra di dubbio. Buon per te!» dice ridendo ed io divento completamente rosso. Socchiudo le labbra, pronto a parlare, ma poi le richiudo e mi limito a guardarlo. «Quindi...avete fatto-»

«No», lo interrompo, mordendomi il labbro. «Ci baciamo un sacco, e- Dio, che imbarazzo...alcune volte è davvero...eccitante», sussurro inghiottendo a vuoto. «Ma non credo di sentirmi pronto per fare sesso».

«Non ti preoccupare, c'è tempo», risponde semplicemente lui lasciandomi un bacio sulla guancia. Poi se ne va verso il bagno, chiudendo la porta e lasciandomi da solo come un cretino. Ma fa sul serio?!

Mille Graffi || Lando NorrisWhere stories live. Discover now