5 - Quando senti le voci

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- Mi licenzio.

- Ehhhh?

- E andrò a Yokohama per un po'.

- Ehhhh? Chuuya ma ti sei bevuto il cervello? Primo sei appena tornato e secondo che caspita vai a farci a Yokohama?

- Dazai viveva là.

Eri sospirò esasperata, Chuuya in quel periodo era la causa del suo nervosismo. Era tornato dal suo viaggetto riposante da nemmeno 24 ore e già parlava di ripartire e non solo, si voleva anche licenziare. Dopo tutta la fatica che aveva fatto per ottenere quel lavoro.

- Pensavo ci fossimo liberati di questa storia...

- Eri, no... Non è come pensi. È che... Sua nonna quando ci siamo visti mi ha chiesto di recuperargli alcuni oggetti che erano di Dazai.

Non era nemmeno del tutto una bugia, si disse Chuuya.

- Ma allora non serve che ti licenzi, puoi andare quando vuoi... Un sabato o una domenica...

- No. È una cosa urgente e poi sono stufo marcio di quel cazzo di lavoro di merda, Eri.

- Chuuya, le parole! Ci sono i bambini di là.

Il ragazzo sobbalzò, non si era reso conto di essersi lasciato scappare un paio di parole che era decisamente il caso di non insegnare a due anime innocenti come lo erano i suoi nipotini.

- Ho bisogno di una pausa dal lavoro, quando torno mi cercherò un impiego migliore, che magari non va a urtare la mia già instabile sanità mentale. Parto domani sera, ho già guardato gli orari del treno. Non ti arrabbiare, ma ho già dato le dimissioni.

Esclamò Chuuya dirigendosi nella sua minuscola camera.
Eri sospirò:

- Mi abbandoni così?

- Ti chiamerò spesso... In modo che se c'è bisogno di qualcosa puoi avvisarmi, se serve sono pronto a tornare seduta stante qui. Ma ti pare che ti abbandono? Frignona che non sei altro.

Rise Chuuya affacciandosi nel corridoio.
Eri ridacchiò, ma prima che potesse dire qualcosa Kai la chiamò per dirle una cosa.

Chuuya nel mentre si stava facendo una valigia, in modo istintivo, ma allo stesso tempo ordinato.
Optò per abiti comodi, ma allo stesso tempo non troppo sporchi, consunti o trasandati. Che cosa avrebbe dovuto portare ancora? Quanto sarebbe stato via? Non ne aveva la più pallida idea.
Dove avrebbe alloggiato? Non sapeva nemmeno quello.
Per un po' poteva fermarsi in un hotel economico, ma non aveva abbastanza soldi per restarci più di due settimane, se contava anche le spese del viaggio e dei pasti. Forse doveva noleggiare una macchina... Oppure la sua moto poteva farcela? Intanto avrebbe usato la moto.

- Chuuya.

Chiamò tutto d'un tratto dalla cucina Eri.

- Che c'è?

- C'è Chika.

Chuuya diede per scontato che la sua ragazza fosse in chiamata.

- Dille che ora non posso, la richiamo dopo.

- Cretino, è proprio qui nella mia cucina.

Al sentire la sorella che gli gridava questo dal corridoio si immobilizzò. Non era pronto ad incontrare Chika dopo che si era dimenticato del loro anniversario e non l'aveva chiamata nemmeno quel giorno, non era per niente pronto ad una sfuriata e ad Eri che sperava in modo plateale nella loro rottura.

E poi non sapeva cosa fare. Non sapeva quanto sarebbe stato via. Ne se sarebbe riuscito a restare costantemente in contatto con lei.

Contò fino a dieci cercando di mantenere la calma. Sentiva l'aria vibrare e fremere attorno a lui come quando sta per scoppiare un temporale.

Soukoku - The AnchorWhere stories live. Discover now