17 - Dubbi sulla propria eterosessualità

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- Sei  s t u p e n d o  Chuuya- Kun.

Esclamò Gin sistemandogli i capelli arancioni e lunghi in una treccia morbida che gli ricadeva sulla spalla.

- Stupenda.

La corresse Tachihara con un ghigno, passando con uno scatolone in mano mentre si cimentava, sotto ordine di Gin, nel riordinare il retro della bottega di vestiti femminili della quale si occupavano tutti insieme.

Chuuya era seduto nel retro del negozio teso e a disagio, mentre Gin lo acconciava con mani esperte. Era stato da Mori un paio di giorni prima, aveva passato il giorno seguente la visita al medico, a pianificare bene le sue prossime mosse, non vedeva altra alternativa se non quella di fingersi la ragazza disperata di Dazai.

Aveva passato una notte, in seguito a quella deduzione, a snocciolare rosari di imprecazioni e insulti nei confronti di Dazai.

Gin gli truccò appena il viso, gli aveva già acconciato i capelli, Chuuya si guardò nello specchio crepato che si trovava nel retrobottega in attesa di essere buttato, sembrava già una ragazza, se non fosse stato per il suo solito abbigliamento. Troppo sportivo e sgualcito per appartenere ad una giovane donna educata e di buona famiglia.

Chuuya cercò di sorridere con naturalezza al suo riflesso, pensando a quello che avrebbe dovuto fare quel pomeriggio. Quella che comparve sul suo viso sembrava però di più una smorfia tesa.

Gin scomparve un istante e poi tornò con un adorabile vestitino azzurro cielo tra le mani.

- Ti piace Chuuya-Kun? Trovo che questo azzurro si abbini al colore dei tuoi occhi. Però accidenti forse stona con i capelli.

La ragazza lo soppesò indecisa come se stesse scegliendo di che colore dipingere un fiore su una tela bianca.

- No, scherzavo, su di te non mi convince. Arrivo subito, caro.

Tachihara si avvicinò a Chuuya ridendo.

- Ahhh Chuuya-Kun, devi proprio amare tanto Dazai per conciarti così per lui.

- Io...

- Tranquillo, non dire niente. Qui ti accettiamo e ti amiamo anche se sei poco etero.

Chuuya avvampò esageratemente.

- Io non intendevo nulla del genere, Tachi.

In tutta risposta il ragazzo scoppiò in una risata sbarazzina, poi soppesò Chuuya con un'espressione divertita.

- Oltre all'aspetto da signorina e i corretti modi di fare, non credi che ti manchi qualcosa di davvero importante.

Chuuya lo guardò interrogativo, non capendo dove il ragazzo volesse arrivare.

- Un'identità, Chuuya-Kun, un nome e dei documenti che accertino le persone della tua esistenza.

- Oh, merda...

Chuuya non fece in tempo a dire nient'altro che Gin arrivò con dei vestiti per Chuuya sotto braccio.

- Ho trovato dei capi perfetti, Chuuya-Kun. Semplicemente perfetti. Avanti prova questi.

Gli mise in mano una camicetta rossa e un po' larga e morbida con le maniche lunghe, con un fiocco poco sopra il collo e una gonna nera a balze poco sopra al ginocchio, assieme a delle calze nere e degli stivaletti poco sopra la caviglia.
Chuuya balbettò un grazie poco convinto mentre Gin lo spingeva a forza dentro uno dei camerini del negozio.

Chuuya ne uscì poco dopo guardandosi le gambe a disagio, poi alzò lo sguardo titubante verso Tachihara e Gin che lo stavano fissando a bocca spalancata.

Soukoku - The AnchorWhere stories live. Discover now