8 years ago

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Il cielo era grigio, appesantito dalle nuvole, se si guardava bene in direzione dell'orizzonte si poteva scorgere una piccola striscia di cielo blu, il limite del mal tempo.

Dazai imbronciato guardava il cielo.

Era l'ultimo giorno di quella che probabilmente sarebbe stata la sua l'ultima estate lì, in quel piccolo paradiso.

Aveva diciassette anni.

Non se la sentiva di stare con gli altri ragazzi, aveva sempre detestato gli addii. Quei momenti pieni di tristezza e nostalgia che sembrano cancellare la gioia di tutti i giorni precedenti. Stava pensando di andarsene senza dire niente.

Sparire così da un giorno all'altro senza essere costretto a dire addio, a sentirsi dire addio.

Però c'era ancora qualcosa che doveva fare, se lo sentiva nel profondo dell'anima, c'era ancora una persona che sperava di vedere un'ultima volta, un'unica persona a cui non gli sarebbe dispiaciuto dire addio, forse perché più in un addio Dazai sperava in un arrivederci.

Era per questo che si era recato sulla scogliera.

Il loro posto.

Il luogo dove ogni estate si rifugiavano quando volevano stare un po' da soli. Ed eccolo.

Dazai lo vide, una chioma rossa che usciva dal villaggio di corsa e  incespicava su per la scogliera cercando di raggiungerlo.
In poco tempo se lo trovò davanti, tutto ansante e rosso per la corsa in salita.

Chuuya non era cambiato molto negli ultimi anni.

Stessi occhi blu oceano pieni di vita, stessi capelli color tramonto, stessa pelle che al posto di abbronzarsi tendeva a diventare rossa, ustionarsi e riempirsi di piccole lentiggini.

Era il ritratto della spensieratezza con quella sue vena impulsiva e irascibile che lo faceva infervorare per ogni piccolo dettaglio.

- Domani mattina parti.

Affermò Chuuya con sicurezza, tra un respiro affannoso e l'altro, appoggiando un pugno chiuso sul petto di Dazai. La differenza di altezza negli ultimi anni invece che diminuire si era accentuata. Chuuya restava incredibilmente basso.

- Già.

- Perché non vieni giù a salutare?

- Odio gli addii.

- Addii?

- Non credo potrò tornare.

Il mare battendo contro gli scogli colmò il silenzio che si creò tra loro dopo quelle parole.
Chuuya rise, ma la sua risata non servì a coprire il tremito nella sua voce causato dalla paura:

- Ma non dire cretinate, ovvio che tornerai.

- No Chuuya, non tornerò.

- Perché?

- Perchè non potrò più.

- Sarai maggiorenne, certo che potrai. Potrai fare tutto quello che vorrai.

- Facile da dire per te, Chuuya. Io sarò solo più prigioniero dei miei doveri una volta adulto.

Chuuya restò zitto un po' tormentandosi nervoso una ciocca di capelli.

- Vuoi dire che non ci rivedremo mai più, che finiremo per dimenticarci?

Dazai rispose con un'alzata di spalle e un mezzo sorriso:

- Io spero più in un arrivederci che in un addio, Chuuya-kun.

Chuuya annuì e si avvicinò di un passo, Dazai aprì le braccia in cerca di contatto e il ragazzo di fronte a lui ci scivolò dentro lasciandosi abbracciare.

- Anche io, Dazai.

Bofonchiò Chuuya e Dazai sorrise, sapeva infatti quanto era difficile per Chuuya in momenti sentimentali del genere.

Chuuya alzò gli occhi su di lui, ancora stretto tra le sue braccia. Aveva l'espressione concentrata di chi cerca qualcosa di intelligente da dire che non rovini il momento.

Le labbra semichiuse, le sopracciglia corrucciate e le gote rosse.

Con un "ora o mai più" che gli si dibatteva in testa, Dazai decise di privare Chuuya della difficoltà di dire qualcosa. Si chinò su di lui e tenendolo stretto gli lasciò una bacio dolce.

Di colpo sentì Chuuya reagire irrigidendosi tra le sue braccia e subito dopo un sapore metallico in bocca, il sapore del sangue, il proprio sangue.

Dazai si staccò di colpo tenendosi una mano sulla bocca.

- Ahia, mi hai morso.

Chuuya fece un passo indietro scosso, poi gli lanciò un'occhiataccia:

- E tu mi hai baciato, Idiota.

- Ah beh mi sembra un scambio equo.

Sbottò Dazai.

Chuuya si infilò le mani in tasca e lo guardò gelido:

- Perché lo hai fatto? Perché mi hai baciato? Cosa volevi dimostrare?

Dazai rimase zitto. La risposta non era ovvia?

Evidentemente per Chuuya non lo era perché si fece avanti e levando le mani dalle tasche gli diede una spinta facendolo cadere indietro per terra nell'erba.

- Cosa volevi dimostrare baciandomi e poi sparendo per sempre? Eh, Dazai?

Dazai ammutolì. Guardò l'erba per un istante molto lungo prima di rispondere:

- Volevo solo che fosse un arrivederci.

- Non c'era modo migliore per dire addio invece, avanti parti, vattene. Ora che mi hai dimostrato il tuo amore, hai chiuso l'ultima cosa in sospeso che avevi qui puoi andartene con il cuore in pace, vero?

Chuuya si stava facendo sfuggire di mano il tono di voce, era a tanto così da prendere a pugni Dazai in quel momento.

Dazai lo guardò e strinse i denti, ma cosa gli era venuto in mente? Pensava davvero che Chuuya avrebbe reagito bene, magari ricambiandolo e promettendogli di inviarli letterine d'amore ogni mese come fanno i bambini?

Si alzò da terra e squadrò Chuuya con sguardo freddo:

- Scusa, sei sempre stato la mia ancora, il mio punto fermo, ma evidentemente per te non è così. Va bene. Non importa. Addio.

Detto ciò voltò le spalle a Chuuya per non vedere più il suo volto arrabbiato e il suo sguardo ferito e si incamminò giù dalla scogliera. Verso casa di sua nonna dove aveva la valigia già pronta.

Odiava gli addii.

E ne aveva appena dato uno che gli aveva spezzato il cuore.

Oltre a Chuuya aveva dato l'addio a tutto quello che era stata la sua unica felicità negli ultimi anni.

La mattina dopo Dazai partì, restò a guardare l'isola dalla nave finché non diventò un invisibile puntino all'orizzonte.

Lui odiava gli addii, perché non c'è modo più semplice per dimenticare.

A. A.

Eccomi, no non sono ancora morta stranamente.

Come avevo promesso ecco qui il fantomatico capitolo del primo bacio di queste due disastrate mine vaganti. Spero vi sia piaciuto e in quel caso sapete che fare ^^

Sto pensando che ultimamente sto scrivendo cose troppo serie, dovrò rimediare (:

A presto amicih

Soukoku - The AnchorWhere stories live. Discover now