2 - Allegra maratona in salotto

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- Eri, non è possibile.

Esclamò Chuuya percorrendo per l'ennesima volta il salotto avanti e indietro.

- Abbassa la voce fratellino, puoi parlare piano? Ti ricordo che Kai è a letto...

- Sì, sì lo so scusa, ma non è possibile, cazzo.

- Puoi anche smetterla di andare avanti e indietro? Se continui così tra poco mi lasci un buco nel pavimento.

Chuuya senza fermare la sua allegra maratona pomeridiana si girò a guardare la sorella:

- Eri, ti do uno scoop: il pavimento è stato fatto per camminarci sopra.

La giovane donna sospirò guardando il fratello che sembrava in preda all'agitazione. L'aveva visto poche volte così. Chuuya dal canto suo non riusciva a mettersi il cuore in pace, non appena aveva visto la data di morte era andato dritto da Eri per mostrargliela, Dazai era un amico di entrambi.

- Eri non capisco, non può essere morto, dannazione. Compie solo venticinque tra nemmeno due fottute settimane.

- Beh, capita che la gente muoia giovane.

Eri stava per sgridare il fratello perché Haru avrebbe potuto sentire ed imparare le parolacce che lui diceva, ma si limitò ad una semplice scrollata di spalle. Restò in silenzio un po' ascoltando il borbottare furioso e confuso di Chuuya alleggiare per la cucina, poi si passò una mano sul viso per nascondere gli occhi leggermente umidi.

- Anche a te dispiace, vero Eri? Anche tu gli vuoi bene.

- Ovvio che gli voglio bene, Chuuya. Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme come faccio a non volergli bene? Ma a differenza tua, fratellino, accetto la sua morte e...

Chuuya la interruppe brusco.

- Non è che non accetto la sua morte... Semplicemente ho una strana sensazione, un dannato presentimento che mi dice che da qualche parte è vivo.

Eri sospirò e si portò dietro l'orecchio una ciocca di capelli che gli era scappata fuori dalla coda.

- Chuuya, so che è difficile, ma devi fartene una ragione.

Il ragazzo scosse la testa con esagerata convinzione poi rinfilò l'immagine di Dazai nella busta che aveva tenuto stretta in mano fino a quel momento e si rese conto solo allora che nella busta c'era anche una lettera.

La tirò fuori poi la aprì titubante e sedutosi sul divano accanto ad Eri cominciò a leggere sotto voce per non disturbare Kai che dormiva.

"Caro Nakahara Chuuya,
Non so se ti ricordi di me, sono la nonna di Osamu. Ti scrivo per annunciarti la sua morte, appena ho saputo che mio nipote ci aveva lasciati mi sono sentita in dovere di informarti della questione il prima possibile dato che Osamu vedeva in te e nei tuoi fratelli i suoi più cari amici.
Spero che questa lettera ti arrivi presto, ho fatto tutto ciò che era in mio potere per velocizzare i tempi di consegna.
Osamu ci ha lasciato improvvisamente a causa di un'inaspettata polmonite che i medici non sono riusciti a curare in tempo. Sono davvero addolorata di annunciarti per lettera questa terribile notizia. Non so se può esserti di consolazione, ma sono sicura che mio nipote avrebbe tanto voluto rivederti un'ultima volta prima di morire. Gli sarebbe anche piaciuto passare un'altra estate al mare con te.
Se tu o tua sorella tornerete mai sulla nostra piccola isola per trovare i vostri parenti sarò davvero contenta di accogliervi da me per un pranzo, così da poter parlare in tranquillità.
Auguro a te e ad Eri n buon proseguimento e le migliori cose.
Un bacio.
Akane Watanabe."

Chuuya osservò a lungo la lettera che stringeva rigidamente tra le dita.

- Lo sapevo. Non è morto.

Soukoku - The AnchorWhere stories live. Discover now